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eSupply Chain: i trend del mercato in Italia tra automazione, trasparenza e sostenibilità

Dall’adozione di piattaforme Sustainability Relationship Management a una sempre maggiore attenzione alla gestione degli asset ICT, passando per l’utilizzo di tecnologie che abilitano l’ottimizzazione dei processi, anche da remoto. Ecco come sta evolvendo lo scenario dell’eSupply Chain, secondo quanto emerso dai progetti candidati ai Digital360 Awards 2022

Pubblicato il 28 Lug 2022

eSupply Chain

L’ambito della eSupply Chain sta affrontando un periodo di rapidissima trasformazione. Sulla spinta degli inaspettati cambiamenti dettati dall’agenda globale – tra conseguenze della pandemia, scarsità delle materie prime e crisi ucraina – la stratificazione e l’integrazione tecnologica, grazie ai linguaggi standard del digitale, sono riuscite a dare vita a soluzioni in grado di rispondere con tempestività a tutte le nuove esigenze delle imprese.

Le sfide delle filiere oggi riguardano la capacità di automatizzare e rendere resilienti processi sempre più complessi, da un lato ottimizzando le operazioni (anche a favore dell’intero ecosistema), dall’altro mitigando gli scenari di rischio correlati all’innovazione di business attuata da ciascun player. Il tutto senza dimenticare l’impegno sul fronte della sostenibilità ambientale, componente essenziale sia per sintonizzarsi con il sistema valoriale dei consumatori, sia per valorizzare le comunità a cui appartengono i lavoratori. È anzi bene sottolineare che in realtà oggi i concetti di eSupply Chain e Green Supply Chain corrono lungo lo stesso binario, perseguendo in molti casi finalità simili.

Il fenomeno, essendo legato al tema degli approvvigionamenti, è globale, e per questo anche in Italia è possibile registrare una serie di trend tecnologici ben precisi, a cui corrispondono offerte sempre più mirate per aiutare le organizzazioni ad affrontare step by step la trasformazione digitale, premessa indispensabile per dare vita a una eSupply Chain sostenibile.

E partendo proprio dalle tematiche ESG, assisteremo al consolidarsi di un mercato all’interno del quale le scelte di acquisto saranno sempre più orientate verso soluzioni trasparenti rispetto ai temi ambientali e sociali: le stesse istituzioni finanziarie stanno inserendo tra i parametri di rating delle aziende il loro livello di sostenibilità, ed è per questo imperativo per qualsiasi impresa non solo aumentare gli sforzi per abbattere la propria impronta carbonica, ma anche imparare a selezionare partner e processi logistici in grado di assecondare quest’ambizione.

eSupply Chain, ottenere una filiera trasparente attraverso il Sustainability Relationship Management

Raggiungere entrambi gli obiettivi significa innanzitutto poter fare affidamento su piattaforme SRM (Sustainability Relationship Management), soluzioni in grado di supportare i processi e le attività indicate dal piano strategico di sostenibilità attraverso la raccolta e l’analisi delle informazioni disponibili all’interno dell’ecosistema in cui opera la eSupply Chain aziendale. Grazie all’utilizzo di dashboard integrate con Virtual Data Room, sistemi di monitoring dei consumi energetici e di gestione della circolarità dei rifiuti, oltre che con portali internazionali di rating e valutazione, le imprese possono così verificare automaticamente le attività, le tempistiche, le responsabilità creando alert in caso di criticità e fornendo tutte le informazioni necessarie alla redazione di documenti di rendicontazione.

Migliorare il Risk Management legato alle forniture software

Per quanto le soluzioni software possano sembrare svincolate dal tema della sostenibilità, in realtà anche questo genere di asset determina importanti ripercussioni sull’impronta carbonica aziendale. Ecco perché sarà sempre più importante riuscire a migliorare il Risk Management legato alle forniture software, sia maturando consapevolezza sull’effettivo grado di sostenibilità delle soluzioni acquistate, sia scoprendo come abbattere i costi di esercizio attraverso l’identificazione di implementazioni con rischi di performance, l’aumento della sicurezza applicativa e il miglioramento nell’interazione con i fornitori. Tutto passerà dalla capacità delle imprese di oggettivizzare la misurazione degli SLA e di fornire un’interpretazione univoca delle prestazioni in base a standard affidabili.

