È il momento di Industria 4.0, tutti ne parlano in Italia, e giustamente, dopo la presentazione del programma del Governo, lungamente atteso e auspicato per rilanciare l’economia del Paese, che resta pur sempre la seconda manifattura europea. L’attenzione si concentra quindi sulle tecnologie per digitalizzare il processo produttivo-logistico nel senso più lato, che in effetti ha molto bisogno di innovazione. Ma tenuto conto che in questo periodo l’unico modo per crescere è l’export, il comparto industriale italiano ha un altro problema, soprattutto per quanto riguarda le moltissime eccellenze del Made in Italy di piccole e medie dimensioni: come rendersi visibili a livello internazionale, come mettere in mostra i propri punti di forza presso potenziali clienti di tutti i continenti?
Una soluzione importante in questo senso può venire dagli online marketplace B2B, delle “piazze di mercato” che facciano da punto di incontro virtuale tra l’offerta delle PMI industriali italiane e la potenziale domanda proveniente da tutto il mondo. Secondo un’analisi di Frost & Sullivan (“Future of B2B Online Retailing”), entro il 2020 le vendite online B2B rappresenteranno quasi il 27% degli scambi commerciali dell’industria manifatturiera.
Abbiamo visto diversi esempi di questi marketplace di promozione delle PMI negli ultimi anni, spesso promossi da nomi eccellenti dell’economia italiana, ma un caso interessante messo in luce da un recente articolo di EconomyUp è quello di ISPlatform, una piattaforma e-marketplace per il settore elettrico ed elettronico, perché è stata lanciata da una startup italiana.
«Perché si possa rilanciare in Italia e nel mondo il concetto di Made in Italy come simbolo di qualità produttiva e come punto di incontro tra tradizione e innovazione, è necessario creare delle piattaforme B2B open e online – spiega Stefano Bisanti, 31 anni, uno dei fondatori di Intermed Solutions, a EconomyUp -. Questi canali permettono di abbattere le barriere e di rispondere alle sempre maggiori esigenze di flessibilità e usabilità degli acquirenti e dei venditori a livello globale, permettendo di effettuare le transazioni di beni e servizi con processi più snelli».
L’idea del marketplace è venuta a Bisanti da un’esperienza di lavoro presso un grande produttore di elettronica: «Pur essendo una grande azienda aveva difficoltà a proporsi sul mercato a livello commerciale, cosa che si traduceva in una produzione altalenante, con picchi di produzione solo in alcuni periodi. Così ho iniziato a cercare una soluzione: era necessario semplificare l’incontro tra domanda e offerta per valorizzare e rendere accessibili le nostre aziende a livello internazionale».
L’idea viene sviluppata con altri due amici trentenni, Arielle Garnier e Sandro Di Benedetto, e a maggio 2015 i tre fondano Intermed Solutions, con sede in Puglia, e lanciano ISPlatform, la piattaforma che funziona come marketplace B2B dedicato all’elettronica Made in Italy. Dopo un anno che è servito alla startup come fase di test in Italia e Francia, sono già 200 le piccole e microimprese italiane entrate in contatto con committenti internazionali grazie ad ISPlatform: «Sono tutte piccole realtà la cui visibilità non andrebbe oltre il territorio regionale – sottolinea Bisanti -. La piattaforma ha due funzioni principali: rende visibili le PMI italiane sul mercato internazionale ed è uno strumento di e-sourcing pratico, veloce e sicuro».
I tre giovani imprenditori hanno puntato soprattutto sulla semplicità del funzionamento della piattaforma. Al committente basta descrivere il proprio bisogno per ottenere in meno di 7 giorni le offerte dal mercato italiano, mentre al fornitore basta descrivere la propria attività per promuoverla online, ricevere richieste di quotazione qualificate e acquisire committenti internazionali. «Se l’affare va in porto, noi prendiamo una commessa dal committente e una dal fornitore».
ISPlatform, dunque, non è solo un mezzo per incrementare il fatturato delle piccole imprese del settore elettrico-elettronico ma anche uno strumento per digitalizzare e internazionalizzare l’imprenditoria italiana: «Abbiamo già un’altra idea per rendere “smart” la manifattura made in Italy: creare una nuova tecnologia per la tracciabilità online che aiuterà il committente a tracciare il prodotto commissionato mentre è in fase di produzione», spiega Bisanti.