CONNESSIONI

Reti 5G, la grande sfida: arriveranno entro il 2020?

La nuova generazione di tecnologie di trasmissione di dati wireless a bassa latenza promette di rivoluzionare il concetto di navigazione da smartphone. E di andare persino oltre: sarà determinante anche e soprattutto per lo sviluppo dell’IoT

Pubblicato il 13 Nov 2017

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Prosegue la crescita della “Generazione G”: ovvero le tecnologie di trasmissione dati mobile che hanno reso possibile la comunicazione via cellulare (oggi via smartphone). Di anni ne sono passati tanti, dall’esordio del 1G: con l’avanzare delle tecnologie di telecomunicazione mobile, dalla trasmissione della voce si è passati poi agli SMS (2G) e al traffico dati (3G). Il 4G ha aggiunto pepe alla velocità, rendendo il tutto più moderno e spedito. E adesso ecco il 5G: la nuova generazione wireless a bassa latenza che promette di rivoluzionare il concetto di navigazione da smartphone. E di andare persino oltre: il 5G, infatti, sarà determinante anche e soprattutto per lo sviluppo dell’IoT (Internet delle cose).

Cos’è il 5G e come funziona questa tecnologia?

Il 5G è la quinta onda delle tecnologie G (che sta per “Generation”). Si tratta di uno standard di trasmissione dati via mobile che sarà molto più potente della versione LTE del 4G: in sintesi, consentirà il download e l’upload di minimo un Gigabit per secondo. Ovvero dalle 100 alle 1.000 volte superiore alle attuali connessioni mobile (LTE compresa), cosa che consentirà di scaricare contenuti video 4K in pochi secondi. Ma come funziona il 5G? A differenza delle precedenti generazioni, questa punterà sulla tecnologia MIMO e dunque sulla propagazione tramite onde su frequenze da 30 GHz a 300 GHz. Si tratta di un passo storico: questo è infatti lo spettro di frequenze più elevato in assoluto. Solo pochi anni fa, sarebbe stato impensabile sfruttare il suddetto.

5G: il 2020 sarà l’anno della rivoluzione

Il 2020 sarà l’anno di sdoganamento del 5G: entro questa data, infatti, verranno completati i test relativi alle nuove frequenze, ed il G diventerà una realtà anche in Italia. Questo significa che la fase di sperimentazione del 5G è già cominciata: secondo repubblica.it, il governo ha selezionato cinque città per i suddetti test. Si tratta di Milano, Matera, L’Aquila, Bari e Prato. Ma già alcuni operatori hanno cominciato le sperimentazioni: ad esempio, l’operatore Linkem, noto per le sue offerte di Internet ricaricabile, poche settimane fa ha annunciato di aver scelto Catania come prima  città per le proprie sperimentazioni sul 5G. L’obiettivo è di andare incontro al tessuto economico cittadino, ma anche di consentire alla sanità di sfruttare sin da subito le potenzialità dei sistemi mobile della quinta generazione. Il Sud, da protagonista della fibra ottica, verrà dunque coinvolto anche dalla novità del 5G in anteprima nazionale.

Emilia-Romagna: copertura in fibra ottica entro il 2020

Il 2020 sarà un anno significativo per le connessioni Internet, e ciò non riguarderà solo il 5G ma anche la fibra ottica. In particolare, l’Emilia-Romagna si è già attivata per assicurare una completa copertura regionale in merito alla banda ultra larga. L’investimento massiccio (255 milioni di euro) ha già consentito a 885 istituti scolastici e a 298 comuni di poter contare su questa tecnologia di connessione. E l’obiettivo è arrivare rispettivamente a 900 e 300 entro il 2020. Non a caso, l’Emilia-Romagna figura come la regione numero uno in Italia in quanto a propagazione e copertura della fibra ottica. Il futuro, dunque, parla di una regione votata alla digitalizzazione.

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