Intervista

Stesi, il partner per la logistica integrata 4.0. «L’automazione di magazzino ormai è accessibile anche alle PMI»

In un mercato che chiede velocità e agilità, la logistica di magazzino è perennemente sotto pressione. L’unica risposta esaustiva è l’adozione di un modello 4.0, con l’implementazione di tecnologie quali AI, Big Data e IoT nel contesto del warehouse management. Ma come fare? Che soluzioni propone il mercato e come sta evolvendo il mondo della logistica? Ne abbiamo parlato con Stefano Cudicio, CEO di Stesi

Pubblicato il 04 Nov 2019

Stesi

Da diversi anni, ormai, la logistica di magazzino può contare su una forte spinta evolutiva. Robot antropomorfi per il picking, trasloelevatori automatici che ‘consegnano’ (secondo la logica goods-to-picker) i prodotti da imballare agli operatori, sistemi di tracciatura basati su RFID, vision picking e gestionali WMS (Warehouse Management System) evoluti non sono che alcune delle innovazioni del settore, alimentate dalla compresenza di due fattori: un mercato che, tra le consegne next day e quelle on demand, non accetta neanche un minuto di ritardo e aziende pronte a investire sull’automazione per ridurre i costi.

In questo mercato, Stesi è una realtà Made in Italy che da più di vent’anni si occupa di logistica e, in particolare, di software di supervisione per Sistemi Logistici Integrati. Silwa, la piattaforma proprietaria dell’azienda, rientra nella categoria dei Supply Chain Execution System e somma le funzionalità tipiche di un WMS – segmento peraltro in forte espansione, con una previsione da 2.1 miliardi di dollari nel 2019 – a quelle di un MES (Manufacturing Execution System), andando a gestire tutti i flussi logistici e produttivi. Al fine di comprendere i trend in atto nel settore, come si ponga Stesi all’interno di questo mercato, i suoi obiettivi e le strategie con cui raggiungerli, abbiamo incontrato Stefano Cudicio, CEO dell’azienda.

L’esigenza di ottimizzare la logistica di magazzino è sempre più sentita…

Nel corso degli anni la logistica ha assunto un ruolo sempre più centrale, perché le aziende si sono rese conto che i costi andavano a impattare fortemente i loro risultati economici. C’è ancora una visione un po’ miope: l’investimento in logistica è visto in ottica di risparmio e non di crescita. La prima cosa che le aziende devono fare è sostituire la classica domanda “quanto costa?” con “in quanto mi ripago l’investimento?”.

Stesi è in attività da più di 20 anni in un mercato che ormai è diventato molto competitivo e comprende nomi internazionali. Ma l’azienda continua a crescere: qual è il segreto?

Quando abbiamo lanciato la piattaforma Silwa, nel 2007, il mercato non era saturo ma c’erano già player di alto livello con cui avremmo dovuto misurarci. Essendo la nostra azienda ricca di competenza tecnica, l’unica strada percorribile era realizzare un prodotto migliore, più versatile, essere attenti alle evoluzioni della tecnologia e avere una visione innovativa.

Sono stati fondamentali i costanti investimenti in ricerca e sviluppo, che ci hanno permesso di essere sempre un passo avanti a livello tecnico; il mercato, poi, ci ha dato ragione, ci hanno scelto tanti clienti: anche per quest’anno prevedo una crescita del fatturato in doppia cifra e personale in continua crescita.

New call-to-action

Che obiettivi ha Stesi per i prossimi 3-5 anni e in che modo intende raggiungerli?

Il primo obiettivo è di tipo tecnico. Vogliamo portare l’architettura del prodotto sempre più verso il paradigma 4.0: in prospettiva vedo Silwa come un grande data lake capace di recepire informazioni che arrivano dal campo anche in forma denormalizzata e garantire la massima apertura verso l’esterno, permettendo la realizzazione di app di terze parti. Stiamo comunque già percorrendo questa strada, potendoci interfacciare con i dispositivi di campo, con gli ERP e gli altri gestionali: proprio in questo momento stiamo finalizzando un modulo di Analytics che, insieme alle interrogazioni di tipo statico, possa fornire informazioni di tipo diagnostico. L’obiettivo è spingerci sempre più avanti lungo questa strada, magari abbracciando il cloud e modalità di distribuzione as a service. Ovviamente per fare questo intensificheremo ulteriormente gli sforzi in ricerca e sviluppo e amplieremo lo staff. Secondo grande obiettivo è intensificare le attività di comunicazione: non ci siamo mai mossi molto in questo campo ed è certamente arrivato il momento di farlo.

Quindi IoT e Big Data vi riguardano da vicino: se le dico Intelligenza Artificiale nel contesto dell’automazione di magazzino?

Penso a sistemi in grado di prendere decisioni autonome e indipendenti dall’operatore. Per esempio ‘dispatching’, un modulo di Silwa, assegna le missioni alle risorse logistiche (mezzi, uomini, sistemi di handling, ndr) considerando le caratteristiche degli articoli da muovere, quelle degli operatori, i mezzi a disposizione, la posizione di questi grazie a geolocalizzazione, cercando di fare la cosa giusta, nel modo giusto, al momento giusto.

Quando si parla di automazione di magazzino vengono in mente progetti milionari con bracci meccanici, trasloelevatori, shuttle e via dicendo: questo non finisce per precludere l’automazione alle PMI?

Assolutamente no, perché l’entry level dell’automazione si sta abbassando sempre più. Le PMI, però, dovrebbero adottare un approccio diverso, senza guardare subito ai magazzini automatici: innanzitutto, devono avere visibilità sull’intero portafoglio delle tecnologie disponibili e scegliere il partner giusto che li indirizzi verso la più adatta. Magari la migliore per loro è una soluzione intermedia, come i mezzi a guida assistita con uomo a bordo.

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