Entro il 2016 la fatturazione in digitale deve diventare la regola nel Vecchio Continente. E’ un passo importante perché l’eProcurement si affermi a livello sistemico.
All’inizio dell’anno la Commissione Europea ha annunciato che intende far si che l’eInvoicing per gli acquisti pubblici passi dall’essere eccezione all’essere regola in Europa entro il 2016. Secondo le analisi della Commissione solo il 5-10% di tutti i processi di procurement sono gestiti elettronicamente.
L’adozione di molte tecnologie risulta quindi problematica se il settore pubblico e i venditori sul mercato non riescono a indirizzarsi sulle sfide chiave, come ad esempio l’identificazione dei costi per l’implementazione. Per i consulenti e i fornitori che stanno lavorando con la Commissione sul versante della digitalizzazione, il primo passo verso il raggiungimento della diffusione dell’e-procurement è l’implementazione dell’e-invoicing, una delle tecnologie più utili per risparmiare tempo, denaro e carta.
Poiché la Commissione Europea si pone l’obbiettivo di risparmiare 100 miliardi di euro all’anno, una adozione diffusa dell’e-invoicing potrebbe far raggiungere il target entro i prossimi quattro anni. Adottando la fatturazione elettronica per il processo automatico, l’archiviazione e la gestione delle fatture si otterrebbero importanti tagli alla spesa (secondo l’Osservatorio Fatturazione e Dematerializzazione del Politecnico di Milano, solo in Italia la digitalizzazione di processo e documenti nella pubblica amministrazione porterebbe risparmi pari a 40 miliardi di euro). E nello stesso tempo si libererebbe del tempo-lavoro per le risorse che potrebbero lavorare su altre attività a valore aggiunto.
Diventa quindi imperativo che gli enti pubblici si muovano da una fatturazione basata su carta all’e-invoicing entro i prossimi cinque anni come stabilito dalle leggi sull’e-procurement della Commissione Europea.