Si chiama Socialize ed è un format ideato da Digimind e Socialbakers, la prima, società che sviluppa ed eroga tecnologie di social listening e monitoring, intelligence e analytics, la seconda, realtà che offre una piattaforma di social media marketing; si tratta di un afterwork internazionale (le formula ha già riscontrato il pubblico di New York, Parigi e Singapore) che mette in contatto professionisti del settore Marketing e Digital Marketing in un clima piacevole di intrattenimento con un “dopo-lavoro” informale. Giunto a Milano, il format inaugurale ha visto come protagonisti due casi aziendali, Carrefour e Lego, e come partecipanti svariati professionisti provenienti dai principali player sul mercato come Valentino, Ferragamo, Microsoft, General Electric, Wind, Unicredit, Hasbro, Manzoni, Boston Scientific, Axa, Telecom, Sisal, Bolton Group, L’Oreal, Warner, soltanto per citarne alcuni.
Carrefour: menzioni e conversazioni entrano negli analytics
Carrefour Italia negli ultimi anni ha portato avanti una strategia di trasformazione ed innovazione tecnologica cha ha toccato anche l’area del Markerting, in particolare abbracciando il mondo dei Social Media. Carmen Bramato, Social Media Manager di Carrefour, illustra su quali asset si è snodata la nuova strategia dell’azienda: «Mobile e Digital Store, e-Commerce, Loyalty Crm (che significa Data Analytics), Digital & Social Marketing; al centro di questi quattro pilastri c’è la persona che vogliamo raggiungere attraverso un’esperienza omnicanale consapevoli che oggi la sua esperienza vissuta attraverso questi touch point si riflette poi in condivisioni, interazioni e conversazioni sui social network con conceguente potere di influenza sul mercato».
La strategia di Social Media Marketing rappresenta una componente molto importante dell’intera Digital Innovation di Carrefour e si fonda su quattro asset fondamentali: «un piano editoriale per sviluppare contenuti di qualità supportati da campagne di advertising; un piano di “social activation” per massimizzare l’ingaggio con gli utenti; le campagne di influencer marketing; il real-time monitoring per attivare conversazioni o creare proposte commerciali o promozionali in linea con gli interessi reali delle persone che interagiscono sui social», racconta Bramato.
Attorno a questi asset ruotano milioni di dati che Carrefour monitora costantemente portando all’interno degli Analytics anche Big Data non strutturati come menzioni e conversazioni sui social network. «Un esempio concreto della strategia Carrefour è dato dalla campagna di influencer marketing denominata “La Marchetta” che abbiamo sviluppato con la collaborazione degli youtuber “The Jackal” – spiega Bramato -; una campagna di video creata nel pieno rispetto del brand, del posizionamento e del “tone of voice” dei The Jackal (è importante che il brand commerciale non imponga regole troppo rigide agli influencer e rispetti il loro stesso brand e la loro community di follower, fa capire tra le righe Bramato) che ha prodotto 1,6 milioni di interazioni, 21 milioni di utenti raggiunti, 10 milioni di visualizzazioni video».
A dimostrazione che l’omnicanalità si modella anche sulla convergenza e integrazione di fisico e digitale, Bramato presenta poi la campagna #OreSpeseBene: «per il lancio della nostra piattaforma e-Commerce abbiamo ideato una campagna creativa offline, addobbando i palazzi lungo i Navigli di Milano e in zona Parioli a Roma di “pupazzi” che rappresentavano i “delivery boys” – le persone che consegnano la spesa a casa – con una t-shirt che a Milano recitava “ghe pensi mi” e a Roma “nun te scomodà”. Una campagna che in realtà ha avuto una cassa di risonanza social non banale: +29% di menzioni su Instagram, Facebook e Twitter; 1,4 milioni di impression».
Lego: ascolto degli utenti, analisi dei dati e trasformazione dell’esperienza per ispirare l’utente finale
Al Socialize di Milano protagonista anche Giuseppe Brugnone di Lego che ha mostrato un modello strategico per mettere i consumatori al centro della propria presenza social, un processo che si snoda su tre asset chiave: ascolto degli utenti, analisi dei dati e trasformazione dell’esperienza al fine di ispirare l’utente finale.
«Nel 2014 abbiamo iniziato a fare dei test di “listening” dei canali social, con relativa analisi e misurazione delle varie campagne; un percorso che è diventato standard globale ed adottato poi da tutte le altre country dove Lego è presente», racconta Brugnone. «Per noi “listening” significa ascoltare ma soprattutto capire le nostre audience per individuare il momento giusto in cui intercettarle ed interagire con loro. Questo aiuta anche a capire cosa piace alle persone che seguono la nostra azienda ed il nostro brand».
Attraverso il mix di ascolto, analisi e trasformazione dell’experience, Lego ha costruito un vero e proprio processo che si basa sulla capacità di mettere in campo un sistema di misurazione e fine-tuning dei risultati costante e continuativo; un modello che aiuta l’azienda ad allineare le proprie scelte ai reali bisogni ed interessi dei consumatori.
«Due esperienze che raccontano la stessa storia: oggi soltanto i brand in grado di prendere decisioni data-driven possono ottenere un vantaggio competitivo all’interno di uno scenario sempre più complesso. Entrambi i brand (Socialbakers e Digimind) credono e supportano fortemente questo approccio, come mostrato da queste due success stories», è il commento di Damien Landesmann, VP Southern Europe, UK & Nordics di Socialbakers.