Quali sono i trend che attraverseranno, ridefinendolo, il settore del procurement nel corso del 2021? Secondo l’analisi di EY, che ha individuato dieci tendenze ben definite, alcuni fenomeni sono già in atto, mentre altri si rafforzeranno nei prossimi mesi. Tutti però convergono nella medesima direzione: grazie all’integrazione delle nuove tecnologie e all’analisi dei dati, chi si occupa dei processi di acquisti in azienda ricoprirà un ruolo decisamente più strutturato e strategico per la crescita del business.
Il procurement sarà determinante per il vantaggio competitivo dell’impresa
Il contributo del procurement, infatti, costituirà un fattore sempre più determinante all’interno della strategia complessiva dell’organizzazione. Se, da una parte, si tratta di una buona notizia per i responsabili delle catene di approvvigionamento, dall’altra implica per loro maggiore attenzione all’efficienza e alla resilienza delle principali funzioni, che diventeranno parte fondamentale di tutti i processi e, conseguentemente, dell’agenda di crescita del business. Ecco perché EY consiglia ai leader del procurement di far evolvere gli strumenti di controllo sui costi per consentire innovazione, agilità e certezza dell’offerta.
Una funzione sempre più agile e integrata con le varie business unit
Allo stesso tempo, il procurement è destinato a trasformarsi in una funzione più agile, questo perché dovrà collaborare direttamente con le singole unità di business. Secondo EY i team coinvolti nei processi di acquisto verranno ridimensionati e centralizzati, con un numero sempre maggiore di operazioni inglobate in un centro virtuale e con manager geograficamente incorporati nelle varie divisioni per soddisfare le crescenti necessità di collaborazione sul piano interdisciplinare. In un certo senso, i gestori di categoria diventeranno anche partner commerciali, concentrandosi su tutte le esigenze di approvvigionamento e categoria delle singole unità aziendali.
L’importanza della data quality nel procurement del futuro
EY prevede che aumenterà l’enfasi sulla data quality. In futuro i dati di procurement verranno continuamente “puliti” e migliorati utilizzando tecniche di machine learning per identificare e correggere automaticamente le anomalie del patrimonio informativo all’interno dei sistemi. I database relativi ai fornitori di un’azienda, per esempio, verranno costantemente aggiornati integrando i dati dei sistemi di fatturazione dei contratti, dando vita a un circolo virtuoso grazie al quale le informazioni miglioreranno continuamente, facilitando l’adozione di meccanismi di automazione sempre più pervasivi.
Piattaforme end-to-end e reportistica automatizzata: i vantaggi della RPA
La Robotic Process Automation (RPA), del resto, sarà onnipresente e diventerà parte integrante di qualsiasi software commerciale disponibile, riducendo l’impatto degli aggiornamenti. Siamo in piena transizione da questo punto di vista: le principali funzioni del procurement stanno gradualmente evolvendo verso piattaforme end-to-end, in cui viene rimosso l’intervento manuale per attività ripetibili ad alto volume. Di conseguenza, anche la reportistica manuale è destinata a scomparire, dando ai dipendenti l’opportunità di concentrarsi su task a maggiore valore aggiunto.
La rivoluzione dell’Internet of Things
Senza allontanarsi troppo dal tema dell’efficienza, possiamo aggiungere che nei prossimi due anni i dati acquisiti dai dispositivi Internet of Things (IoT) permetteranno il monitoraggio in tempo reale dei risultati delle attività di procurement attraverso cicli di feedback continui tra le risorse. Opportunamente implementato, un sistema del genere può consentire il tracciamento dei consumi in modo tale che, collegando i gestionali aziendali a quelli che gestiscono il ciclo d’ordine dei fornitori, sarà possibile abilitare veri e proprie sessioni di acquisti automatici. L’IoT sarà inoltre alla base della creazione di piattaforme dati avanzate per informare il processo decisionale sui modelli di spesa e di acquisto, sui contenuti del catalogo, sui portafogli dei fornitori e sull’adempimento dei contratti.
Valutare l’affidabilità dei partner grazie all’analisi dei dati
Come accennato, i dati provenienti da fonti interne ed esterne saranno essenziali anche per valutare meglio il rischio correlato a ciascun fornitore, rispetto a cui le aziende potranno (e dovranno) sviluppare una visione olistica integrando i propri database con input provenienti dal mercato e insight relativi al livello di prestazioni finanziarie e logistiche dei partner.
Potenziare le piattaforme grazie all’open source
Procurement e open source saranno presto un connubio in grado di generare nuovo valore per il business. I fornitori di software stanno già cominciando ad aprire le loro architetture in modo che terze parti possano sviluppare e vendere applicazioni in grado di estendere e migliorare la funzionalità delle soluzioni standard. EY afferma che l’approccio introdotto dagli app store per telefoni cellulari sarà sempre più diffuso nel mondo del business, con la possibilità per gli operatori del procurement di accedere in modo semplice e intuitivo alle estensioni del software che meglio colmano i gap delle piattaforme in uso.
Bot e assistenti virtuali, i nuovi tramiti del procurement
EY prevede anche che le esperienze di acquisto vocale tramite bot saranno la norma. Ancora una volta, la parola d’ordine sarà user experience semplice e intuitiva, indipendentemente dai sistemi tecnologici sottostanti adottati dai vari attori della filiera. Funzioni di ricerca in linguaggio naturale e assistenti virtuali costituiranno il trait d’union tra i diversi sistemi.
Sì alla blockchain, ma solo su casi d’uso specifici
Sebbene la blockchain sia già un hot topic in alcune aree della catena di approvvigionamento, verrà utilizzata solo selettivamente dalle funzioni di procurement. EY ritiene che ci saranno alcune remore rispetto all’implementazione di reti blockchain private nel mondo degli appalti a causa degli alti costi di sviluppo e distribuzione. L’uso della blockchain sarà molto probabilmente limitato a scenari in cui vi è un requisito normativo di tracciabilità, alti livelli di contraffazione o un chiaro caso aziendale per l’integrità operativa.
Stampa 3D: converrà comprare o produrre?
Con l’emergere di nuove tecnologie, in particolare di quelle legate alla stampa 3D, e la necessità di ottenere sempre più vantaggio competitivo, in futuro potrebbe convenire produrre ciò di cui si ha bisogno anziché comprarlo. Le organizzazioni dovranno comprendere quali sono i compromessi a cui sono disposte a scendere dovendo scegliere tra riduzione dei tempi e dei costi di approvvigionamento e sostenibilità dei processi di produzione. Il punto di vista del procurement sarà ancora più strategico nel momento in cui si analizzano nuove tecnologie e portafogli di fornitori.