Normative

Acquisti pubblici centralizzati: le opportunità della riconfigurazione delle Province

Si aprono nuovi spazi di azione per le amministrazioni provinciali che, nella loro nuova configurazione di “enti di area vasta”, sono chiamate a svolgere un ruolo di assistenza tecnica ai Comuni. In materia di acquisti contribuiranno a sviluppare nuove competenze e ad accrescere l’utilizzo di strumenti evoluti. Il punto di vista dei dirigenti e dei funzionari pubblici in un’indagine di Promo PA Fondazione

Pubblicato il 08 Lug 2015

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La Legge n.56/2014 (cosiddetta Legge Delrio) riconfigura completamente il ruolo delle Province trasformandole in soggetti di area vasta a servizio dei Comuni e attribuendo ai nuovi Enti, oltre ad alcune funzioni fondamentali note (pianificazione territoriale, TPL, edilizia scolastica) alcune funzioni di supporto e assistenza tecnica, tra le quali quelle in materia di centralizzazione e aggregazione degli acquisti (ex comma 88,89 e 90).

Nell’ambito di questa nuova configurazione la funzione di gestione e controllo della spesa centralizzata è senza dubbio una delle più strategiche e rilevanti che le nuove province possono continuare a svolgere e nella quale si può esplicare a pieno il ruolo dell’Ente come “hub di servizi evoluti” per il territorio. Negli ultimi 10 anni infatti le amministrazioni provinciali hanno gestito una quota rilevante di spesa pubblica attraverso gare e appalti e nei fatti hanno gestito gli acquisti anche per conto di altre amministrazioni presenti sul territorio. Da ora in poi questa attività è destinata a rafforzarsi svolgendo un ruolo di servizio e assistenza verso i singoli comuni, troppo piccoli e sottodimensionati per gestire gare rilevanti in modo autonomo.

In un quadro di risorse scarse e di accresciute difficoltà amministrative, la Provincia può garantire un sostegno qualificato, dal punto di vista tecnico e finanziario, nell’organizzazione della gara, nella pianificazione degli acquisti e dei fabbisogni di area vasta, nel moniotraggio dell’esecuzione dell’appalto e nella rendicontazione.

Molte Province si stanno già muovendo in questa direzione, come emerge dall’indagine “Accumulazione delle competenze e delle professionalità nelle province e nelle città metropolitane: un patrimonio da non disperdere”, svolta da Promo PA Fondazione e dall’Università di Roma Tor Vergata, per conto dell’Accademia delle Autonomie.

L’indagine si è basata su un sondaggio diretto ai dirigenti e ai funzionari della PA che sono stati direttamente interpellati circa la possibilità di svolgere, in una nuova veste istituzionale, funzioni di assistenza ai comuni in materia di acquisti. Come si vede dal grafico sotto riportato, le riposte sono improntate a una diffusa positività: per tutti gli items proposti il giudizio è superiore a 7. La funzione che è ritenuta più “fattibile” e su cui vi è maggiore fiducia riguarda proprio la centrale di committenza (voto: 8,2), seguita dalle funzioni in materia di progettazione europea.

Fonte: Promo PA Fondazione e Università di Roma Tor Vergata

Giudizio circa la possibilità per le nuove Province di esercitare funzioni di affiancamento e assistenza tecnica ai Comuni in alcune materie (scala 0-10, 0 = per niente positivo, 10 = molto positivo)

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