È online da qualche giorno la modulistica per partecipare alla nuova edizione di Smart&Start Italia, il programma di contributi economici – per un totale di 200 milioni di euro – del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) per la nascita e i primi 4 anni di vita delle piccole imprese con modelli di business innovativi (organizzativi, produttivi, ecc.), operanti nell’economia digitale, o che valorizzano economicamente i risultati della ricerca, pubblica e privata.
In vista dell’imminente apertura dello sportello online, prevista alle ore 12 di lunedì 16 febbraio 2015 sul sito di Invitalia, l’agenzia che gestisce l’assegnazione dei finanziamenti per conto del MISE, il sito EconomyUp propone una “checklist” di dieci punti per prepararsi al meglio alla gara. Prima di tutto Smart & Start Italia è esteso a tutta Italia, a differenza della edizione precedente, partita a settembre 2013, nella quale gli incentivi riguardavano solo sei regioni del Mezzogiorno e le aree del cratere Aquilano.
Altra differenza rispetto all’edizione precedente è che le agevolazioni non sono più somme a fondo perduto ma mutui a tasso zero. I vincitori di quest’edizione quindi dovranno restituire i soldi ricevuti da Invitalia: potranno contrarre un mutuo senza interessi, per un valore fino al 70% delle spese ammissibili, che sale all’80% nei casi particolari che vedremo più avanti. Una quota a fondo perduto rimane per le startup in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e nel territorio del Cratere Sismico Aquilano, che dovranno restituire solo l’80% della somma ricevuta tramite mutuo agevolato. Il presidente di Invitalia Domenico Arcuri, in un’intervista a EconomyUp, ha consigliato a coloro che temono di indebitarsi troppo per un progetto ancora poco focalizzato di non presentare la proposta. «Non esiste in nessun luogo del mondo – ha detto – un imprenditore che riesce solo perché ha un’idea».
L’importo massimo finanziabile sale a 1,5 milioni di euro
Terzo: può partecipare anche chi non ha ancora costituito un’azienda. Smart & Start Italia si rivolge a piccole startup innovative già iscritte all’apposita sezione speciale del Registro delle Imprese. Ma è concessa una chance anche a chi, pur non avendo costituito una società, ha un’idea brillante ed è fortemente intenzionato a portarla avanti. Possono quindi concorrere al bando anche team di persone fisiche che intendono costituire una startup innovativa in Italia, anche se residenti all’estero o di nazionalità straniera.
Quarto punto da tener presente è l’importo massimo finanziabile. Nel precedente bando Smart & Start il tetto era di 500mila euro. Stavolta Invitalia l’ha alzato a 1,5 milioni di euro, considerando la necessità di dotare le startup nascenti di un patrimonio finanziario adeguato per far decollare il loro business. L’importo minimo previsto è invece di 100 mila euro. Il massimo mutuo erogabile è quindi di 1,05 milioni (1,2 milioni per i casi particolari di startup di under 36, donne, o con un dottore di ricerca italiano che rientra dall’estero).
Fondamentale ovviamente è anche tener conto dei settori in cui le startup devono essere attive per essere ammesse alle agevolazioni: produzione di beni ed erogazione di servizi a forte contenuto tecnologico e innovativo e/o nel campo dell’economia digitale, o valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca). Nulla da fare invece per chi è attivo nella produzione primaria dei prodotti agricoli.
Molto importante è anche il fatto che non c’è limite di età. Va solo ricordato che la percentuale massima di finanziamento potrà salire all’80% dell’importo massimo finanziabile se la startup è costituita da “under 36”. Stessa situazione (percentuale massima fino all’80%) se la startup è costituita solo da donne, o se comprende almeno un dottore di ricerca italiano che sta lavorando all’estero e sceglie di rientrare in Italia.
Invitalia: non sarà un “click day”
In comune con l’edizione precedente è invece la gestione “paperless”. Anche in questo caso l’iter di partecipazione non prevede carta: le domande si presentano esclusivamente online.
L’ottavo punto di cui tener conto è che il 16 febbraio non sarà un “click day”, come ormai avviene spesso per bandi di incentivi e agevolazioni. Le domande saranno prese in considerazione nell’ordine di arrivo, ma poi verrà valutata la qualità dei requisiti richiesti. E il bando resterà aperto fino a esaurimento fondi. Quindi, suggeriscono gli organizzatori, è meglio non affannarsi a fare tutto in fretta (e magari male) e prendersi invece il tempo per elaborare i documenti con la massima cura. L’anno scorso sono stati erogati 68 milioni di euro su circa 203 disponibili: in pratica ne sono ‘avanzati’ 135, che in parte sono stati utilizzati per rifinanziare il nuovo bando.
Infine il decimo punto è che i tempi di erogazione delle agevolazioni non sono immediati. Nel precedente Smart&Start, dal momento in cui il candidato ha saputo di aver vinto il finanziamento all’effettiva erogazione sono trascorsi vari mesi. «Riusciamo a fare le istruttorie in 60 giorni, poi ci sono i tempi tecnici», precisano da Invitalia. Molto probabilmente quindi anche stavolta occorrerà aspettare del tempo prima di ottenere l’erogazione del mutuo a tasso zero.