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La stampa 3D rivoluziona le spedizioni. Così UPS ora fa anche il produttore e l’assemblatore

Partendo dal caso di un grande cliente per cui già si occupava di montare i componenti su specifica, ottenendo i prodotti finiti, il colosso delle spedizioni è andato oltre, attrezzando un centro di distribuzione con un centinaio di stampanti industriali, e dando letteralmente forma agli ordini che provengono via Web

Pubblicato il 01 Mar 2016

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La rivoluzione promessa dalla stampa 3D non risparmia la logistica. Una testimonianza diretta arriva da UPS, il colosso americano delle spedizioni, con una riorganizzazione della supply chain i cui risultato sono già tangibili e apprezzati.

Anche perché non si tratta di semplici miglioramenti dell’efficienza, ma di cambiamenti strategici nell’offerta di servizi. Già da qualche tempo, ha raccontato Alan Amling, vice president marketing for UPS Global Logistics and Distribution, a InformationWeek, per uno spedizioniere è importante andare oltre la semplice comsegna ed essere in grado di gestire semplici operazioni di assemblaggio e manifattura. Situazioni per cui le stampanti 3D si prospettano come soluzione ideale.

Questo ovviamente pone le basi per un nuovo modello di supply chain, al quale non è difficile ipotizzare anche i diretti concorrenti dovranno presto adattarsi, dice Amling. L’idea è nata osservando il lavoro richiesto per uno dei maggiori clienti di UPS negli Stati Uniti, un’azienda produttrice di bastoni da golf personalizzati. L’alto numero di combinazioni possibili di prodotto finito di questo cliente, che si ottengono mettendo insieme i diversi componenti base (canne, teste, impugnature, ecc.,) rende di fatto impossibile gestire in magazzino ogni variante. Già ora, UPS si occupa di assemblare i componenti per conto del cliente, secondo le richieste specifiche dei clienti finali di quest’ultimo.

Da qui, l’idea di andare oltre sfruttando proprio la stampa 3D. Attrezzato allo scopo il centro di smistamento di Louisville, nel Kentucky, con un centinaio di stampanti di livello industriale, si è rapidamente concretizzata la possibilità di dare letteralmente forma agli ordini trasmessi via Web.

Oltre a una fase di riorganizzazione interna, il sistema richiede però anche cambiamenti importanti anche nei processi dei clienti. In particolare il catalogo dovrà essere modificato in modo da includere nell’inventario per ogni prodotto finito e componente anche il relativo file di modellazione. La qualità necessaria per rendere la soluzione competitiva con la logistica tradizionale non può infatti limitarsi a una scansione degli oggetti. I componenti fisici devono essere sostituiti da file con parametri estremamente precisi, con particolare attenzione alle caratteristiche di solidità e peso.

Al momento, le potenzialità più interessanti dal punto di vista della supply chain complessiva sono state individuate nei pezzi di ricambio meno richiesti. Parti per le quali la produzione di piccole quantità presso il produttore originario può risultare troppo costosa. Spostata invece direttamente presso lo spedizioniere, che è in grado di realizzarla con un macchinario non dedicato, contribuisce a ridurre i costi lungo buona parte della catena distributiva.

La svolta è solo all’inizio. I dubbi tuttavia, sembrano già ridotti al minimo, spiega l’articolo di InformationWeek. L’intenzione è infatti di integrare a pieno titolo la stampa 3D nei processi UPS, collocando di fatto la produzione vera e propria nel punto considerato più vantaggioso dal punto di vista dei costi e dell’efficienza. Anche se al momento appare ancora lontano il momento di vedere direttamente dotati di periferiche i mezzi utilizzati per le consegne, e stampare direttamente presso il cliente, la rete dei punti di produzione appare destinata a crescere, almeno fino ai singoli depositi dell’azienda.

È ancora presto, ha detto Amling, anche per pensare di estendere il nuovo modello su scala internazionale. Fino a quando la messa a punto non potrà considerarsi completa, garantendo quindi gli alti standard di prestazioni richiesti dall’azienda, la soluzione resterà in sperimentazione negli USA. È necessario anche un certo periodo per riuscire a capire ogni possibile tipo di applicazione della stampa 3D in ambito logistico, e come coordinare quelli più utili con le altre linee di evoluzione e di sviluppo in questo campo che UPS ha deciso di seguire.

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