«Il ruolo della funzione acquisti deve diventare sempre più strategico, e il top management deve riconoscere questa trasformazione. Negli ultimi anni abbiamo visto grandi cambiamenti in Italia, ma c’è ancora molta strada da fare, soprattutto nel settore pubblico». È la vision di Nader Sabbaghian AD di BravoSolution, società italiana specializzata nell’ambito degli approvvigionamenti online con oltre 600 clienti in tutto il mondo che da anni registra tassi di crescita significativi. Il software della società permette di innovare i processi di acquisto e migliorare le performance in ottica di Spending Review, con ricadute positive che vanno ben al di là della riduzione dei costi. Un’opportunità per tutte le aziende e le pubbliche amministrazioni, che grazie a questi strumenti possono diventare più competitive e trasparenti. Come del resto hanno già fatto, grazie a BravoSolution, molte importanti realtà, fra cui Poste, Autogrill, Astaldi, Impresa Pizzarotti, Roche, Nivea, Banca d’Italia, Telecom, Aeroporto di Napoli, Ferrero, oltre ai Governi del Messico, del Regno Unito, di Dubai.
Ma cosa significa far diventare strategica una funzione oggi spesso relegata a un ruolo troppo operativo? «Significa scegliere risorse di talento, investire negli strumenti digitali, dare più deleghe». All’estero questo sta avvenendo, c’è una forte spinta: un esempio è il Regno Unito, dove l’eProcurement è ormai adottato in tutti gli enti pubblici e dove ogni anno vengono premiati i migliori progetti, alla presenza del primo ministro.
La soluzione proposta da BravoSolution è fornita come software as a server. «Nel contesto attuale, il Cloud è la scelta ideale – sottolinea il manager -. I costi di avviamento sono bassi, quindi le aziende possono provare a usare il servizio coinvolgendo inizialmente poche persone. In genere si parte da processi semplici, ad esempio piccole gare, per poi arrivare a servizi più sofisticati, come l’analisi della spesa, il monitoraggio dei risparmi, la gestione dei contratti post aggiudicazione. Grande flessibilità, dunque. Inoltre, con il Cloud si ha a disposizione una tecnologia sempre aggiornata ». Sebbene il Cloud si stia confermando come modello vincente, in Europa, e ancor di più in Italia, c’è ancora scetticismo. Ci sono miti che vanno sfatati, e il primo è quello della sicurezza dei dati. «È un falso mito – afferma Sabbaghian -. Attraverso il Cloud si possono gestire anche processi estremamente sensibili dal punto di vista della privacy, come quello degli acquisti: lo dimostra il fatto che le nostre soluzioni sono utilizzate dalla Banca D’Italia, dal Ministero della difesa in Inghilterra, e dall’IRS (Internal Revenue Services, l’ente che raccoglie i tributi) in Usa. Per garantire la sicurezza abbiamo molto investito nella tecnologia e abbiamo ottenuto certificazioni specifiche quali la ISO 27001».
Altri falsi miti sono la possibilità di integrazione con i sistemi informativi preesistenti e la possibilità di personalizzazione. «Le nostre soluzioni sono sempre personalizzate in funzione dei processi e dei vincoli normativi dei clienti», conclude Sabbaghian.