«Rappresentiamo realtà istituzionali, come casse previdenziali, fondi pensione o fondazioni bancarie, interessate a investire nell’economia reale sul territorio, ottenendo rendimenti svincolati dall’andamento del mercato finanziario. Abbiamo pensato di unire finanza e tecnologia per far interagire questi fornitori di capitali non bancari con le imprese del Made in Italy». Così Alberico Potenza, Managing Director di Groupama Asset Management SGR, filiale italiana della francese Groupama Asset Management SA, spiega in questa videointervista la nascita di FIFTY, che propone soluzioni di Supply Chain FInance tramite una piattaforma digitale su tecnologie Tesisquare.
Piattaforma che è il supporto digitale del Supply Chain Fund, primo fondo di investimento alternativo specializzato nell’acquisto di crediti commerciali direttamente dalle PMI, Il Fondo impiega le somme raccolte presso investitori istituzionali italiani per anticipare alle PMI fornitrici il pagamento delle fatture da parte della grande azienda cliente, che regola poi a scadenza le fatture direttamente sui conti del Fondo, assicurando stabilità finanziaria a tutta la propria filiera di fornitura.
Il capitale iniziale a disposizione, 50 milioni di euro, equivale a una capacità di finanziamento potenziale di circa 200 milioni annui. Come spiega Michele Ronchi, Managing Partner di FIFTY, il fondo si avvale di una piattaforma digitale sviluppata da FIFTY Finance Beyond, società nata dalla partnership di Groupama AM Sgr con TESI Spa, per monitorare in tempo reale i rapporti relativi a tutte le fasi del processo di fornitura e gestire il processo di finanziamento dei crediti.
La piattaforma consentirà al Fondo di acquisire informazioni qualitative sullo specifico rapporto di fornitura a oggi non utilizzate dal sistema bancario tradizionale. Un rating viene attribuito a ciascuna controparte della filiera, combinando il merito di credito della capofiliera, solitamente migliore, a elementi qualitativi sul rapporto di fornitura. Poi tramite la piattaforma digitale il Fondo stipula un accordo trilaterale (reverse factoring) con la PMI e la grande azienda, e con quest’ultima definisce i termini da applicare ai fornitori, garantendo loro un accesso al credito a condizioni più favorevoli di quelle bancarie.