Da almeno due anni, il metaverso è diventato uno dei trend più interessanti dell’universo tecnologico. Tuttavia, la vastità del tema ha creato un certo imbarazzo alle imprese che vogliono sfruttare al 100% questa opportunità.
Un’opportunità da 5.000 miliardi
“Con la sua capacità di generare fino a 5.000 miliardi di dollari di valore entro il 2030, il metaverso è troppo grande per essere ignorato dalle aziende”. Con queste esatte parole, gli analisti di McKinsey hanno quantificato l’enorme opportunità insita nel metaverso, suggerendo di fatto alle imprese di interessarsene fin da subito, così da creare su di esso una differenziazione competitiva.
Certamente, le aziende che creano il metaverso (o meglio, i metaversi) sono quelle che stanno investendo di più: nonostante gli ultimi mesi burrascosi, Meta investirà poco meno di 20 miliardi di dollari nel 2023, mentre Microsoft un anno fa acquistò Activision-Blizzard per 70 miliardi proprio a tale scopo. Crescono le piattaforme, come Roblox che ha totalizzato revenue per 2,2 miliardi nel 2022 contro gli 1,9 miliardi dell’anno precedente, nel quale era cresciuta del 107%.
Difficile, per non dire impossibile, fornire stime di investimento da parte delle imprese che usufruiscono del metaverso. Quello che è certo che è i grandi brand sono attivi su questo fronte: Samsung ha uno store in Decentraland, Gucci è presente su Roblox, Louis Vuitton ha creato un game interattivo e hanno intrapreso una strada analoga anche Coca Cola, Nike, Hyundai, Vans e molti altri brand di primo piano.
Il metaverso non è solo per i grandi brand
Nonostante si parli di grandi aziende, con capacità di investimento importanti e progetti a lungo termine, l’opportunità del metaverso è aperta a tutte le organizzazioni.
Tramite il metaverso, le aziende possono costruire nuove esperienze e modalità di interazione che abbattono le barriere e avvicinano il mondo fisico a quello virtuale, e questo a prescindere dal fatto che l’esperienza sia vissuta da un potenziale cliente, da un partner o da un dipendente. Metaverso è la piattaforma su cui costruire un customer engagement innovativo, ma è anche quella che supporta appieno i nuovi paradigmi di lavoro, di collaborazione in contesti ibridi e di formazione moderna e interattiva. Per non parlare di tutto il tema degli asset digitali (NFT) e del trasferimento di valore su rete blockchain.
Come cogliere l’opportunità del metaverso?
L’opportunità c’è, ma come ogni esperienza pionieristica può essere colta soltanto con una visione e una strategia ben definite.
Non tutte le aziende sono obbligate a pianificare l’ingresso nel metaverso. Ma in alcuni casi, ci spiega Federico Malvezzi, Chief Strategy Officer di Unguess, l’opportunità va colta subito: ci si riferisce, in particolare, alle «aziende che hanno interesse a entrare in contatto con un pubblico giovane, che solitamente identifichiamo nella Generazione Z. Il loro tratto distintivo è il valore che danno all’identità digitale, che spesso ha un’importanza simile a quella fisica. Non necessariamente li si deve approcciare per vendere nel metaverso, ma per creare un canale di comunicazione privilegiato, per fare community e renderli partecipi dei valori del brand».
Who's Who
Federico Malvezzi
Chief Strategy Officer di Unguess
Poi, ovviamente, dipende da ogni azienda, dal settore in cui opera e dal modello di business: nel mondo retail, ad esempio, il metaverso può integrare le strategie omnicanale portando il livello di interazione e di immersività allo step successivo.
Il tema dell’esperienza innovativa, però, vale a 360 gradi e, come anticipato, può anche riguardare nuove modalità di relazione tra dipendenti e team di lavoro, di formazione, di comunicazione corporate e via dicendo.
La scelta della giusta piattaforma è poi cruciale per il successo del progetto, poiché ognuna di esse ha i suoi tratti distintivi e attrae un pubblico definito. Inoltre, ci aggiunge Malvezzi, in questo momento non c’è interoperabilità tra i vari metaversi, e questo vale anche per il layer tecnologico, che comprende le blockchain utilizzate per il trasferimento di valore.
Non da ultimo, occorrono competenze dedicate allo sviluppo e al deployment del software, ma soprattutto è importante approcciare il progetto con il mood giusto, che è quello di chi vuole sperimentare e sa che «l’ambiente è nuovo e non regolamentato, e che ci sono anche temi di etica e di sicurezza da gestire».
Crowdtesting: la chiave per il successo
Le aziende non possono ignorare l’importanza del ROI, ma in un campo pionieristico come il metaverso, dove le strategie vincenti e le best practice non sono ancora del tutto scritte, è fondamentale poter contare sulla competenza e sugli strumenti giusti. A tal fine, Unguess affianca le imprese con una piattaforma proprietaria e una metodologia di Crowdtesting applicata a tre aree chiave del percorso verso il metaverso: Experience Optimization, Software Quality e Cybersecurity.
Experience Optimization significa mettere in contatto l’azienda che vuole entrare nel metaverso con il suo target, i suoi utenti e i potenziali clienti, così da comprenderne i bisogni e disegnare un’esperienza ottimale. In questa fase non c’è bisogno di una soluzione completa: basta un prototipo, che viene testato dalla community per ottenere insight di valore e indirizzare le scelte future dell’azienda.
Le attività di software quality e di cybersecurity intervengono nella fase successiva, quando l’azienda avrà bisogno di testare la soluzione per correggerne i bug a livello di funzionalità, usabilità, accessibilità e anche di sicurezza. Nel Metaverso, la cybersecurity è centrale poiché, commenta Malvezzi, «le piattaforme sono nuove e naturalmente fragili. Inoltre, in un mondo in cui sono coinvolte blockchain, web3 e asset digitali, avvengono scambi diretti di valore che attraggono moltissimo i cyber criminali. Questi, infatti, al posto di sottrarre dati, qui possono rubare direttamente il denaro». Qui, la piattaforma Unguess offre alle aziende una community di ethical hacker competenti e disposti a rilevare ogni forma di vulnerabilità in modalità continuativa al passo con gli sviluppi della tecnologia. Per il bene dell’azienda, s’intende.