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Eataly, il futuro sull’online: ridurre i tempi di consegna e diventare marketplace

Al momento le spedizioni degli acquisti eCommerce partono tutte dal magazzino centrale di Monticello. «Se in futuro vorremo alimentare consumi più frequenti e di prodotti freschi, potremmo appoggiarci ai negozi», spiega Andrea Casalini, CEO di Eataly Net. «Quando l’eCommerce diverrà più autonomo, valuteremo anche se vendere online prodotti di altri brand del Made in Italy alimentare»

Pubblicato il 30 Mar 2016

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Andrea Casalini, CEO, Eataly Net

Eataly non ha certo bisogno di presentazioni, e nella sua missione c’è anche l’esportazione dell’eccellenza del Made in Italy alimentare fuori dai nostri confini, sia con la catena di negozi fisici, sia tramite l’eCommerce e le attività digitali, questi ultimi affidati a Eataly Net.

All’estero oggi Eataly vanta flagship store a New York, Chicago, un franchise a Dubai, uno a Istanbul, e alcuni negozi in Giappone. È inoltre previsto un piano di aperture per i prossimi anni a Londra, Parigi, Mosca, Monaco, e un secondo punto vendita a New York. «Grazie al flusso di visitatori, turisti o uomini d’affari, che caratterizza queste città, Eataly può rappresentare un’esperienza unica nello store fisico, ma anche il punto di partenza di un rapporto sempre più stretto tramite l’eCommerce», spiega Andrea Casalini, CEO di Eataly Net.

Al momento l’eCommerce di Eataly Net si appoggia interamente sulla selezione di prodotti di Eataly per limitare i già numerosi aspetti di complessità dell’eCommerce di food e wine a livello internazionale, primo tra tutti quello della logistica.

Eataly Net adotta infatti un modello logistico accentrato, in cui le spedizioni dell’online avvengono tutte dallo store più periferico di Monticello, dove si trova anche il magazzino centrale. «Si tratta di un modello che si sposa molto bene con l’idea dei prodotti Eataly come regali, natalizi e non solo, per la consegna dei quali due giorni lavorativi sono un buon compromesso. Se in futuro volessimo alimentare consumi più frequenti e di prodotti freschi, potrebbe tornare utile un modello che si appoggia ai negozi, specialmente nelle metropoli. Da questo punto di vista siamo sempre più esposti alla competizione, in costante aumento, da parte di operatori che garantiscono la consegna addirittura in un’ora», commenta il manager.

«In futuro, quando l’eCommerce diverrà sempre più autonomo, considereremo anche la possibilità di mettere in vendita più prodotti con il modello di marketplace, con la possibilità di supportare altri brand del Made in Italy alimentare con cui collaborare, grazie alle nostre dimensioni e all’esperienza in diversi Paesi». Nei prossimi mesi l’eCommerce di Eataly ha quindi tra le proprie sfide quella di cercare il punto di equilibrio giusto tra la vendita dei prodotti online e il mantenimento di un adeguato posizionamento rispetto al valore del brand.

«L’eCommerce non va inoltre sottovalutato come canale di marketing per il brand stesso. Attraverso il sito, infatti, possiamo dare grande spazio allo storytelling, che è da sempre una parte essenziale della proposizione di Eataly», conclude Casalini.

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