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Supply Chain agile: cos’è e perché è importante per il business

L’agilità è una caratteristica che oggi non può mancare nella catena di approvvigionamento, per affrontare adeguatamente gli imprevisti sempre più diffusi negli attuali scenari di mercato. Un requisito che, per essere soddisfatto, necessita delle giuste tecnologie (ma non solo)

Pubblicato il 16 Feb 2024

supply chain agile

Il concetto di Supply Chain agile o Agile Supply Chain (ASC) non è recente ed è spesso confuso con quello di Lean Supply Chain che, però, presta il fianco – come è avvenuto durante la pandemia – al rischio della fragilità.

Di certo il periodo del Covid ha dato particolare enfasi alla capacità delle catene di approvvigionamento di adeguarsi a fenomeni imprevisti e totalmente inediti. Una Supply Chain Lean, cioè “snella”, potrebbe infatti essere anche poco resiliente. Ecco perché negli ultimi anni alcuni studi, tra cui quelli condotti da Università di Napoli e Università del Québec e quelli di Deloitte, hanno provato a definire in che modo la Supply Chain agile possa essere la risposta migliore nell’epoca dei cambiamenti disruptive. Se a cambiare di continuo è lo scenario in cui operano i mercati, allora la Supply Chain non può essere da meno.

Cosa si intende per Supply Chain agile

Oracle, a tal proposito, distingue l’agilità della Supply Chain in due categorie: strutturale e operativa. La prima si riferisce all’attitudine nel riallineare rapidamente Procurement, flussi di inventario e utilizzo delle risorse attraverso il monitoraggio delle materie prime e dei prodotti finiti mentre si muovono dai fornitori ai produttori fino ai clienti. La seconda, invece, riguarda l’ottimizzazione dei processi in funzione della domanda e dell’offerta a breve termine.

Si potrebbe affermare che l’agilità strutturale della Supply Chain si pone a livello orizzontale, mentre quella operativa è un’agilità verticale. Un esempio di questa seconda arriva da Tesla che, a differenza di altri produttori di automobili, progetta molte parti e componenti internamente. Una caratteristica che ha permesso alla multinazionale di aggirare la carenza di microprocessori del 2020 facendo aumentare la produzione dell’80% nel 2021. Lo stesso anno in cui altri marchi hanno subito dei forti rallentamenti dovuti al “global chip shortage”.

I vantaggi di un approccio agile nella gestione della catena di fornitura 

È sempre Oracle a identificare i principali vantaggi che derivano dall’adozione della Supply Chain agile. Fra quelli maggiormente degni di nota si possono indicare i seguenti.

Maggiore reattività alle richieste dei clienti

L’agilità della Supply Chain presuppone un monitoraggio, costante e in tempo reale, della domanda dei consumatori. Di solito, questo avviene tramite software che raccolgono dati da ogni parte della catena di approvvigionamento e utilizzano analisi avanzate per creare previsioni. In questo modo si può aumentare o ridurre rapidamente la produzione in risposta ai cambiamenti della domanda anche grazie a processi di produzione semplificati, partnership con più fornitori e quantità minori di stock in magazzino.

Riduzione dei costi di inventario

La Supply Chain agile spesso fa uso della gestione dell’inventario Just-in-Time che è in grado di correlare gli ordini alla quantità di stock necessaria per soddisfare la domanda attuale. Il che consente di ridurre i costi di magazzino, nonché di minimizzare la percentuale di invenduto.

Miglioramento di visibilità e trasparenza 

La tecnologia che viene impiegata nella Supply Chain agile si avvale di strumenti come i portali dei fornitori con cui si ha piena visibilità delle richieste di acquisto, delle quotazioni e della ricezione delle merci provenienti da diversi supplier. Ne deriva, oltre a una maggiore trasparenza sulla disponibilità di merci e materiali, anche una migliore collaborazione tra l’azienda e la propria platea di fornitori.

Flessibilità nei processi di produzione e distribuzione

L’agilità nella filiera coincide con la capacità di spostare la produzione in base ai cambiamenti della domanda o, ancora, con la possibilità di modulare la distribuzione in maniera tale da soddisfare meglio le esigenze della clientela.

Capacità di gestire i rischi e l’incertezza

Conoscere in anticipo i rischi di una fornitura mette in condizione di farvi fronte, evitando problemi di stock out e battendo la concorrenza sul campo. Il primo modo per contenere tali rischi è lavorare con più fornitori contemporaneamente, selezionando di volta in volta quello che offre migliori garanzie di performance.

