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Mini Contratti di Sviluppo 2025: dal 5 febbraio via ai fondi per l’innovazione nelle ZES



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Un’opportunità significativa per le imprese del Sud Italia interessate a investire in settori strategici contribuendo allo sviluppo economico e tecnologico del territorio. Una panoramica sulle agevolazioni, le scadenze e i criteri di valutazione

Pubblicato il 8 gen 2025



Mini Contratti di Sviluppo 2025

IMini Contratti di Sviluppo sono un’iniziativa promossa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e gestiti da Invitalia per sostenere investimenti strategici nel Mezzogiorno d’Italia. Con una dotazione finanziaria di 300 milioni di euro, l’obiettivo è incentivare progetti innovativi nelle Zone Economiche Speciali (ZES), ovvero Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

I Mini Contratti di Sviluppo nel dettaglio

Si tratta di un’iniziativa che si inserisce nell’ambito del Regolamento STEP (Strategic Technologies for Europe Platform), che mira a potenziare l’utilizzo e la diffusione di tecnologie strategiche in Europa. Nello specifico, i Mini Contratti di Sviluppo sono disciplinati dal Decreto Legge del 7 maggio 2024, n. 60, successivamente modificato e reso definitivo con la Legge del 4 luglio 2024, n. 95. Le modalità operative sono state dettagliate nel Decreto Ministeriale del 12 agosto 2024, mentre i termini per la presentazione sono stati fissati dal Decreto Direttoriale del 20 dicembre 2024.

Chi può beneficiare dei Mini Contratti di Sviluppo?

L’iniziativa è rivolta a imprese di tutte le dimensioni che intendono realizzare piani di investimento nelle regioni del Sud Italia. I progetti devono essere compresi tra 5 e 20 milioni di euro e riguardare settori strategici come:

  • Tecnologie digitali e deep tech: sviluppo di soluzioni innovative nel campo delle tecnologie avanzate.
  • Tecnologie pulite ed efficienti: progetti orientati alla sostenibilità ambientale e all’efficienza delle risorse.
  • Biotecnologie: iniziative nel settore delle biotecnologie, inclusi i medicinali critici.

Quali sono le agevolazioni previste?

Le agevolazioni consistono in contributi a fondo perduto, con percentuali variabili in base alla dimensione dell’impresa:

  • Piccole imprese: fino al 55% delle spese ammissibili.
  • Medie imprese: fino al 45%.
  • Grandi imprese: fino al 35%.

Quali spese sono ammissibili?

Sono considerate ammissibili le spese relative a:

  • Suolo aziendale e sue sistemazioni: fino al 10% dell’investimento complessivo.
  • Opere murarie e assimilate: fino al 40% dell’investimento.
  • Macchinari, impianti e attrezzature: nuovi di fabbrica, inclusi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili destinati all’unità produttiva.
  • Software, brevetti, licenze e know-how: per le grandi imprese, fino al 50% dell’investimento complessivo.
  • Consulenze: per le sole PMI, fino al 4% dell’importo complessivo per ciascun progetto d’investimento.

Come e quando presentare la domanda?

Le domande devono essere presentate esclusivamente attraverso la piattaforma informatica di Invitalia, accessibile dal sito www.invitalia.it. Lo sportello per la presentazione delle richieste sarà aperto dalle ore 12:00 del 5 febbraio 2025 alle ore 12:00 dell’8 aprile 2025. È necessario che il rappresentante legale dell’impresa disponga di un’identità digitale (SPID, CNS o CIE) e di una casella di posta elettronica certificata (PEC) attiva.

Quali sono i criteri di valutazione?

Le domande saranno valutate in base a:

  • Coerenza del piano di investimenti con gli ambiti di intervento previsti dal Regolamento STEP.
  • Fattibilità tecnica e cantierabilità del progetto.
  • Solidità economica e finanziaria dell’impresa proponente.
  • Pertinenza e congruità delle spese proposte.
  • Assenza di doppio finanziamento.
  • Rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm).

Per dettagli aggiuntivi, è possibile consultare il sito del MIMIT (www.mimit.gov.it) e quello di Invitalia (www.invitalia.it), dove sono disponibili i decreti attuativi e le linee guida per la presentazione delle domande.

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