Le aziende manifatturiere italiane sanno di dover investire in tecnologie digitali, in particolare in quelle legate al Piano Industria 4.0 (Piano Calenda), per migliorare l’efficienza e aumentare i ricavi. Circa il 60% vorrebbe ottenere ricavi da prodotti connessi e intelligenti nei prossimi 3 anni. E stanno investendo su livelli paragonabili agli altri grandi Paesi industrializzati.
Però non stanno ottenendo i ritorni desiderati, perché manca un ulteriore passaggio: estendere gli investimenti digitali a tutti i processi del ciclo di vita del prodotto, dall’ideazione ai servizi post-vendita. Obiettivo: migliorare la customer experience.
Sono queste in sintesi le conclusioni di un’indagine di Accenture su 90 dirigenti di aziende italiane (40 grandi e 50 piccole e medie imprese) di 22 settori produttivi, presentata alla recente inaugurazione dell’Industrial IoT Innovation Center di Accenture e HPE Coxa a Modena.
Da essa emerge che le priorità strategiche degli investimenti in tecnologie digitali sono sviluppare prodotti e servizi innovativi (64%), adottare le stesse tecnologie digitali in modo profittevole (58%), entrare in nuovi mercati (58%), aumentare il coinvolgimento dei clienti (53%). Solo al quinto posto viene l’aumento di efficienza e flessibilità di operations e supply chain, cioè il tema della riduzione dei costi (48%).
Le imprese italiane intervistate indicano come tecnologie più importanti Cyber Security, Big Data Analytics, e Mobile Computing per ottenere efficienza operativa. E Realtà Aumentata, Mobile e “digital twin” per ottenere customer experience iper-personalizzate.
Colmare il gap tra benefici attesi e reali
Diverse analisi e studi negli ultimi mesi – per esempio l’edizione 2017 dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, e un recente report di KPMG Italia – hanno evidenziato la confortante risposta del manifatturiero italiano al Piano Industria 4.0. Accenture cita anche IDC (Worldwide Semiannual IoT Spending Guide) secondo cui il settore industriale italiano nel 2017 si è piazzato al secondo posto per spesa in tecnologie Internet of Things nei 5 principali paesi europei. Alle spalle del manifatturiero tedesco, ma davanti a quello di UK, Francia e Spagna.
Eppure nell’indagine Accenture meno di 3 aziende intervistate su 10 pensano che le tecnologie digitali le aiuteranno a ridurre i costi (28%), o a migliorare il livello di customer engagement (29%).
I ricercatori spiegano questi dati con la difficoltà – sia delle grandi, sia delle piccole imprese italiane – di adeguarsi ai rapidi cambiamenti tecnologici. Il principale ostacolo citato dagli intervistati all’adozione delle tecnologie digitali sono i costi da rapida obsolescenza di tali tecnologie. Altri ostacoli sono insufficiente disponibilità di budget, carenza di competenze digitali interne, scarsa e discontinua conoscenza delle esigenze del cliente, carenza di liquidità.
Il problema quindi è colmare questo distacco tra benefici attesi e reali, riuscendo a innovare con il digitale in un contesto di produzione di alta qualità e buoni margini. Le aziende manifatturiere italiane infatti – spiega il report citando l’analisi Trade Competitiveness Map di World Bank – sono ben posizionate nel mercato mondiale grazie appunto all’alta qualità di prodotto, che permette di applicare dei “premium price” nei mercati di esportazione, e di realizzare margini rilevanti nonostante la produttività del lavoro stagnante e la forte concorrenza. Conclusioni molto simili a quelle di un’analisi Mediobanca di cui abbiamo parlato qualche mese fa.
Industry X.0 alla portata anche delle PMI
Per sostenere l’innovazione digitale in questo contesto, e ottenere benefici all’altezza delle aspettative, la soluzione secondo Accenture è il paradigma Industry X.0, che va oltre Industria 4.0 superando i confini della fabbrica. L’idea infatti è partire dall’aumento di efficienza operativa creato con Industria 4.0 e investire le risorse “liberate” in altre tecnologie digitali lungo tutto il ciclo di vita del prodotto – dalla ideazione al post-vendita – per ottenere come risultato finale il miglioramento della customer experience.
Industry X.0 secondo Accenture è alla portata sia delle PMI che delle grandi aziende. Nel report sono citati gli esempi di Biesse Group (piccola impresa), e Schneider Electric (multinazionale), casi di cui parleremo più in dettaglio prossimamente.
«Questo paradigma non si limita a sperimentare pacchetti IT o SMAC (Social, Mobile, Analytics, Cloud), ma combina sinergicamente le tecnologie digitali per ottenere una crescita più forte, efficienze operative tipiche di Industria 4.0, e anche esperienze iper-personalizzate sia in ambito B2C (business-to-consumer) che B2B (business-to-business)».
Il report cita un’altra analisi Accenture, stavolta estesa a tutto il mondo, secondo cui combinando intelligenza artificiale, mobile, blockchain, realtà aumentata, Big Data analytics e 3D Printing si può ridurre il costo totale per dipendente del 20% nel settore apparecchiature industriali, del 14% nell’automotive, e del 23% nel chimico.
I 6 imperativi strategici
Come realizzare quindi Industry X.0 in Italia? Accenture propone sei imperativi strategici:
- Trasformare il core business, e cioè in sintesi ottimizzare l’efficienza di fabbrica attraverso le tecnologie Industria 4.0.
- Concentrarsi su esperienza e risultati: creare molti “touchpoint” digitali lungo il ciclo di vita del prodotto, e analizzare le informazioni che forniscono con soluzioni Big Data per decisioni in real time di miglioramento della customer experience.
- Innovare i modelli di business. I prodotti connessi consentono di monetizzare le interazioni prodotto-cliente attraverso app, software e nuovi servizi pay-per-use.
- Formare una forza-lavoro preparata al digitale. Le competenze digitali, spiega Accenture, non consistono nel saper usare strumenti e tecnologie, ma nell’usarli per risolvere i problemi aziendali reali. «Le aziende Industry X.0 stanno già sviluppando componenti digitali per i vari ruoli entro le loro organizzazioni, e ridisegnando gli stessi ruoli per incoraggiare la collaborazione tra persone e macchine».
- Creare nuovi ecosistemi. Le aziende Industry X.0 traggono e sviluppano nuove idee per prodotti e servizi da molte fonti interne ed esterne, tra cui startup, incubatori e centri di eccellenza tecnologica.
- Riorientare il modello di business. Le aziende Industry X.0 bilanciano continuamente gli investimenti tra core business e nuovo business per sincronizzare innovazione e crescita. Monitorano i risultati di performance tradizionali, ma mappano anche le forze che possono sconvolgere tali risultati. Esse sistematicamente inseriscono tecnologie digitali nelle attività core dell’azienda.