Anche i social emdia possono contribuire allo sviluppo di progetti di digital transformation soprattutto nel momento in cui diventa sempre più importante condividere conoscenze, migliorare la comunicazione interna, coltivare relazioni con partner e clienti, coinvolgere i collaboratori. Questi task si possono coprire adottando una piattaforma basata su applicazioni social e di collaboration ispirate al mondo consumer.
Se pensiamo alle forme di comunicazione e di collaborazione integrate nella routine delle attività personali, e se pensiamo alle funzionalità on demand che utilizziamo per scambiare informazioni quando serve e sempre in maniera contestualizzata, ci rendiamo conto che possiamo abbattere i ritardi nei tempi di risposta, e possiamo ridurre sensibilmente i costi di trasferte o i servizi di teleconferenza. Non è certo Industria 4.0 ma è uno dei tasselli necessari per pensare a una organizzazione che possa condurre nella direzione dell’Industry 4.0
Uno studio di Apco dice che la qualità del contenuto rappresenta l’aspetto più importante per il 42% degli intervistati, seguita dal coinvolgimento e dal dialogo (37%) e dalla capacità di ottimizzare l’accesso alle informazioni. Secondo Apco, le aziende che usano funzioni o soluzioni social nei loro sistemi informativi godono di un netto vantaggio in termini di connessione e fiducia tra collaboratori e datori di lavoro. McKinsey sottolinea in una sua indagine che due terzi delle organizzazioni attive su questo fronte intendono aumentare gli investimenti nell’immediato futuro, mentre per Frost & Sullivan addirittura il 100% degli utenti finali pensa che Video conferencing, Unified Collaboration e VoIP hanno superato le aspettative rispetto alla capacità di potenziare la cooperazione interna, produrre risparmi significativi e migliorare il customer care.
Queste sono solo alcune delle motivazioni per cui le soluzioni di social networking pensate per il business sta prendendo sempre più piede, tra proposte di stampo esplicitamente enterprise (basti pensare a Yammer di Microsoft o Jabber di Cisco, ma anche ai nuovi servizi di LinkedIn, come Lookup, o a Slack, mentre Microsoft è al lavoro su Skype Teams) ed esperimenti di ibridazione di piattaforme nate in ambito consumer, a partire da Facebook at Work.
Anche colossi come Heineken o Nestlé hanno deciso di allacciare il social media ai propri processi decisionali, mentre Carolyn Everson, VP e Global Marketing Solutions di Facebook, ha spiegato che grazie alla sua intuitività il social network potrebbe diventare quella piattaforma di project management a cui Slack sta cercando aggressivamente di dare vita.
A proposito di Slack, che dopo l’ultimo round di investimenti, 200 milioni di dollari, ora vale 3,6 miliardi, continua a mietere successo tra le aziende più innovative del mercato: la stessa Weber Shandwick la utilizza a fianco di Facebook at Work e di una Intranet proprietaria, l’agenzia di servizi e comunicazione digitali R/GA (che ha per clienti Samsung, Verizon, Google, Nike, Unilever, Volvo, Tiffany) ha inserito 1500 dei propri 1800 collaboratori attivi in 15 uffici di quattro continenti su Slack ha abbattuto in due anni il 30% delle riunioni, aumentando al contempo del 30-40% la rapidità dei processi di decision making non solo all’interno dell’organizzazione, ma anche con i propri clienti.
Ma le opportunità di crescita non mancano. Brian Blau, Research Director di Gartner, sottolinea che proprio il caso di Weber Shandwick mostra un mondo che non è alla ricerca di un unico tool di collaboration e che la sfida è soprattutto il reale coinvolgimento degli utenti. Una sfida che oggi passa inevitabilmente dall’evoluzione delle piattaforme capaci di conquistarsi consensi in ambito consumer.
Cisco ha a sua volta stretto una collaborazione con Apple per mettere a punto l’ultima versione di iOS sul fronte della compatibilità con le applicazioni business. L’obiettivo per Cupertino è consolidare la presenza dell’iPhone nel mondo enterprise specialmente sul fronte della collaboration, ottimizzando il flusso dei dati dal device al network e sviluppando la capacità di dare priorità ai software professionali e alle attività mission-critical laddove necessario.