Il “Voucher 3i (Investire in Innovazione)” è un incentivo economico alla brevettazione disposto a favore delle start-up innovative. L’incentivo consiste nel rilascio di un voucher per l’acquisto di servizi di consulenza per la brevettazione.
L’ente governativo che rilascia l’incentivo è Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa).
Ecco il quadro normativo di riferimento, a quanto ammonta il Voucher 3i, come presentare domanda e quali sono i consulenti abilitati.
Voucher 3i e start-up innovative: i riferimenti normativi
Il Voucher 3i è stato introdotto dal “Decreto Crescita” (D.L. 30/04/2019, n. 34, convertito in legge, con modificazioni, dalla L. 28/06/2019, n. 100).
Le start-up innovative sono quelle di cui al “Decreto Crescita 2.0” (D.L. 18/10/2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla L. 17/12/2012, n. 22) e iscritte nell’apposito registro (art. 25, comma ottavo, del decreto crescita 2.0). Si tratta di imprese che hanno come oggetto sociale, esclusivo o prevalente, lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico (art. 25, comma secondo).
La start-up è innovativa se rispetta almeno uno dei seguenti tre requisiti soggettivi:
- sostiene spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione;
- impiega personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale);
- è titolare, depositaria o licenziataria, di almeno un brevettoo titolare di un software
I criteri e le modalità di attuazione del Voucher 3i sono stati definiti con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 18/11/2019 e con decreto direttoriale MISE del 19/02/2020 e del 14/05/2020.
Voucher 3i “a sportello”, fondi totali per 19,5 milioni
Le domande per il Voucher 3i possono essere presentate dal 15/06/2020.
L’incentivo è “a sportello”: non ci sono graduatorie o scadenze per la presentazione delle domande, che vengono valutate da Invitalia in base all’ordine di arrivo, fino a esaurimento dei fondi.
È prevista una dotazione complessiva pari a 19,5 milioni di euro ovvero 6,5 milioni di euro per ciascun anno, sino al 2021 compreso.
Come viene sostenuta la brevettazione
L’incentivo sostiene le start-up innovative nella procedura di brevettazione:
- nella prima fase di verifica, in merito alla brevettabilità della invenzione e alla ricerca preventiva delle anteriorità (Servizio A) e, quindi, in merito alla opportunità o meno di intraprendere la strada che porta alla concessione del brevetto: questa fase serve a capire se esistono idee già brevettate con contenuti correlabili. Il supporto della società di consulenza è, quindi, di ricerca e di interrogazione di banche dati nazionali e internazionali (libere e a pagamento),
- nella seconda fase, che è quella di stesura della domanda di brevetto e di deposito presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi, UIBM (Servizio B),
- nella, eventuale, terza fase di estensione di un brevetto nazionale all’estero (Servizio C).
È brevettabile quella idea che abbia i requisiti di novità, attività inventiva e carattere industriale ritenuti validi.
Voucher 3i, come funziona in pratica
Per lo svolgimento delle attività inerenti l’attuazione delle fasi, la start-up innovativa può avvalersi di esperti e per il pagamento del servizio non deve anticipare alcuna somma potendo utilizzare il Voucher 3i in esame. In pratica, la start-up innovativa usufruisce di un servizio a costo zero, senza passaggi di cassa.
Per ciascuna tipologia di servizio è previsto un importo fisso che viene erogato da Invitalia:
- Servizio A: euro 2.000,00 + IVA
- Servizio B: euro 4.000,00 + IVA
- Servizio C: euro 6.000,00 + IVA.
Il Voucher non include gli oneri per tasse e diritti relativi al deposito delle domande di brevetto.
Gli esperti competenti a fornire i servizi
I servizi possono essere forniti, esclusivamente, dai consulenti in proprietà industriale e da avvocati, iscritti negli appositi elenchi predisposti e gestiti dall’Ordine dei consulenti in proprietà industriale e dal Consiglio nazionale forense.
