Le aziende si preparano a raddoppiare gli investimenti marketing sui social media nei prossimi due anni. La tendenza emerge dall’indagine CMO Survey realizzata dalla Fuqua School of Business della Duke University insieme all’American Marketing Association e a Deloitte. L’indagine si basa su un campione di 289 responsabili marketing di grandi aziende multinazionali. Gli investimenti “social” pesano al momento per il 10,6% del budget marketing complessivo (contro il 5,6% del 2009), ma dovrebbero arrivare al 20,9% per la fine del 2021. Trend in linea con il mercato italiano, dove cresce notevolmente l’advertising dedicato ai social (clicca qui per i dati e vedi in basso il grafico).
Nonostante l’idea diffusa che con i social media si possa fare del buon marketing, però, quasi la metà del campione (47,9%) sostiene di non riuscire ad avere un’idea precisa dell’impatto sulla propria attività dello spostamento di parte della comunicazione su questi nuovi canali. Il 40%, invece, sostiene di avere una buona percezione dell’impatto qualitativo delle campagne di web marketing attuate sui social media mentre l’11,5% ritiene di essere riuscito a dimostrarne, dati alla mano, l’efficacia.
Christine Moorman, Senior Professor di business administration presso la Fuqua School of Business e direttore della CMO Survey, sostiene che i responsabili marketing continuano a investire nei social perché è importante per loro avere un contatto diretto con i clienti. Due le aree ritenute più interessanti: il 62,6% degli interpellati quest’anno investirà nella creazione di contenuti destinati alle campagne social mentre il 43,6% si concentrerà sulle analytics, utili per intervenire tempestivamente sulle performance delle campagne social, migliorandone l’impatto e l’efficacia. L’indagine mette in luce anche il calo (-3,2% nell’ultimo anno) degli investimenti pubblicitari sui canali tradizionali e l’attesa “esplosione” del mobile marketing, destinato a raddoppiare nei prossimi tre anni passando dall’attuale 5,9% del budget marketing totale (anche questo previsto in crescita del 6,9% nei prossimi 12 mesi) al 14,6%.
Social Media Manger e Community Manager, quali competenze?
Capacità di pianificazione, analisi e tattica: secondo gli oltre 350 professionisti del settore marketing intervistati da Simply Measured nel suo 2015
State of Social Marketing Report, sono queste le competenze fondamentali richieste a chi opera nel campo del social media marketing. Un comparto che, secondo lo stesso analista, nei prossimi 5 anni vedrà crescere del 126% gli investimenti dedicati, acquisendo progressivamente un ruolo sempre più importante all’interno del digital marketing mix. Una strategia social efficace, però, non può prescindere dalla massima integrazione con le altre attività digitali visto che, secondo la stessa indagine, il 71% delle campagne social è ancora oggi diretto ad accrescere la conoscenza del marchio e solo il 32% a generare nuovi contatti. Ed ecco spiegato perché, a volte, nelle organizzazioni più grandi il social media team, laddove esiste, rientra nel reparto comunicazioni/PR non per forza nel marketing. Venendo alle figure professionali coinvolte, le attività strategiche sono attribuite solitamente al social media manager, che è la figura responsabile del raggiungimento degli obiettivi di marketing sui social media. Deve, obbligatoriamente, avere competenze di marketing e di strategia aziendale ad ampio raggio. Diverso è, invece, il ruolo del community manager, cui sono affidate la creazione e la gestione quotidiana della community online – social network ma anche blog, forum e chat – con la produzione di contenuti, la moderazione delle discussioni e, in generale, le attività operative dirette a moltiplicare il numero di fan, follower, like e condivisioni.