Di Internet of Things leggiamo tutti i giorni, quasi sempre in termini di grandi numeri, analisi e potenzialità. Molto più difficile è capire a che punto sono le applicazioni concrete, soprattutto in Italia: per questo abbiamo approfondito il caso della “frigovetrina intelligente” (smart cooler) di Sibeg, l’imbottigliatore siciliano di Coca-Cola, che al recente SAP Forum ne ha presentato un prototipo funzionante. Ne abbiamo parlato con Marcello Mammana e Davide Vecchio, rispettivamente general manager e IT manager di Sibeg, e con Fabrizio Festuccia di Engineering, dove è responsabile Delivery Unit Tecnologie della direzione Excellence Center ERP.
«Sibeg è nata nel 1960 e da allora è imbottigliatore ufficiale di The Coca-Cola Company per la Sicilia: ha la particolare caratteristica di gestire i brand di una multinazionale globale operando in un mercato locale», ci spiega Mammana. In 57 anni l’azienda ha avuto momenti di grande espansione e di crisi. Dagli anni 70 fa capo al gruppo Busi di Bologna, e oggi ha sede e stabilimento a Catania: detiene oltre il 62% a valore del mercato delle bevande gassate in Sicilia, raggiunge circa 15.000 punti vendita, e ha oltre 300 dipendenti con 107 milioni di fatturato (dati 2016).
«Prepariamo le bevande su ricetta, poi le imbottigliamo in vetro, Pet e lattina, con tre linee tutte gestite con SAP». Dopodiché, tramite magazzino e trasporti terziarizzati, Sibeg vende a vari canali: grande distribuzione – sia catene di supermercati nazionali che locali -, grossisti e distributori che raggiungono i singoli punti vendita – bar, ristoranti, pizzerie ecc –, discount, Horeca (comprese catene come McDonald e Autogrill), e distributori automatici (vending). «Quindi una platea numerosissima e diversissima, dal sottoscalista che gestisce 4 distributori automatici ad Auchan: ciascuno con la sua scala sconti, gamma prodotti, frequenza e volume d’assortimento».
In Italia il “sistema Coca-Cola”, continua Mammana, è formato da due imbottigliatori – Sibeg e Coca-Cola HBC Italia, che copre il resto del Paese – e dalla filiale italiana di Coca-Cola Company, che ha sede a Milano e si occupa di armonizzazione dei piani di vendita e campagne nazionali di pubblicità e lancio prodotti. «Noi oltre a produzione e distribuzione facciamo la promozione al consumo, e poi essendo piccoli ci prestiamo a fare da laboratorio per il mondo Coca-Cola. Due esempi sono il recente test in Sicilia della nuova bottiglia di Fanta “attorcigliata”, che ora è distribuita dappertutto, e la dotazione all’intera forza vendita di 110 auto elettriche, con installazione di 57 colonnine di rifornimento in tutta la Sicilia».
Un altro esempio è proprio lo “smart cooler” presentato al SAP Forum. «In Sicilia ci sono circa 15mila frigovetrine di proprietà Sibeg in comodato d’uso gratuito agli esercenti. distribuiti capillarmente in ristoranti, bar, pizzerie, supermercati, ma anche nelle palestre. Insomma dovunque si beva e si consumi cibo. «Abbiamo anche sperimentazioni no-food, per esempio in negozi di articoli sportivi», spiega Mammana.
L’idea è stata di connettere in rete questi terminali così diffusi, inserirvi intelligenza e raccogliere informazioni “di campo” in tempo reale, «monitorando temperatura e stato dell’asset, ma anche – grazie a una Smart Box da noi realizzata ad hoc – i posizionamenti e prelevamenti dei prodotti al suo interno», continua Festuccia di Engineering. La Smart Box, basata sui servizi di machine learning di SAP Leonardo, fotografa, riconosce le immagini, registra e autoapprende: «Dopo oltre 2000 osservazioni è diventata praticamente infallibile».
