Smart Retail

Il Fast Fashion è sempre più smart per Kaos, Angela Davis e King Kong

Ordine, organizzazione e innovazione caratterizzano una logistica ineccepibile per un Gruppo della moda italiana che ha scelto di ottimizzare e di perfezionare la supply chain. Come? Scegliendo di rendere 2 milioni di prodotti connessi e comunicanti grazie all’uso di etichette intelligenti

Pubblicato il 06 Giu 2016

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Fast Fashion anzi smart fashion per le collezioni di Kaos, marchio di abbigliamento del Made In Italy che come modello di business rappresenta l’antitesi del suo nome. Ordine e organizzazione, infatti, caratterizzano una logistica impeccabile per un Gruppo che ha scelto di ottimizzare rendendo i suoi prodotti connessi e comunicanti grazie all’uso di etichette intelligenti, ovvero dotate di tag RFID.

A dirigere l’innovazione un’imprenditorialità che ha capito molto in fretta il proprio mercato di riferimento, caratterizzato più ancora che dalla stagionalità, dalla volubilità dei consumatori. Kaos, infatti, nasce da un’idea di Marco Calzolari, imprenditore bolognese che alla fine degli anni ’80 è stato tra i precursori del Fast Fashion.

Il modello di business? Dare un servizio ai negozi che volevano integrare l’assortimento in stagione con capi pronti e all’ultima moda. La strategia? Puntare non soltanto sullo stile ma anche su una nuova modalità di consegna veloce ed efficiente. Una scelta che ha portato il marchio a riscuotere immediato successo e a crescere.

Un fashion Made In Italy che punta all’internazionalizzazione

Kaos inizia a proporre delle vere e proprie micro collezioni, riorganizzando e rafforzando la rete di vendita in modo da supportare in maniera adeguata una rotazione della domanda estremamente più serrata. Calzolari, affiancato da un team di talento, ogni anno crea oltre 600 pezzi per ogni collezione, supportati da una rete commerciale in Italia ed all’estero che veste un pubblico giovane, alla moda e di tendenza.

Al marchio iniziale vengono affiancate altre linee: Jeans, Uomo e Twenty Easy, seguite dai brand Angela Davis e King Kong, che rispondono alle linee pronto-moda.

Il Gruppo, che movimenta circa 2 milioni di capi l’anno, si rivolge per l’80% al mercato italiano mentre il 20% della produzione è diretto all’estero (Europa, America del Nord, Arabia, Asia, Australia) con obiettivi di ulteriore espansione.

Smart label: identificazione univoca ad alta integrazione

Nel 2015 l’azienda aveva necessità di razionalizzare e rendere ancora più efficiente la filiera. La direzione decide allora di centralizzare la gestione anche per tutte le informazioni relative ai capi prodotti dalla catena dei fornitori, in modo da velocizzare i processi, ridurre i margini di errore e risolvere la movimentazione delle merci secondo criteri ancora più efficaci ed efficienti. L’obiettivo principale?

Gestire tutte le fasi operative a livello di magazzino e a livello di tutte le centinaia di punti vendita, in Italia e all’estero. A seguito di un’analisi tecnologica, l’azienda conferma l’uso della tecnologia RFID. In qualità di partner tecnologico del progetto, Tenenga sviluppa una soluzione centralizzata per la gestione delle informazioni relative ai capi realizzati e movimentati, basata sull’uso di un sistema di etichettatura intelligente per una gestione più smart.

Applicate in fase di produzione a tutti i capi, le smart label garantiscono così una tracciabilità automatica che consente di presidiare in maniera integrata e altamente funzionale la movimentazione dei capi lungo tutta la filiera: dai fornitori ai negozi, coprendo le fasi di ingresso, di uscita e di inventario. L’applicazione, progettata in ambiente web, consente a tutti gli operatori di accedere in modo estremamente intuitivo al sistema di gestione via browser.

Come funziona l’RFID nella moda

Dal punto di vista operativo, il sistema permette di gestire sia le anagrafiche (articoli, etichette, fornitori e via dicendo) sia la vera e propria produzione delle etichette RFID. I tag utilizzati, realizzati dal fornitore bolognese Easy RFID, sono di tipo UHF (Ultra High Frequency) e hanno dimensioni ridotte (70x25mm) in modo da essere associate al cartellino tradizionale senza alcun problema. La tecnologia RFID, che rappresenta la versione più evoluta delle soluzioni di AutoID, consente a qualsiasi prodotto di identificarsi in maniera univoca. Il tag può esser letto da un terminale, un palmare, uno smartphone o un tablet, interagendo con un sistema di gestione dedicato, che usa la Rete per trasmettere ed elaborare informazioni in entrata e in uscita. Un altro plus dei tag RFID, infatti, è che possono essere letti in maniera massiva. Ma non solo: l’identificazione univoca protegge anche i prodotti dal mercato nero, all’italian sounding e dall’anticontraffazione, garantendo al brand l’autenticità del suo Made In e del suo business anche nei confronti dei consumatori finali.

Internet of Things nella supply chain

Oggi i terzisti possono stampare in locale le etichette RFID generate online e consegnano i capi al magazzino di Kaos & C. I prodotti in fase di carico sono inseriti automaticamente a sistema. Per questo motivo, oltre ai reader RFID tradizionali, sono stati introdotti dei varchi RFID che velocizzano l’identificazione dei TAG applicati ai capi anche se questi sono imballati, impilati o appesi.

Analogamente, quando gli acquirenti scelgono i prodotti per i loro negozi, la merce passa sotto i gate RFID, automatizzando il processo di verifica delle bolle di consegna e la fatturazione.

Grazie alle smart label, oggi Kaos ha portato la supply chain nella Internet of Things, garantendo alla produzione e alla distribuzione una gestione estremamente più puntuale, precisa ed evoluta. La direzione oggi non solo può controllare le etichette generate dai fornitori, velocizzando così le fasi di ingresso e di uscita dei capi ma, in tempo reale, ha sempre la situazione aggiornata dei propri magazzini e dei prodotti esposti nei vari punti vendita.

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