Automazione delle operation

Un principio fondamentale della Supply Chain agile è quello dell’efficienza, che si ottiene soprattutto mediante l’automazione. Dall’elaborazione degli ordini all’utilizzo di robot in magazzino, fino al ricorso a Warehouse Management System, occorre che le aziende si dotino di strumenti evoluti con cui automatizzare gran parte delle operation della catena di fornitura.

Impatto sulla sostenibilità

Le aziende con una Supply Chain agile, in virtù della visibilità che hanno su tutti i processi della filiera, consumano e sprecano meno. Inoltre, aiutano a migliorare la qualità del lavoro delle persone, sgravandole da compiti routinari e innalzando così il livello della sostenibilità sociale in azienda. Infine, incidono sulla sostenibilità economica poiché adattano i flussi produttivi e distributivi alla domanda effettiva del mercato.

Le tecnologie per la Supply Chain secondo Gartner 

Gartner, nel suo ultimo Hype Cycle for Supply Chain Strategy, sebbene non parli esplicitamente di questo modello individua le tecnologie abilitanti della catena di approvvigionamento. Tecnologie che si posizionano lungo un plateau che si sposta da sinistra a destra. Tra quelle emergenti, lo studio della società si focalizza su Digital twin of a customer (DToC), Machine Customers e Generative AI. La prima è una rappresentazione speculare e dinamica di un cliente che permette di simulare e anticipare il comportamento dei clienti. Tra questi rientrano i cosiddetti “clienti macchina”, attori economici non umani, come ad esempio i dispositivi o gli asset IoT connessi, che effettuano ordini senza un comando umano.

Sul versante dell’Intelligenza Artificiale generativa, la sua applicazione nell’ambito della catena della fornitura può contribuire a creare comunicazioni personalizzate con clienti e fornitori. Se invece l’AI viene intesa in senso estensivo, i suoi possibili impieghi nella Supply Chain hanno raggiunto uno standard di maturità tale che può fungere da leva per imprimere l’agilità richiesta nei mercati contemporanei.

Supply chain agile

AI, Machine Learning e Advanced Analytics

La maturità essenziale ma, di per sé, non esaustivo. Nella zona più alta del “ciclo” si collocano le tecnologie che stanno maturando, ma che non sono ancora state testate su una scala più ampia. L’Intelligenza Artificiale è una di queste. Applica tecniche avanzate di analisi e logica per identificare e prevedere modelli, “auto-apprendere” ed eseguire decisioni. In sostanza, l’AI aumenta il processo decisionale umano o automatizza le attività di routine (e non solo) nelle catene di approvvigionamento.

A “fondovalle” si posizionano invece digital capabilities come il Machine Learning in cui persiste tuttora uno scollamento tra le attese suscitate e l’effettiva capacità di supportare le esigenze aziendali. Il Machine Learning infatti è in grado di trovare modelli, generare insight e prevedere risultati futuri da enormi quantità di dati. Ma sebbene il suo potenziale nella Supply Chain sia enorme, spesso la mancanza di dati di buona qualità può alterare i risultati degli algoritmi. Questo vale anche per gli Advanced Analytics. In teoria il loro uso nella gestione sincronizzata della filiera consentirebbe alle organizzazioni di prevedere gli scenari futuri e di determinare in modo proattivo l’azione migliore. Nella pratica, la scarsa conoscenza nello sfruttamento dei dati è all’origine della mancata adozione di questo strumento.

Non solo tecnologia per l’agilità della Supply Chain

Le tecnologie (non solo quelle richiamate sopra, ma tutte le tecnologie che a vario titolo Gartner o altri analisti ritengono importanti) possono fare la differenza nella costruzione di una Supply Chain veramente agile. Tuttavia, da sole non bastano. Le organizzazioni, nel dotare il proprio personale degli strumenti idonei, devono definire una roadmap in cui siano chiari gli obiettivi da conseguire e i KPI con cui monitorare il loro raggiungimento o meno. A tal fine, un approccio top-down potrebbe rivelarsi inefficace. Al contrario, la formazione di team che operano autonomamente su uno o più “anelli” della catena è la strada maestra che può portare al raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Le risorse umane, in definitiva, devono poter contare su informazioni accurate e tempestive per fare le scelte giuste ogni volta che si verificano imprevisti come colli di bottiglia, ritardi e interruzioni. Anche dopo la fine della pandemia, si tratta di problemi all’ordine del giorno che, a prescindere dall’esito dei conflitti tuttora in corso, solo una Supply Chain agile può mettere in condizione di gestire. Combinando, appunto, tecnologie innovative con competenze appositamente formate all’interno delle aziende.

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