Sono oggetti diversi da quelli militari, definiti Light Rpas (Remotely piloted aircraft systems), piccoli velivoli a pilotaggo remoto che, per esempio, una Tv berlinese ha utilizzato durante gli scontri di Kiev per capire cosa stesse succedendo dietro il fumo degli pneumatici e il fuoco delle bottiglie molotov.
Hanno un peso inferiore ai 25 kg sono spesso provvisti di una videocamera ad alta definizione e sono costruiti da una filiera che oggi in Italia conta una settantina di aziende come racconta un’indagine di Dronitaly. Dal punto di vista regolamentare l’Italia è anche uno dei primi paesi ad aver adottato una normativa ufficiale sul tema. L’Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile) infatti ha appena presentato il Regolamento sui mezzi aerei a pilotaggio remoto, che entrà in vigore nell’aprile 2014, dove sono presentate le indicazioni su autorizzazioni per i piloti, equipaggiamento, certificazioni da ottenere prima del volo e altro ancora.
Il regolamento dovrebbe permettere un ulteriore sviluppo d i un settore nato in Italia visto che il cervello che li fa volare deriva dalla scheda Arduino, dal nome di un bar di Ivrea dove si riunivano gli ingegneri di Olivetti e Telecom Italia che l’hanno sviluppata.
L’agricoltura è uno dei settori preferiti di utilizzo per questi apparecchi. All’estero hanno già iniziato per sorvolare il campo in modo da sapere se e dove ci sono piante che soffrono per parassiti, mancanza d’acqua o fertilizzanti. Passando i dati al software del trattore, il contadino può dosare chimiche e agrofarmaci solo dove serve, con un grande risparmio economico e ambientale.
Droni sono stati utilizzati per girare un documentario sulla Costa Concordia, per verificare i danni del terremoto in Emilia Romagna e in generale per lavori difficili che possono anche mettere a repentaglio la vita dei piloti di elicotteri. Senza contare il risparmio che esiste fra l’utilizzo di un elicotettor e quello di un velivolo a pilotaggio remoto.
In generale sono utilizzati per foto e riprese dall’altro che possono poi essere utilizzate per svariate applicazioni. Il fatto che nelle università americane siano già partiti i corsi di drone-journalism fa capire quanto possano essere utili per i reporter. Infatti molte testate locali Usa li stanno già utilizzando.
Poi c’è il mondo dell’edilizia possono essere utili per mappare le dispersioni di calore degli edifici per la diagnosi energetica di case e uffici, controllare lo stato di manutenzione, fare operazioni di fotogrammetria e rilevamento di dati o monitorare la condizione di ponti e ferrovie.
Oltre all’utilità per la Protezione civile nel caso della gestione delle emergenze, i droni possono giocare un ruoo importante per le ispezioni in ambito industriale, nelle rilevazioni ambientali e il controllo dle territorio che per qualcuno sarebbe il vero mercato. Pensiamo alla Terra dei fuochi e ai possibili utilizzi in ambito forestale e geologico, prevenzione del dissesto idrogeologico o esplorazioni minerarie.
Attorno a questi oggetti fioriscono le start up e anche i primi centri di eccellenza come l’aeroporto di Capannori, nella provincia di Lucca. La collaborazione fra aziende e università sta facendo crescere l’ex aeroporto militare dove potrebbe nascere un polo aeronautico.