Amazon Business è la versione del noto marketplace per gli acquisti online delle aziende, in altre parole l’eCommerce B2B. È disponibile in Italia da poco più di un anno e nel mondo è già utilizzato da milioni di clienti, fra cui molte grandi multinazionali, oltre a professionisti, piccole imprese e PA. Il motivo del rapido successo è semplice da comprendere: offre 250 milioni di prodotti acquistabili con pochi clic, consegnati in pochi giorni in oltre 150 paesi. La potenza della logistica del colosso americano non ha eguali, e l’esperienza nell’uso del portale è già familiare ai tanti clienti che usano Amazon a casa. Difficile che un responsabile acquisti non rimanga colpito e non voglia sperimentarlo. I CPO (Chief Procurement Officer) introducono Amazon Business per automatizzare i cosiddetti acquisti di coda lunga, cioè quelli che tipicamente rappresentano il 20% come valore e l’80% come volume, e sono gestiti in modo destrutturato, con richieste scritte. C’è di tutto, dalle macchine da caffè ai gadget per gli eventi, ma soprattutto informatica, dispositivi per telefonia, strumenti professionali, arredamento e prodotti da ufficio. Questa grande fetta di acquisti nelle grandi aziende sfugge alle procedure digitalizzate di eProcurement, perché non c’è il tempo di occuparsene o perché non ve vale la pena: il focus dei CPO è infatti sugli acquisti strategici, di valore elevato, mentre le opportunità di risparmio sulla coda sono limitate. Il self-service, in questi casi, conviene: meglio lasciare liberi gli utenti di fare da soli i propri acquisti, affidando loro un budget e fissando opportuni paletti, ed effettuare controlli a posteriori, perchè tutto resta tracciato.
C’è anche un altro vantaggio, la trasparenza. Nelle grandi aziende sono già in tanti a usare Amazon per gli acquisti aziendali, mettendo poi il costo in nota spese, e spesso i CPO non se rendono conto. Tutto ciò viene alla luce, dato che Amazon Buisness mette a disposizione strumenti per l’analisi dei dati degli acquisti.
L’uso di Amazon Business sta crescendo rapidamente soprattutto in Europa. Non a caso, nei giorni scorsi si è tenuta a Londra la prima edizione di ABX (Amazon Business Exchange), conferenza dedicata ai responsabili acquisti interessati a conoscere da vicino il funzionamento del marketplace e i trend del mondo del Procurement. Un evento di un giorno, in cui hanno portato sul palco la propria testimonianza i CPO di importanti aziende europee, come TUI, operatore turistico globale da 20 miliardi di euro di fatturato, Siemens e Bouguyes Construction.
Self-service, dati e automazione: il futuro del Procurement
Secondo una recente survey di WBR Insights, l’89% dei CPO pensa che il 50% dei processi di Procurement potrà essere automatizzato entro un anno. Lo ha detto aprendo i lavori Todd Heimes, Director of Amazon Business Europe: «La tecnologia avanza e cambiano le aspettative degli utenti: i giovani della generazione Z e i millennial chiedono servizi self-service e accessibili dallo smartphone. Ai CPO, invece, si chiede di essere efficienti e veloci, di utilizzare i dati, di offrire un servizio di qualità agli utenti interni». Amazon punta a colmare questa lacuna fra aspettative e realtà, inserendosi in un ecosistema già esistente nelle aziende.
«Siamo leader nelle tecnologie per gli acquisti e nell’uso dell’Intelligenza Artificiale e abbiamo tre priorità: automatizzare le attività di routine, offrire servizi self-service e mettere a disposizione i dati. Il mondo degli acquisti è un ecosistema in cui operano tanti player, e Amazon Business è uno di questi: collaboriamo con tutti i principali fornitori di soluzioni di Procurement, con le banche e con i gestori dei servizi di pagamento».
«I CPO sono sotto pressione: ci chiedono di liberare risorse, di supportare il business e di ridurre il TCO – gli ha fatto eco Paul Harlington, Group Procurement Director di TUI -. Non basta abbassare i costi dei deal, serve ottimizzare il processo lungo l’intera value chain, chiedendosi qual è il reale sforzo in un processo di sourcing tradizionale e quale customer experience offriamo al cliente interno». Secondo Harlington, «adottare Amazon Business è distruptive per la funzione acquisti. Significa cambiare il paradigma e sfidare i processi tradizionali di approvazione: una spesa da 500 sterline può richiedere anche 5 livelli di autorizzazione, ma servono davvero? In realtà, il rischio associato a una perdita di controllo è molto basso. Il vantaggio principale per me non è sul risparmio di costi, ma sul tempo risparmiato nelle negoziazioni: i buyer posso così focalizzarsi su altre attività più strategiche».
Il manager ha anche sottolineato che per un utilizzo corretto del marketplace nel business non va sottovalutata la formazione ai buyer, anche se la maggior parte già lo utilizza nella vita privata, spiegando le policy con cui vengono bloccati o ristretti gli articoli sul marketplace e gestite le regolamentazioni europee per la tasse, in particolare per l’IVA. In dettaglio, gli articoli bloccati non compaiono fra i risultati di ricerca, mentre quelli ristretti richiedono un’approvazione per l’acquisto.
Interessante anche la testimonianza di Dietmar Harteveld, Head of SCM, EMEA di Siemens, manager che ha la responsabilità degli acquisti di oltre 2 miliardi di euro di beni e servizi, di cui 500 milioni interni all’azienda: servizi professionali, IT e strumenti diversi.
«Abbiamo introdotto Amazon Business come complemento al nostro catalogo ed è stato accolto con entusiasmo dagli utenti, che volevano un processo semplificato per gli acquisiti. Spiegarlo al management è stato meno facile. Abbiamo dovuto riunire diverse funzioni aziendali, Finance, tesoreria, Procurement, e spiegare il valore per l’organizzazione. È importante anche gestire i cambiamento: il progetto è stato comunicato anche attraverso il nostro social network interno».
Un altro cliente di Amazon Business è la francese Bouygues Construction. Eric Bouret, CPO dell’azienda si è soffermato sul tema dell’integrazione con il sistema di eProcurement già in uso: «C’erano molti “free text order” nel nostro sistema di procurement – ha detto – e avere la possibilità di accedere a un marketplace ampio come Amazon è una grande opportunità. I nostri utenti interni ci chiedevano sistemi più semplici e moderni: abbiamo provato, avviando un piccolo progetto, poi l’abbiamo esteso gradualmente, come add on ai fornitori esistenti, integrandolo con il nostro ERP. La sfida è realizzare questa interfaccia senza compromettere la facilità d’accesso per gli utenti».
Amazon Business Italy punta alle PMI
Who's Who
Gerardo Di Filippo
Head of Amazon Business in Italia
Alla guida di Amazon Business Italy c’è Gerardo Di Filippo, che ci ha confermato le grandi aspettative verso il mercato delle PMI nostrane. La piattaforma è naturalmente conforme alla fatturazione elettronica e si arricchisce di nuove funzionalità nel tempo. In attesa dell’attivazione della versione Prime per il Business, che porterà la consegna a un giorno (già disponibile in UK e Germania), oggi è possibile l’addebito diretto in conto corrente come ulteriore metodo di pagamento e la richiesta di sconto quantità (che diventerà presto automatica, senza negoziazione), oltre che l’autenticazione singola (SSO) e varie personalizzazioni, come i processi di approvazione o i campi personalizzabili all’interno delle fatture. In arrivo anche l’Amazon day, la possibilità di scegliere un giorno unico settimanale per le consegne, molto utile per semplificare la logistica ed evitare consegne continue.