agevolazioni statali

Smart&Start, altri 200 milioni di incentivi a startup di tutta Italia

Il Ministero dello Sviluppo Economico rinnova il programma di contributi per la nascita e i primi 4 anni di vita delle piccole imprese con modelli di business innovativi e digitali, allargandolo all’intero Paese. Previsti fino a 1,5 milioni di finanziamenti a tasso zero per ogni iniziativa. Nel primo anno ammessi 353 business plan: primeggiano quelli dedicati a Cloud Computing, eCommerce, infrastrutture ICT e Green Economy

Pubblicato il 20 Nov 2014

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Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha rinnovato il proprio programma di incentivi Smart&Start, che prevede contributi economici per la nascita e i primi 4 anni di vita delle piccole imprese che propongono modelli di business innovativi (organizzativi, produttivi, di apertura di mercati, ecc.), o che intendono operare nell’economia digitale e/o valorizzare economicamente i risultati della ricerca, pubblica e privata.

Il programma è attivo dal settembre del 2013, e da allora Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo d’impresa, che lo gestisce, ha ricevuto più di 1100 business plan, di cui 353 già finanziati, per oltre 63 milioni di investimenti attivati. Ora è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del MISE del 24 settembre 2014, da cui si apprende che il nuovo Smart&Start ha una dotazione finanziaria di circa 200 milioni di euro e sarà attivato da una prossima circolare del MISE che specificherà le modalità per l’accesso alle agevolazioni, e la data da cui si potranno presentare – esclusivamente online – le richieste di finanziamento. Data che, visto che dovranno trascorrere almeno 60 giorni dalla pubblicazione, non arriverà prima di gennaio.

Potranno presentare domanda le start-up innovative – iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese – costituite da non più di 4 anni, o le persone fisiche che vogliono avviare una start-up innovativa. Una novità molto importante è che con il nuovo decreto le agevolazioni sono estese a tutte le regioni italiane, e non più destinate solo alle regioni del Mezzogiorno e alle aree del cratere Aquilano, come nella prima versione di Smart&Start.

Ulteriori agevolazioni per donne, giovani e Mezzogiorno

Inoltre l’importo massimo finanziabile passa da 500 mila euro a 1,5 milioni di euro. Cambia anche la tipologia di incentivo. Nella prima edizione era un contributo a fondo perduto: 200mila euro massimi per l’avvio, più 75mila euro massimi per ciascuno dei successivi 4 anni. Ora sarà un finanziamento a tasso zero, che potrà arrivare al 70% dell’investimento totale (l’80% se la start-up è costituita solo da donne o da giovani con meno di 36 anni, o se al suo interno c’è almeno un dottore di ricerca italiano che lavora all’estero e sceglie di rientrare in Italia), e andrà restituito in 10 anni.

Inoltre, solo per le start-up con sede nel Mezzogiorno e nel Cratere sismico dell’Aquila, è previsto un contributo a fondo perduto del 20%. Le start-up costituite da non più di 12 mesi inoltre potranno beneficiare anche di un tutoring tecnico-gestionale, con servizi altamente specialistici.

Lo scorso settembre Invitalia ha tracciato il bilancio del primo anno di attività di Smart&Start, parlando di 339 startup già ammesse al finanziamento, per un volume di nuovi investimenti attesi di circa 63 milioni di euro. La gran parte (più dell’80%) sono nuove società in via di costituzione e sono guidate a maggioranza da giovani sotto i 36 anni.

«La prima agevolazione pubblica interamente “paperless”»

La maggior parte delle domande sono state presentate per avviare nuove imprese che operano nell’economia digitale (67% delle domande presentate), seguono le iniziative che propongono innovazioni di prodotto o di processo (17%) e quelle che valorizzano i risultati della ricerca (16%). Quanto alle regioni – ricordiamo che nella prima versione il programma era rivolto solo alle imprese meridionali – la Campania, con il 40% delle domande presentate, è risultata quella che si è dimostrata più vivace per iniziativa imprenditoriale, seguita da Sicilia e Puglia.

A fine ottobre durante un convegno Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia, ha aggiornato i dati, parlando di 1.114 business plan ricevuti, di cui 353 già finanziati. «Le richieste di incentivi sono state presentate per circa il 30% da donne e per il 51% da giovani con meno di 36 anni, e il tasso di ammissione è stato del 35% circa: tra le iniziative agevolate, primeggiano quelle dedicate al Cloud Computing, all’eCommerce, alle infrastrutture ICT e alla Green Economy – ha spiegato Arcuri -. Smart&Start è stata la prima agevolazione pubblica interamente “paperless”, cioè gestita esclusivamente online».

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