«Il 2014 ha segnato un cambiamento fondamentale nella diffusione della fatturazione elettronica, visto l’obbligo di legge. In generale è una transizione di successo, anche grazie al forte contributo sia dell’Agenzia delle Entrate,sia di Agid».
Questo il parere di Fabrizio Baldan, Product and Presales Consultant di TESISQUARE, che in questo mercato offre la soluzione di e-Invoice to Finance.
«Per il 2015 prevediamo un’ulteriore accelerazione, perché la scadenza del 31 marzo estende l’obbligo anche ai fornitori degli enti locali, per cui il numero delle aziende interessateaumenterà fortemente: sarà l’anno della “confidenza piena” nelle tecnologie di fatturazione elettronica, e della diffusione di massa anche di tendenze più generali, comela dematerializzazione e l’efficientamento dei processi».
Le principali criticità emerse finora nei progetti riguardano sia le tecnologie sia l’impatto organizzativo. «Ci sono due situazioni tipiche. La prima riguarda le aziende che hanno già affrontato progetti di dematerializzazionee utilizzano già flussi elettronici, EDI o altro, per interagire con clienti e fornitori. Queste non hanno difficoltà tecnologiche e devono concentrarsi solo sul change management di processo. La seconda riguarda le realtà che pur dotate di sistemi gestionali anche complessi, finora non hanno mai avuto necessità di comunicare coni clienti con tracciati informatici strutturati, e pertanto devono affrontare il cambiamento supportati da funzioni IT a volte all’estero, cosa che aumenta la complessità diprogetto data la differenza di normative».
In generale, continua Baldan, «le aziende che hanno affrontato l’obbligo anche come un’opportunità hanno risposto in tempi adeguati, con l’IT in un ruolo propositivo,costruendo con il proprio provider una vera partnershipdi intenti».Un caso molto interessante è quello di Ferservizi, società di servizi del Gruppo Ferrovie, che si è dimostrata una delle realtà italiane più avanzate nella fatturazione elettronica.
«Essendo già in grado di fatturare verso il sistema d’interscambio con il corretto formato XML, Ferservizi ha chiesto il nostro aiuto per estendere la fatturazione elettronica a tutto il ciclo attivo, anche verso le realtà private. Attualmente emettono tutte le fatture con un unico formato digitale, ma non solo: stanno estendendo l’approccio anche al ciclo passivo e lo fanno chiedendo ai loro fornitori di inviare le fatture già in formato XML PA o tramite il nostroaiuto, con la “traduzione” dei formati dei fornitori».
In conclusione, commenta ancora Baldan, lo scenario è positivo e ci sono i germogli per la diffusione della fatturazione elettronica tra realtà private. «Chi ha fatto “mente locale” sui benefici non può essere contrario. L’efficienza che un progetto di dematerializzazione è ingrado di offrire è innegabile, e dalla sola fatturazione può estendersi ai processi della supply chain. Inoltre l’investimento è recuperabile in un solo anno, il tutto è tracciabile nei dettagli e i dati ricavabili sono utilissimi per il miglioramento continuo dei processi».