Il Marketing è da sempre una disciplina in rapida evoluzione e anche quest’anno le novità non sono mancate, prima fra tutte, come noto, l’Intelligenza Artificiale. Vediamo di seguito alcuni trend Marketing 2025 che non possono essere ignorati dai marketer e che, se cavalcati, possono aiutare a raggiungere gli obiettivi di demand generation, in un contesto in cui l’evoluzione dei comportamenti dei clienti e la rapida diffusione dell’AI hanno ulteriormente accelerato il ritmo del cambiamento.
Distinguersi in un mondo sovraffollato da contenuti e stimoli non è una sfida semplice per i professionisti, che devono anche confrontarsi con nuovi strumenti tecnologici che rendono il Marketing sempre più basato sull’analisi dei dati e sull’automazione abilitata dai software intelligenti. Questo smarrimento emerge dal recente report di LinkedIn, Marketing Jobs Outlook, che rileva che quasi tre quarti dei professionisti del Marketing (72%) dichiara di sentirsi sopraffatto dalla rapidità con cui il proprio lavoro sta cambiando e più della metà (53%) teme di rimanere indietro nella propria carriera.
Trend Marketing 2025: fare di più con meno
Non bastasse, la trasformazione del Marketing con l’AI arriva in un contesto economico complesso, segnato da inflazione e tensioni geopolitiche, che impone alle aziende di contenere i costi. Budget ridotti e risorse insufficienti sono oggi una preoccupazione per la maggioranza dei marketer.
In più, i clienti hanno aspettative sempre più elevate: dopo una esperienza non soddisfacente il 38% delle persone riducono le spese verso un determinato brand, e il 15% smette completamente di comprare (fonte: Qualtrics 2026 Consumer Trends Report). Le persone vogliono sempre di più, si abituano in fretta a livelli di servizio elevati e hanno percorsi di acquisto sempre più articolati, fra fisico e digitale, muovendosi su una pletora di piattaforme digitali. Per il Marketing significa intercettare target diversi su canali diversi, presidiandoli tutti con contenuti originali che sappiano colpire e ingaggiare.
5 Marketing trend 2025
Di seguito evidenziamo alcuni trend Marketing 2025 che sono stati illustrati da Niel Patel, fra i massimi esperti mondiali, intervenuto di recente al Marketing Forum organizzato a Milano da Performance Strategies.
1 AI e GenAI cambiano il Marketing
Come accennato, l’Intelligenza Artificiale è la novità più rilevante emersa negli ultimi mesi e si è già rapidamente diffusa. Più della metà dei marketer sta già usando l’AI per creare e personalizzare le campagne, mentre l’AI generativa aiuta creare testi e immagini, supportando copywriting, Email Marketing, ricerca organica e Social Media Marketing. Patel ha ricordato che ormai usare l’AI per queste attività è la normalità. Al contempo, i consumatori si preoccupano sempre di più della riservatezza della privacy, e questo aspetto non può essere sottovalutato.
Attenzione però ad affidarsi troppo all’AI. Ciò che serve per distinguersi sono contenuti originali, di alta qualità, che dimostrino competenza di chi li scrive, trasferiscano un’esperienza diretta, comunichino autorevolezza, trasparenza e onestà con una voce di brand coerente.
Sono contenuti che l’AI non può creare, perché quello che fa è semplicemente, un copia e incolla, recuperando informazioni qua e là su Internet, senza aggiungere nulla di nuovo.
Patel cita un esperimento che conferma questa tesi: è stato fatto un test su oltre 700 articoli, una metà creati con l’intelligenza artificiale un’altra metà dagli esseri umani, e dopo 5 mesi di valutazioni i contenuti scritti dalle persone avevano 5 volte i visitatori di quelli prodotti dall’AI.
2 Video lunghi e video brevi: l’effetto TikTok
Il formato video attira sempre più l’interesse e cambia il volto delle SERP /Search Engine Results Page). Video e immagini oggi dominano nelle pagine dei risultati delle ricerche.
Ma la vera novità degli ultimi mesi è che il successo di TikTok ha portato alla ribalta i video brevi, che ormai sono un po’ ovunque sui social. Molte fonti riportano che Google sta sperimentando una nuova tab, chiamata short videos, nel suo motore di ricerca, solo per Mobile, che permette agli utenti trovare video brevi su piattaforme come TikTok, Instagram Reels e YouTube Shorts.
Un trend che ha ridotto anche la soglia di attenzione delle persone, in un mondo digitale nel quale vengono pubblicati 4,8 miliardi di contenuti ogni giorno.
