Già un paio di anni fa si iniziò a parlare del declino di queste pagine. Poi è arrivato il calo del 70% del traffico web e altri segnali ancora più forti. Il traffico del sito di Coca-Cola, per esempio, è sceso di oltre il 40% in 12 mesi e quello di Nabisco di quasi il 74% in un anno.
Uno studio condotto da WebTrends ha poi confermato che la maggioranza di Fortune 100 siti web (68%) ha registrato una crescita negativa, con un calo medio del 23% di visitatori unici, mentre il traffico di Facebook è chiaramente in crescita.
E’ giunto il momento di chidere i siti e traslocare su Fb? In molti hanno risposto di no. Come quel cliente di una media agency che ha detto di non voler limitarte la sua presenza a quello che ha definito uno “stato autoritario”. Perché non bisogna dimenticare che su Fb non si è padroni a casa propria. Le regole del gioco possono cambiare. E un’altra piattaforma può soppiantare quella al momento vincente.
E allora la ricetta prevede che il sito di venti l’hub della presenza dell’azienda nel mondo digitale, mobile compreso. Contemporaneamente bisogna sempre essere presenti sui social media cercando di sfruttare le caratteristiche di ognuno.
Così per Fb è fondamentale curare con attenzione l’immagine principale della pagina. Deve essere bella, accattivante e pertinente. La timeline deve raccontare una storia, ricordare gli eventi aziendali con l’obiettivo di creare quel coinvolgimento necessario perché la presenza sui social media abbia senso.
Davia Termin, autrice dell’articolo ed esperta di strategia online, parla anche di strategia seguita minuto per minuto in modo da adeguare in tempo reale i contenuti ai gusti e alla richieste degli utenti.
In questo è necessario utilizzare le app di Fb che permettono di avere una maggiore flessibilità dei contenuti e ospitare gare e iniziative promozionali interessanti per i brand.
Non bisogna essere timidi. Anche le piccole aziende che iniziano il loro viaggo su Fb devono cercare subito di aumentare la massa critica dei loro fan. Si parte dai dipendenti e dai loro amici per allargare poi il raggio d’azione.
L’immagine di copertina è importante anche per Linkedin dove bisogna fare anche un uso accorto delle tab “”Approfondimenti”, “Servizi”, per esempio) che servono a diversificare la propria presenza.
Includete anche i vostri dipendenti e assicurategli anche risorse utili per il loro lavoro. Create un gruppo e incoraggiate dipendenti e stakeholder ad aderire. In questo modo le persone potranno avviare discussioni o brainstorming. Il gruppo però deve essere chiuso in modo da evitare spammer e altri input estranei. A questo punto però non dimeticatevi della pagina Linkedin perché sarà importante partecipare all discussioni, far sapere il punto di vista dell’azienda.
Nel caso di Google+ i consigli sono simili a quelli di Fb con l’aggiunta che è importante sincronizzare il tutto con Youtube, un ulteriore canale per i messaggi aziendali.
Tutte queste presenze dovranno poi essere armonizzate nel sito istituzionale che dovrà comunque avere contenuti dinamici e farsi trovare sui motori di ricerca. Forse non sarà più la home page della presenza sul web di un’azienda, ma luogo “sicuro” dove lanciare i propri messaggi poi declinati sulla altre piattaforme.