Norme e opportunità

Legge stabilità: via libera all’emendamento per il credito alle Pmi

Il Senato ha licenziato la legge di Stabilità che prevede novità anche per quanto riguarda il credito alle Pmi.

Pubblicato il 05 Dic 2013

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Pmi e credito. E’ stato varato il Sistema nazionale di garanzia che comprende tre fondi garantiti dallo Stato. Si tratta di quello che già esiste per le Pmi, un altro dedicato ai grandi progetti di ricerca e innovazione e un terzo per la prima casa.

Contemporaneamente viene prevista la garanzia dello Stato sull’acquisto da parte della Cassa depositi e prestiti, Cdp, di pacchetti di crediti delle Pmi. L’emendamento approvato al Senato prevede di supportare il sistema con 1,2 miliardi del Fondo sviluppo e coesione (Fsc), dei quali 600 milioni da utilizzare esclusivamente per le Pmi del Sud. Nasce anche un fondo per patrimonializzare i Confidi, con dote di 100 milioni per il 2014, 150 milioni per il 2015 e 200 milioni per il 2016.

Gli interventi della Cdp a favore delle imprese saranno a più ampio raggio e con la possibilità di garanzia del Tesoro. La Cdp dovrà comunque passare attraverso l’intermediazione bancaria per tutti gli interventi di finalità di sostegno dell’economia e potrà acquistare titoli nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione che hanno ad oggetto crediti verso piccole e medie imprese.

Il provvedimento arriva dopo che nei giorni scorsi uno studio della Commissione europea aveva sottolieanto il ritardo delle Pmi italiane per competitività, internazionalizzazione, accesso al credito.

I risultati delle aziende della Penisola sono sotto la media Ue per quanto riguarda otto dei dieci capitoli presi in esame. La situazione è in via di peggioramento per aiuti di Stato e appalti pubblici, dove l’Italia vanta una media di 90 giorni per i pagamenti da parte della Pubblica amministrazione contro una media europea di 29 giorni.

Per le piccole e medie imprese inoltre è sempre più difficile ottenere accesso al credito e i tempi per l’incasso delle fatture sono tra i peggiori d’Europa con 117 giorni contro i 53 della media Ue.

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