Potenziare l’ICT governance aziendale attraverso soluzioni verticali

Parlando di software, impossibile non citare il tema del provisioning in ambito cloud. Specialmente per le organizzazioni che operano nei settori dell’ICT e delle Telco, le nuove logiche di erogazione degli applicativi rappresentano un fattore critico di successo, se opportunamente sviluppate. Ecco perché adottare piattaforme verticali per la gestione delle gare, dell’approvvigionamento e della governance degli asset ICT aziendali si rivelerà essenziale nell’abbattere complessità, tempi e costi sia nelle fasi di esplorazione del mercato, sia nei delicati momenti di passaggio da un provider all’altro. Il trend, ancora emergente, verrà rafforzato dalla rapida crescita di fornitori di tool gestiti in grado di mettere al servizio delle imprese tecnologia e competenze specialistiche.

Ottimizzare i processi automatizzando le attività di riconciliazione

Al fine di dare vita a vere e proprie eSupply Chain e Green Supply sarà comunque importante, in maniera trasversale e per qualsiasi tipo di impresa, ottimizzare i processi ricorrendo a soluzioni di automazione, specie per quanto riguarda le attività di riconciliazione.

Migliorare a livello qualitativo la gestione complessiva delle procedure legate per esempio al ciclo passivo ed eliminare i task a basso valore vuol dire infatti non solo ridurre le inefficienze e gli errori che derivano dalle tradizionali operazioni manuali di data entry, ma anche aumentare la data quality del patrimonio informativo aziendale. In questo senso, per incrementare la trasparenza e l’efficacia della catena del valore, giocheranno un ruolo da protagonista le piattaforme in grado di sfruttare algoritmi di autoapprendimento basati su machine learning e intelligenza artificiale integrate con tecnologie OCR.

Garantire una eSupply Chain senza soluzione di continuità. Anche da remoto

Ma nell’era dell’hybrid work ridurre errori e inefficienze non basta: è necessario soprattutto garantire che i processi decisionali e approvativi vadano avanti senza incontrare colli di bottiglia anche nel momento in cui gli attori da cui dipende l’iter di acquisto non siano fisicamente presenti in sede. La pandemia ha insegnato a molte organizzazioni il significato della parola resilienza, ma nel corso dei prossimi anni bisognerà mettere il concetto in pratica pure rispetto a temi delicati come quello della digitalizzazione della gestione documentale con valore probante. Parliamo naturalmente dell’adozione di piattaforme di document management avanzate, dotate di soluzioni di firma elettronica e di sistemi di smart contract basati su Blockchain che abilitino la stipula di contratti legalmente validi attraverso l’utilizzo di qualsiasi device.

Sfruttare le soluzioni Blockchain per abilitare servizi innovativi e sicuri

L’utilizzo delle soluzioni Blockchain, ormai disponibili anche in modalità as-a-service, si rivelerà particolarmente efficace anche per potenziare l’eSupply Chain a valle, ovvero verso i clienti. Per la natura distribuita della tecnologia, i sistemi DLT sono infatti l’ideale quando si tratta di abilitare, per esempio, servizi evoluti di fatturazione nei confronti della propria utenza. Servizi, in altre parole, che offrano la massima trasparenza rispetto agli importi calcolati sugli asset effettivamente erogati. Questo non genera valore solo per l’utente finale, ma consente alle imprese di ridurre a monte eventuali procedure di contenzioso e diminuire l’impatto organizzativo attraverso la creazione di processi automatici e facilmente monitorabili in termini di esecuzione.

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