La realtà virtuale sta diventando sempre più capillare nelle vite delle persone. La pandemia da Covid-19, la diffusione del 5G e le mutate abitudini di acquisto delle persone, sempre più spostate sui canali ecommerce, stanno portando ad un inesorabile cambiamento del comportamento dei consumatori. Le PMI stanno cercando di adattarsi velocemente per non rimanere indietro; parallelamente, si moltiplicano i business che offrono integrazioni di realtà virtuale per diversi settori merceologici, come VR Buy o Visual Pro.
Proprio per analizzare questo trend il team di Capterra Italia ha condotto un nuovo studio in cui sono stati intervistati gli utenti sul loro utilizzo della realtà virtuale. Gli intervistati totali sono stati 6.070 provenienti da 6 paesi europei (Italia, Spagna, Francia, Olanda, Germania e Regno Unito). La survey è stata condotta tra il 23 ed il 29 dicembre 2020.
Nello specifico, in Italia gli intervistati sono stati in totale 990, di cui il 49% uomini ed il 51% donne. La maggior parte dei rispondenti erano lavoratori a tempo pieno (52%) nella fascia 26-35 anni, seguita dalla fascia 36-45. Le restanti percentuali si sono suddivise come segue: 15% lavoratore part-time, 6% lavoratore autonomo, 7% studente, 16% pensionato, 4% disoccupato in seguito alla crisi.
Uso della Realtà virtuale in Europa: Spagna in testa, Italia seconda
Lo studio mostra come la Spagna sia stato il paese in cui la Realtà virtuale ha avuto un maggiore impatto nel 2020. Infatti, il 62% degli spagnoli ha dichiarato che sarà più propenso a utilizzare la VR, con un solo 10% che si è detto non interessato.
In generale, il 46% degli europei ha utilizzato tecnologia dedicata per la realtà virtuale, e le due marche più utilizzate sono risultate essere il Samsung Gear VR e la Google Cardboard.
Un’esperienza sicura e “come in negozio”
Andando più nel dettaglio, i consumatori spagnoli, rispetto ad altri paesi europei, sembrano essere più propensi a comprare lettori di realtà virtuale per poter avere un’esperienza ottimale.
Fra i motivi principali per usare la realtà virtuale negli acquisti online per gli europei troviamo:
- il fatto che permette di avere un’esperienza simile a quella del negozio fisico senza dover uscire di casa;
- consente di ridurre il potenziale rischio di contagio durante questo periodo di pandemia, proprio perché non ci si deve recare nel negozio fisico.
In particolare, il 61% degli spagnoli, il 61% degli italiani e il 60% dei britannici ha detto che il primo motivo per usare la Realtà virtuale è la customer experience simile a quella in negozio. In Spagna il 65% la vuole usare per ridurre il rischio contagio, contro il 50% degli italiani.
Nella capacità di spesa per questa tecnologia, gli spagnoli si allineano con gli italiani, dichiarando che sarebbero disposti a spendere fra i 50 ed i 100 euro, mentre tedeschi ed inglesi sono disposti a spendere dai 100 ai 300 euro per i visori di realtà virtuale.
Chi si è dichiarato non interessato alla realtà virtuale è per lo più perché preferisce toccare con mano i prodotti prima di acquistarli (51%) oppure non vuole installare ulteriori app sui propri dispositivi (19%).
I settori più influenzati dall’uso della Realtà virtuale
In generale, la Realtà virtuale ha avuto una maggiore diffusione in Europa nei settori dell’abbigliamento e degli accessori (53%), del cibo e delle bevande (51%) e nel real estate (29%). Le percentuali d’impatto nei diversi paesi, tuttavia, non sono state omogenee. In Italia c’è una netta propensione all’uso della Realtà virtuale nel segmento dell’abbigliamento e accessori (64%), seguito da cibo e bevande (45%), real estate (32%) e arredamento e decorazioni (32%).
Ancora più interessante il dato rilevato per la domanda “Quali prodotti saresti interessato/a a comprare in futuro con la realtà virtuale?”. La media europea su questo punto ha dimostrato che gli intervistati hanno manifestato un maggiore interesse ad aumentare i propri acquisti in realtà virtuale per i seguenti 3 settori:
- Abbigliamento ed accessori 73%
- Arredamento e decorazioni 63%
- Cibo e bevande 57%
I Millennials più propensi alla realtà virtuale negli acquisti
I Millennials (fascia 26-35 anni) sono stati la generazione che più in Europa ha dichiarato che ha utilizzato o vorrebbe utilizzare la realtà virtuale (26%), seguiti dalla fascia 36-45 (23%). Si sono registrate comunque delle differenze a seconda del paese. Ad esempio, in Italia la seconda fascia d’età è stata quella 36-45 (19%), mentre in Olanda la generazione 18-25 ha raggiunto un 58%. Nel Regno Unito, invece, un forte interesse per questo tipo di tecnologia è stato manifestato dalla fascia over 55. Molti hanno inoltre sottolineato che utilizzerebbero molto volentieri la realtà virtuale nei negozi che frequentano abitualmente (46%).
Tuttavia, nonostante questo generale interesse manifestato, il 42% degli europei dichiara che sarebbe preoccupato per la sicurezza dei propri dati e della propria privacy nel momento in cui gli venisse richiesto di installare una app di VR all’interno di uno shop.
C’è stata una rilevante partecipazione femminile negli acquisti online tramite realtà virtuale, ed i paesi in cui le donne hanno avuto l’impatto maggiore sono stati Francia (56%) e Inghilterra (55%). Per l’Italia la percentuale di donne è stata del 51%.
Sale l’interesse per video e ads con formato 360°
Inoltre, sembra vi sia un interesse sempre maggiore per il consumo di video o di ads con video 360º: il 38% degli europei nel periodo indicato ha dichiarato di aver visto un video in questo formato. Il 54% degli europei ha dichiarato che questa tipologia di video aiuta negli acquisti online perché permettono di capire meglio com’è il prodotto, il 48,3% ha apprezzato l’esperienza e l’intrattenimento che questo tipo di video porta all’acquisto e, infine, il 48,2% ha dichiarato che l’ha aiutato/a a prendere una decisione più informata.
Realtà virtuale: i vantaggi per le PMI
Dal punto di vista delle PMI, l’implementazione della tecnologia VR sembra soddisfare alcuni degli obiettivi primari di un business.
- Migliora l’esperienza del cliente facendola diventare più interattiva e divertente, migliorando allo stesso tempo l’immagine del brand;
- Facilita l’accesso a una gamma più ampia di prodotti e permette di dare maggiori informazioni in merito;
- Permette di realizzare campagne di marketing online più coinvolgenti e che stimolano l’engagement.