Alla crisi della Supply Chain causata dal sopraggiungere di eventi quali pandemia, inflazione, scontri geopolitici, insieme all’acuirsi degli effetti legati al cambiamento climatico, una buona parte dei Chief Supply Chain Officer (CSCO) sta rispondendo attraverso l’innovazione. Osservando, infatti, i risultati di uno studio condotto dall’Institute for Business Value (IBV) di IBM su un campione composto da 1.500 CSCO e Chief Operating Officer (COO), è possibile rilevare che quasi la metà (47%) dei professionisti intervistati ha dichiarato di aver introdotto nuove tecnologie di automazione negli ultimi due anni, un approccio che può aggiungere prevedibilità, flessibilità e intelligenza alle operazioni della Supply Chain, e di utilizzare l’intelligenza artificiale per monitorare e tracciare le prestazioni.
Per combattere efficacemente i fattori di stress senza precedenti della catena della fornitura, come l’inflazione, è imperativo che i CSCO si concentrino sull’attuazione di iniziative di analytics, AI e automazione, per costruire supply chain intelligenti, resilienti e sostenibili. Automazione e AI possono consentire ai CSCO e alle loro organizzazioni di raccogliere dati, identificare i rischi, convalidare la documentazione e fornire audit trail, anche in periodi di forte inflazione, contribuendo nel frattempo alla gestione dei rifiuti e dei consumi di carbone, energia e acqua.
Sostenibilità, la grande sfida per i CSCO
La sostenibilità non è più una scelta, ma una priorità anche nella catena di fornitura. Terza tra le grandi sfide che i CSCO devono affrontare nel prossimo futuro, appena dietro alla necessità di implementare l’infrastruttura tecnologica e al superamento delle interruzioni della Supply Chain, voce che naturalmente governa ogni strategia. Il 52% degli intervistati, infatti, pone la sostenibilità in cima alla lista delle priorità o quasi; il 50% dichiara che i propri investimenti in sostenibilità accelereranno la crescita aziendale; le pressioni più dirette verso la trasparenza della sostenibilità provengono da investitori (56%), membri del consiglio di amministrazione (50%) e clienti (50%).
I risultati dell’innovazione della supply chain
Puntare all’innovazione della supply chain conviene. Lo dimostra anche questa ricerca stando ai cui risultati quel 20% degli intervistati che si distinguono per la capacità di accelerare l’innovazione guidata dai dati sta già superando i colleghi su parametri chiave. KPI quali la crescita del fatturato annuo (superiore dell’11%, in media, tra chi le aziende che innovano rispetto a quelle che non lo fanno). Altri fattori che beneficiano della digitalizzazione estesa sono l’integrazione di flussi di lavoro automatizzati tra le funzioni organizzative e con i partner, per ottenere visibilità in tempo reale; la modernizzazione dell’infrastruttura tecnologica (con il 56% delle aziende che opera attualmente su cloud ibrido e il 60% che sta investendo in infrastrutture digitali per scalare e fornire valore). E, ancora, l’ampliamento delle iniziative di sostenibilità attraverso la creazione di nuovi prodotti e servizi, con il 58% degli intervistati che vede l’opportunità di migliorare il coinvolgimento dei clienti attraverso gli imperativi di circolarità nell’utilizzo delle risorse e, infine, la maggiore attenzione alla cybersecurity.