Segnalazioni

La trasformazione digitale avanza ma manca un vero disegno strategico

L’intervento di Paolo Catti mete in evidenza il ruolo preponderante dell’adeguamento agli obblighi normativi come spinta alla digital transformation, ma accanto al “motore” normativo arriva anche dall’offerta tecnologica una spinta all’innovazione nei rapporti B2b

Pubblicato il 16 Ago 2016

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Dal punto di vista normativo Catti mette in evidenza nell’articolo che si sta componendo un quadro chiaro di indicazioni provenienti dal legislatore finalizzate a stimolare il ricorso al digitale per creare il Mercato Unico Digitale Europeo. Si tratta di regole condivise da applicare nelle relazioni commerciali in tutti i paesi dell’UE.

Nello stesso tempo dal punto di vista tecnologico Catti osserva che sono cresciute le offerte in termini di prodotti e soluzioni, sono diventate poi più affidabili e le imprese hanno maggiori opportunità a disposizione. nel servizio si citano i dati dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione del Politecnico di Milano, e si osserva che nel 2013 erano ca. 5.000 le imprese che portavano in Conservazione Digitale le loro Fatture – rispettivamente il 39% delle grandi attive in Italia e poco più dell’1% delle PMI. Con l’avvento della Fatturazione Elettronica verso la PA – stimolo normativo – quanti fanno Conservazione Digitale delle Fatture è cresciuto del 2.500% tra 2013 e 2014, arrivando a superare le 130.000 unità e proseguendo in forte crescita nel 2015.
Inoltre, sempre secondo l’Osservatorio, nel 2014 erano ca. 10.000 le imprese connesse via EDI – rispettivamente un 38% delle grandi attive in Italia e poco più del 3% delle PMI. Oggi queste sono cresciute di 650.000 unità: imprese che hanno emesso ca. 25Mln di Fatture Elettroniche strutturate nel solo 2015 verso le PA italiane (dati AGID).

I dati confermano che la trasformazione digitale è in atto e sta interessando la nostra economia e la nostra società. Ma Catti rileva che il fenomeno è per il momento ancora poco governato e appare molto influenzato dai soli obblighi normativi. Sembra cioè mancare una visione d’insieme in grado di dare vita a un vero e proprio engineering digitale.

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