Con riferimento agli avvocati, questo elenco si trova pubblicato sul sito web istituzionale consiglionazionaleforense.it con le informazioni richieste per consentire ai soggetti interessati la scelta e il contatto con l’avvocato. L’elenco risulta aggiornato al 12/02/2021.
Non è possibile utilizzare altri fornitori non iscritti in uno dei due elenchi.
I professionisti, al momento dell’iscrizione nell’elenco, si sono impegnati a non richiedere ulteriori compensi per i servizi di cui detto sopra, fatto salvo, per gli avvocati, il contributo integrativo del 4% destinato alla Cassa Forense.
Gli autori del presente articolo, di professione avvocati, sono stati ammessi all’elenco in esame.
Il ruolo di Invitalia
La misura agevolativa è attuata tramite un soggetto gestore (Invitalia), al quale devono essere presentate le domande di agevolazione, che provvede all’esame istruttorio, alla concessione dei Voucher 3i e infine al pagamento dei corrispettivi ai consulenti e agli avvocati che hanno fornito il servizio connesso al Voucher.
Con l’obiettivo di assicurare la più ampia partecipazione da parte dei soggetti beneficiari è previsto, nell’arco di dodici mesi, un limite alla richiesta dei Voucher: ciascuna start-up può presentare al massimo tre richieste per ciascuna tipologia di servizio, in relazione a tre invenzioni differenti, per un massimo, quindi di nove richieste.
Voucher 3i, procedura informatica semplificata
Per ottenere l’incentivo è prevista la seguente procedura online:
- la start-up innovativa presenta la richiesta a Invitalia tramite la procedura informatica appositamente predisposta (“Presenta la domanda”), indicando la tipologia del servizio di cui vuole beneficiare e il fornitore individuato per la sua erogazione (consulente o avvocato), allegando la relativa accettazione dell’incarico da parte di quest’ultimo.
- Invitalia informa il fornitore di aver avviato la procedura per l’accesso all’incentivo e avvia le necessarie verifiche sui requisiti richiesti per startup e fornitore (entro 30 giorni).
- In caso di esito positivo della verifica, Invitalia rilascia il Voucher 3i alla start-up e lo notifica al fornitore prescelto (in caso di esito negativo procede con il diniego dell’istanza dandone comunicazione a entrambi).
- Il fornitore, ricevuta la notifica, eroga integralmente il servizio entro 120 giorni (pena la revoca dell’incentivo) e quindi trasmette a Invitalia: la relazione finale dell’attività svolta, controfirmata dalla start-up, il Voucher 3I ricevuto dall’impresa, la fattura per il servizio erogato, intestata a Invitalia seguendo le istruzioni indicate per la sua compilazione.
- Invitalia verifica la documentazione ricevuta dal fornitore e procede al pagamento del Voucher nei suoi confronti (in caso di verifica negativa procede con il diniego al pagamento).
È necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC) del legale rappresentante della società.
È possibile utilizzare qualsiasi browser, ad eccezione di Internet Explorer che non risulta compatibile con la piattaforma.
Il primo semestre di operatività
L’Ufficio italiano brevetti e marchi (UIBM) ha di recente pubblicato il report coi risultati relativi al primo semestre di operatività (periodo 15 giugno 2020-31 dicembre 2020) della misura agevolativa.
I dati che emergono evidenziano il forte interesse per l’incentivo:
- dal 15 giugno al 31 dicembre 2020 sono state presentate 2.749 richieste di Voucher da parte di 911 start-up per un ammontare complessivo di oltre 11 milioni di euro.
- l’attività istruttoria, svolta dal soggetto gestore (Invitalia), ha già portato alla concessione di 2.307 Voucher (per un valore totale di contributi pubblici pari a 9,47 milioni di euro) per l’acquisto di servizi specialistici resi a 851 start-up da consulenti in proprietà industriale e da avvocati.
- il tasso di ammissione delle domande è stato quindi pari all’85% di quelle presentate (420 le domande respinte e 22 quelle in attesa di valutazione),
- sono ricorse all’incentivo start-up innovative di tutte le regioni, seppure con diversa intensità, con una prevalenza di quelle operanti nei servizi.