La tutela della legalità e della trasparenza nei contratti pubblici è un obiettivo cruciale per il sistema Paese. Lo confermano il recente rafforzamento del ruolo dell’ANAC (Autorità Nazionale Anti Corruzione), che da giugno 2014 ha acquisito tutte le competenze della soppressa Autorità di Vigilanza sui Contratti Pubblici (AVCP), unitamente ai numerosi provvedimenti normativi in vigore (es. Legge “Anticorruzione” 190/12, Decreto “Trasparenza” n.33/13…)
Questi provvedimenti, senza dubbio eticamente irrinunciabili, implicano però adempimenti aggiuntivi a carico delle stazioni appaltanti, rischiando di appesantire ulteriormente operatività e processi amministrativi tendenzialmente già farraginosi.
Il 31 gennaio 2016, ad esempio, scade il termine per la trasmissione dei dati relativi agli appalti gestiti all’ANAC. Si tratta solo del più imminente e “visibile” adempimento, il cui mancato assolvimento prevede importanti sanzioni per le Stazioni Appaltanti, i Responsabili del Servizio di Trasparenza e i Responsabili del Procedimento.
La tecnologia può aiutare a gestire questi adempimenti in maniera più efficiente e snella. Sono infatti disponibili soluzioni specifiche per l’interfacciamento con i sistemi ANAC, che permettono alle Stazioni Appaltanti:
- di reimportare automaticamente nei propri sistemi i dati inseriti nei sistemi ANAC
- di generare automaticamente il file XML in ottemperanza agli obblighi di legge
- di raccogliere i dati in un unico database centralizzato di proprietà della stazione appaltante
Queste soluzioni possono essere attivate in tempi molto rapidi poiché implementabili anche con modalità SaaS (Software as a Service)
Sono inoltre facilmente integrabili con altri sistemi già in uso nelle stazioni appaltanti, sia gestionali che dedicati alla dematerializzazione del processo di gara/appalto (portali gare). Si realizza così un “circolo virtuoso” di gestione degli affidamenti più snello, tracciabile, trasparente e totalmente “paper-less”