Sapere in tempo reale quali e quanti prodotti sono nella frigovetrina permette salti di qualità in molti processi. «Per esempio nelle previsioni di vendita, o nei riassortimenti: i prodotti Coca Cola sono acquistati d’impulso, quindi avere un flusso di informazioni del tipo “il cooler X è acceso, è pieno dei tuoi prodotti, l’assortimento di prodotti e formati è quello che vuoi che ci sia” ci assicura che la proposizione al pubblico sia ottimizzata». Proprio l’esposizione al consumatore apre poi una gamma di opportunità di proximity marketing tutta da esplorare: «Se il cooler è dotato di schermo posso veicolare messaggi mirati, per esempio in funzione della posizione geografica se nei dintorni c’è un evento, o nei giorni del lancio di un prodotto: è solo l’inizio».
Un altro fronte ancora è quello logistico, molto critico, visto che le consegne per l’imbottigliatore siciliano sono sempre più piccole in volume e diversificate. «Essendo i cooler geolocalizzati, possono fornire preziose indicazioni per ottimizzare i percorsi di rifornimento, anche in logica di filiera, visto che la logistica è terziarizzata».
Sibeg ha implementato SAP nel 2004, «quando la proprietà ha deciso di investire nel rilancio», precisa Mammana. Il progetto, condotto con Engineering, è durato 10 mesi, con implementazione di tutti i moduli dell’ERP.
«Avendo un business molto particolare, il nostro SAP è fortemente personalizzato, il che è un limite in occasione degli upgrade. Il nostro IT sta cercando di ridurre gradualmente le customizzazioni, lasciandole solo dove portano vero valore aggiunto. Per esempio per la tracciatura in radiofrequenza dei componenti dei prodotti, obbligatoria nel settore alimentare, o per la gestione delle promozioni, perché come è tipico dei beni di largo consumo abbiamo una scontistica complicatissima. Prima del’ERP le riconciliazioni tra il fatturato contabile e quello al netto degli sconti duravano sei mesi, oggi in qualsiasi momento ho il fatturato aggiornato e la proiezione di chiusura del mese».
L’ERP, continua l’IT Manager Davide Vecchio, è integrato con tutti gli altri sistemi aziendali, «per esempio Board per statistiche e report, l’EDI con cui scambiamo ordini e fatture con i clienti, le soluzioni a bordo linea per le macchine, il sistema di sales force automation». In questo quadro il progetto smart cooler fa parte di un ampio programma per diventare “real time enterprise”, che avrà una tappa cruciale nel 2020 con la migrazione a SAP S/4Hana.
«Nel progetto smart cooler siamo al prototipo, e sappiamo che la Smart Box funziona: manca la fase di industrializzazione, e poi nel medio termine potremo applicarlo su larga scala». I dati raccolti e pre-elaborati sulla Smart Box “atterreranno” su S/4, ma il livello di dettaglio dell’analisi è ancora da definire: «Per noi è cruciale raccogliere velocemente e automaticamente i dati, poi li analizzeremo in tempi diversi secondo le diverse esigenze. L’obiettivo non è solo confrontare le previsioni con il venduto effettivo, ma anche scoprire opportunità legate ai trend di consumo che con le informazioni attuali non possiamo vedere».
Concettualmente, conclude Vecchio, la frigovetrina è un magazzino. E la grande sfida è passare dal concetto tradizionale di magazzino, completamente passivo, a uno “stock attivo e configurabile”, che segnala il proprio stato in tempo reale, ma può diventare anche strumento di proximity marketing, offrendo al consumatore proposte “ad personam”, o in base a determinati criteri di clusterizzazione.
«Il real time è il filo conduttore di tutto ciò che stiamo facendo, permetterà salti di qualità in tutti i processi, dal planning nel senso più lato alla gestione del magazzino. Abbiamo una roadmap articolata e graduale: tutto deve essere coerente, e omogeneo anche con la strategia di digitalizzazione di Coca-Cola Company, sia da un punto di vista business che IT».