Questo significa che i contenuti approfonditi e i video lunghi non hanno più rilevanza? Al contrario, sono i long form ad avere impatto sulle conversioni. Ci sono studi che confermano come i video brevi non lascino memoria nelle persone, al contrario di quelli lunghi. Quindi i video corti sono un ottimo mezzo per attrarre nuove persone ma quelli lunghi permettono di convertire i visitatori in clienti e creare delle relazioni profonde.
3 La SEO diventa Search Everywhere Optimization
Le abitudini di ricerca degli utenti stanno cambiando rapidamente, e questo impatta fortemente sulle strategie di Marketing dei brand. Per avere successo nel mondo della search nel 2025 sarà necessario guardare al di là di Google, dal momento che ormai 1 utente su 4, secondo Forbes, usa esclusivamente o primariamente i social media per cercare informazioni e prodotti. Siamo nell’era dell’attenzione parcellizzata, per intercettare le richieste delle persone bisogna presidiare tutte le piattaforme. I dati parlano chiaro: il 64% della gen Z e il 49% dei millennials ricerca su Tik Tok informazioni, il 67% della GenZ usa Instagram come motore di ricerca, Facebook resta molto utilizzato, ma anche Pinterest viene apprezzato da una buona fetta di utenti; la metà dei consumatori inizia la ricerca di un prodotto da acquistare su Amazon.
In questo scenario sfaccettato si è affacciato ChatGPT, che, secondo le stime di Statista, negli US sarà la fonte di informazioni preferita per 90 milioni di persone entro il 2027.
Ci si chiede dunque quale sarà il futuro del motore di ricerca di Google, visto che Gartner prevede che il volume delle ricerche organiche si ridurrà del 25% nel 2026.
“L’AI Gen non sta uccidendo la SEO: ha dei vantaggi ma, almeno per ora, l’informazione di cui dispone è limitata rispetto a Google. La verità è che non abbiamo ancora visto un declino nel traffico Google, che continua a essere il campione indiscusso, il canale principale al mondo, con 8,5 miliardi di ricerche al giorno, ma non è più l’unico punto di attenzione quando si tratta di ottimizzare i contenuti. Considerare la pletora di piattaforme utilizzate dagli utenti per le loro ricerche è uno sforzo, ma ha vari vantaggi: permette di intercettare nuovi potenziali clienti, audience differenti, aumentando i touchpoint”, ha detto Patel.
In questo contesto, l’attribution diventa estremamente complessa: qual è il canale che ha innescato la conversione, se il percorso d’acquisto è spezzettato su tante piattaforme? Serve dunque adottare un modello di attribuzione multilivello, distribuendo le conversioni sui vari canali.
Questo approccio multicanale richiede però di procedere con cautela, perché il rischio è di restare schiacciati e lavorare male su ogni singolo canale. Il consiglio è di cominciare con uno e poi man mano aggiungere canali, facendo leva su ciò che si è imparato, replicando le attività di successo ed evitando così di ripetere gli stessi errori.
4 Avanza il Social shopping
Se gli utenti usano i social network per le ricerche, questo significa il Social commerce è sempre più importante e diventerà il new normal. L’opzione clic-to-buy è ormai diffusa e l’audience è di 460 milioni di utenti attivi ogni mese, quindi il potenziale è enorme.
Questo implica pubblicare contenuti con continuità, ottimizzare i vari canali, sperimentare, analizzare quello che funziona meglio e quello che non ha impatto, analizzare i dati.
Il consiglio dell’esperto è dunque di sperimentare e affinare strada facendo i risultati, misurando e analizzando i dati. Oggi esistono strumenti che permettono di automatizzare le attività di testing delle campagne e che aiutano a ottimizzare e migliorare le attività, una cosa che in passato non era possibile. Ancora una volta, la tecnologia è un utile alleato
5 Voice e Visual search: dalle parole chiave alle conversazioni
Vi sarà capitato di vedere bambini che giocano con Alexa e Siri facendo domande di ogni tipo e pensare che questo è il futuro delle ricerche. Di fatto, è il presente: negli USA il 41% degli adulti utilizza le ricerche vocali ogni giorno, e il 20% delle ricerche da mobile già oggi è vocale.
Anche la ricerca per immagini è sempre più usata. Google Lens, la modalità Visual search del motore di ricerca, viene utilizzata più di un miliardo di volte al mese, e si prevede una crescita del 17,4% anno su anno fino al 2032.
Per i marketer significa considerare nuovi canali e potenziali nuove keyword da ottimizzare. Nella ricerca vocale le query sono più lunghe e in linguaggio naturale, e questo sta avvenendo anche nella ricerca testuale. Le persone ormai digitano come se stessero conversando in chat con qualcuno o un assistente vocale. Fanno domande più lunghe, con più parole e si attendono delle risposte altrettanto esaurienti. La search si sta muovendo dal tradizionale keyword based a query più conversazionali.