L’economia italiana sta cercando di ripartire dopo il duro colpo inferto dalla pandemia di Covid-19. Un nuovo lockdown sembra per il momento scongiurato, ma le condizioni in cui le nostre aziende operano sono comunque dereriorate. Fortunatamente i segnali positivi non mancano, a cominciare dal mondo del credito, pur in una situazione complessa e lontana dalla “norma”.
Ben vengano in questo senso iniziative nazionali o sovranazionali che intendono supportare la ripresa, in particolare tramite agevolazioni legate all’innovazione. L’esempio più recente è rappresentato dal bando del MISE (Ministero dello Sviluppo Economico) che mette a disposizione delle PMI 100 milioni di Euro.
Si tratta sicuramente di un messaggio positivo, di attenzione all’economia da parte del Governo, oltre che di un’opportunità concreta in ottica Industria 4.0 per le nostre aziende, che mai come in questo momento hanno bisogno di iniziative concrete e reali, e non di semplici dichiarazioni di intenti, come hanno sottolineato a più riprese i vertici di Confindustria.
Vedo tre elementi fondamentali su cui sarà necessario lavorare per dare concretezza agli aiuti come il bando del MISE e fare sì che il loro effetto sull’economia sia reale e soprattutto duraturo.
Per mettere a frutto il bando MISE serve uno sguardo sul lungo periodo
Il primo è il tempo. Se da un lato si deve sicuramente fare presto, perché il volano dell’economia riparta in modo efficace, è indubbio che non si deve guardare solamente al momento contingente. Il supporto deve stimolare gli investimenti di lunga durata, non può e deve essere fine a sé stesso nel breve periodo. Il futuro delle aziende si gioca nel medio e lungo periodo, ed è necessario dare loro la fiducia di strumenti prolungati nel tempo.
Più incentivi e finanziamenti alternativi
Il secondo elemento è legato alla quantità. Vanno elevate le soglie di supporto economico garantite dagli incentivi. Se attualmente si parla di recuperi del 10-15%, dobbiamo incrementare questa percentuale perché rappresenti un sostegno di impatto per il business aziendale.
Terzo e ultimo punto, ma per nulla meno importante, è l’esplorazione di canali di finanziamento alternativi che vadano oltre il credito d’imposta. Se un’azienda sta vivendo una crisi, dal credito di imposta potrà avere vantaggi estremamente limitati. Al suo posto si può esplorare la cessione del credito alle banche, pratica che sta prendendo piede in ambito consumer, come nel caso del superbonus edilizio del 110%. Uno strumento del genere, applicato in ambito aziendale, consentirebbe agli imprenditori di innovare con la dovuta flessibilità, elemento particolarmente significativo in questo periodo di crisi monetaria, oltre che economica.
Dare visibilità agli strumenti per le PMI
Resta un punto, trasversale a quelli citati finora. Esistono molti strumenti di finanza agevolata sul mercato, messi a disposizione da diversi attori, ma la visibilità di cui godono è ancora ridotta. Non è facile per gli imprenditori, soprattutto nelle realtà più piccole che non hanno la possibilità di delegare risorse allo studio ricorrente dei bandi, avere chiara la situazione delle potenzialità a disposizione. Si tratta un problema di comunicazione, sicuramente, alla cui risoluzione può e deve sicuramente contribuire il pubblico, con campagne di visibilità oltre che di formazione rivolte agli imprenditori. Identificati gli strumenti a disposizione si è solo a metà dell’opera però, perché è necessario capire quali sono quelli adatti al caso specifico, per le loro implicazioni, ed è spesso tutt’altro che semplice accedervi a livello operativo, tra regole e tempistiche di presentazione delle domande.
Ci sono realtà specializzate nella consulenza aziendale, come Ayming, che guidano le aziende in questo processo, ma è indubbio che con una maggior visibilità di questi strumenti e delle possibilità che offrono si avvantaggerebbe l’intero sistema paese, con benefici evidenti a livello di economia reale, ma anche in prospettiva, visto che molti di questi bandi puntano su innovazione e attività di ricerca e sviluppo.
La collaborazione è la chiave
Siamo di fronte a un potenziale punto di svolta: abbracciare l’innovazione sfruttando al meglio tutti gli strumenti che si hanno a disposizione, oppure perdere l’ennesima occasione di rinascita a livello economico, alimentata dagli strumenti di finanza agevolata ma anche dai bandi straordinari lanciati in un momento tanto difficile, come il già citato bando MISE o il Recovery Fund europeo. Iniziative che mettono a disposizione risorse davvero importanti, che sarà quanto mai necessario sfruttare al meglio, presentando idee e iniziative concrete e non limitandosi alle linee guide e alle direttrici di sviluppo, peraltro condivisibili nella sostanza.
Governo, imprenditori, istituzioni sovranazionali e realtà specializzate nella consulenza: solo dalla collaborazione reale e fattiva di queste quattro categorie potrà nascere una ripresa concreta e soprattutto duratura.