Una cosa è certa: se c’è una funzione che da anni è perennemente sotto pressione, questa è la logistica. I motivi sono facilmente comprensibili, e tra questi citiamo un mercato estremamente competitivo, un’economia sempre più globale e l’inarrestabile avanzata dell’e-commerce, che in ambito consumer ha reso comuni le consegne next day e si interroga su come garantire quelle on-demand. La movimentazione delle merci è centrale per qualsiasi azienda, e per questo deve essere rapida ed efficiente: curiosamente, questa centralità è toccata proprio a una funzione che, almeno fino a qualche tempo fa, era gestita in modo del tutto tradizionale.
Le due sfide della logistica: diventare data-driven ed efficiente
Chi ogni giorno si occupa di tecnologia parla spesso di Intelligenza Artificiale, Blockchain e IoT, ma la realtà è che in quest’ambito è ancora forte l’apporto del cartaceo e delle informazioni destrutturate, che oltre a non fornire alcun valore, creano anche vincoli di visibilità del processo. «Purtroppo, ci sono ancora diverse situazioni di questo tipo», afferma Enrico Liverani, Chief Consulting & Account Manager Officer di Digital Technologies, azienda italiana specializzata nello sviluppo di soluzioni innovative per la Supply Chain, «per cui parlando di sfide della logistica, ne identifico di due tipi: per le aziende già digitalizzate, la sfida è quella di passare a una gestione preventiva degli eventi che caratterizzano la logistica, cosa per la quale è fondamentale la valorizzazione del dato. Ma ci sono anche tante aziende ad uno stadio precedente che fanno largo uso di documenti cartacei: in questo caso, la sfida è proprio la digitalizzazione del processo, che è l’unico modo per ottenere visibilità, ridurre i costi, massimizzare l’efficienza e generare quel patrimonio informativo che poi andrà valorizzato».
Who's Who
Enrico Liverani
Chief Consulting & Account Manager Officer di Digital Technologies
Soluzioni innovative per la logistica digitale
La complessità dei processi logistici, che coinvolgono molti soggetti dotati di un livello diverso di digitalizzazione, non aiuta di sicuro e rende quanto mai gradite soluzioni volte a garantire quel mix di semplificazione, accelerazione dei processi e riduzione dei costi che è tipico dei progetti di trasformazione digitale.
Ma andiamo un po’ più sul pratico, cercando di capire quale possa essere una soluzione utile per la semplificazione di un ecosistema così complicato: «Uno dei progetti che abbiamo portato avanti in questi anni – ci comunica Liverani – è una soluzione che permette ai nostri clienti di sapere dove si trovano le loro merci indipendentemente da chi gestisce il trasporto». La cosa è tutt’altro che banale, perché le grandi aziende si avvalgono di decine di operatori logistici, ognuno di essi usa sistemi differenti e, come anticipato, ha un livello di digitalizzazione non omogeneo agli altri: sarebbe pressoché impensabile per l’azienda fare un singolo progetto di integrazione con ognuno di essi. «Noi ci siamo riusciti integrando i dati dei principali provider logistici italiani e stranieri, e questo ci ha permesso di comprendere le grandi differenze che ancora esistono tra di loro: i grandi carrier sono certamente avanti sul fronte della digitalizzazione, ma c’è chi ha ancora difficoltà poiché si basa su tanti processi manuali e cartacei, cioè sui classici documenti da far firmare al cliente». In questi casi, Digital Technologies può gestire la dematerializzazione attraverso tecniche come OCR, la Robotic Process Automation, o – più in generale – sviluppando soluzioni ad hoc che forniscano ai clienti quella “spinta” verso i noti benefici della digitalizzazione. «Noi di Digital Technologies siamo di fatto dei ‘facilitatori’ poiché possiamo intervenire con il nostro cliente, con il trasportatore o con il cliente finale, cioè colui che riceve la merce. Con le nostre soluzioni, aiutiamo chi deve spedire a produrre documenti in modalità elettronica, ma possiamo anche veicolarli al cliente finale e aiutare il trasportatore fornendogli, per esempio, i tablet per la firma digitale, le applicazioni mobile e tutto ciò di cui ha bisogno per gestire queste attività in modo totalmente elettronico. Ovviamente, come dicevo, i grandi carrier si sono già mossi e hanno soluzioni adatte, ma ci sono ancora trasportatori che lavorano con documenti cartacei anche solo perché, banalmente, sul mezzo ci devono essere i documenti per un eventuale controllo. Questo è vero, ma possono essere digitali».
Valorizzare i dati per prendere decisioni corrette
I benefici della logistica digitale non si limitano a fornire visibilità sui processi, un livello superiore di efficienza, meno costi e automazione, ma possono anche semplificare e migliorare i processi decisionali. Tutto sta, in questo caso, a valorizzare i dati prodotti da processi ormai digitalizzati, un tema che confina chiaramente con quello dell’AI: «Una delle grandi sfide della logistica digitale – continua Liverani – consiste proprio nell’impiegare il Machine Learning per prendere decisioni ottimali. Attraverso l’analisi dei dati storici, che oltretutto servono per il training degli algoritmi di AI, posso scoprire – giusto per fare degli esempi – qual è il miglior trasportatore per una certa tratta, come organizzare il magazzino per far fronte alla domanda del prossimo periodo, di quanti fornitori avrò bisogno e via dicendo; in questo modo, AI aiuta le aziende in un’attività cardine della gestione della Supply Chain, cioè nel forecasting della domanda. Inoltre, il Machine Learning può essere usato anche per un’attività di ottimizzazione, di ‘pulizia’ della base dati, che per esempio può essere il risultato di inserimenti manuali, e quindi anche di errori e di dati mancanti. In entrambi i casi, digitalizzare i processi logistici e poi non sfruttare le potenzialità del dato sarebbe davvero una grossa mancanza».