Che il commercio elettronico sta diventando sempre più importante e centrale nelle strategie di sviluppo di un numero crescente di aziende è ormai sotto gli occhi di tutti. Lo dimostrano le ultime mosse di Facebook e Google, che provano a insidiare la posizione di dominio assoluto (o quasi) che Amazon è riuscita a costruirsi in questi anni. E se il colosso social di Mark Zuckerberg prova a far leva sul suo “ecosistema”, lanciando una piattaforma e-commerce “distribuita” su Facebook, Instagram e anche WhatsApp, dalle parti di Mountain View rispondono con la “specialità della casa”: le ricerche online.
Google ha infatti potenziato Google Shopping, rendendolo gratuito e accessibile a tutti gli utenti. Cosa vuol dire? Che chiunque può creare delle inserzioni che compariranno direttamente tra i risultati della SERP. Insomma, Big G non apre un proprio portale di e-commerce, ma razionalizza le risorse già a disposizione adattandole allo scopo. Sarà sufficiente per battere Amazon? Difficile dirlo. Resta il fatto, però, che questa mossa potrebbe drenare non poco traffico verso la piattaforma di Jeff Bezos, consentendo agli utenti di acquistare direttamente dal produttore, senza alcun intermediario.
Ma come è possibile mettere in vendita gli oggetti su Google e comparire tra i primi risultati di Google Shopping? Ovviamente, un ruolo di primaria importanza viene svolto dalla SEO, ma da sola non basta. Sarà necessario utilizzare altri strumenti che la stessa azienda di Mountain View mette a disposizione per creare il proprio “catalogo online”. Vediamo come si fa.
Cos’è Google Shopping e differenze con Google Merchant Center
Chiariamo subito un concetto: Google Shopping non è un negozio online. Tutt’altro. Si tratta di un motore di ricerca specializzato nel trovare prodotti in linea con le chiavi di ricerca utilizzate dall’utente. Insomma, Big G non si è distaccata troppo dal proprio core business e non ha aperto una piattaforma dove gli utenti possono mettere in vendita ciò che vogliono.
Almeno, non per il momento: Google ha infatti annunciato di aver chiuso una partnership con PayPal e di essere al lavoro con piattaforme come WooCommerce e Shopify per poter gestire tutto il processo di check out senza uscire dall’ecosistema dei prodotti di Google. In questo modo, gli utenti potranno trovare i prodotti su Google Shopping e acquistarli dalla stessa pagina generata dal motore di ricerca.
Google Shopping, dunque, può essere considerato come “un’estensione” del motore di ricerca principale, pensata per pescare e mostrare solamente i risultati relativi a prodotti messi in vendita su e-commerce. I risultati di Google Shopping vengono mostrati sia nella SERP principale, nella parte destra della schermata, sia facendo una ricerca direttamente su shopping.google.it. In questo secondo caso, inoltre, si avranno molti più filtri di ricerca, così da poter restringere il campo (si tratta, comunque, di funzionalità dedicate agli utenti finali e non ai venditori).
Per poter finire all’interno di questi risultati sarà necessario attivare (o creare) un account Google Merchant Center, uno strumento gratuito che consente di aggiungere la propria attività e i propri prodotti all’interno del “database e-commerce” di Google. In questo modo si avrà la possibilità di comparire nella SERP “shopping” senza dover pagare nulla.
Come iscriversi a Google Merchant Center
Fare l’iscrizione a Google Merchant Center è piuttosto semplice. Anzi, molto probabilmente non ci sarà neanche bisogno di farla. Per poter utilizzare il servizio di Google, infatti, è sufficiente avere un account Gmail o Google Ads per poter usufruire dei servizi offerti da Merchant Center. Ovviamente, sarà necessario aggiungere tutte le informazioni relative alla propria azienda e alla propria attività, in modo che Google possa raccogliere quante più informazioni possibili su quello che facciamo e cosa vendiamo. Inoltre, si dovrà avere anche una scheda Google My Business verificata, in modo che i sistemi di controllo del colosso di Mountain View possano riconoscerci più facilmente.
Se, invece, non si dovesse avere un account Google basterà crearne uno gratuitamente. Non si dovrà fare altro che creare un account Google seguendo la procedura guidata ideata dagli sviluppatori di Big G. L’intero processo è totalmente gratuito, mette a disposizione una casella email da 15 gigabyte di spazio e l’accesso a tutti i servizi della casa di Mountain View, incluso Merchant Center, ovviamente.
Come mettere prodotti in vendita su Google Shopping
Una volta attivato il profilo Merchant Center, sarà possibile iniziare a vendere su Google Shopping (in senso lato, come abbiamo spiegato). Per farlo, si dovranno caricare le inserzioni dei propri prodotti sulla piattaforma dedicata al commercio online di Big G.
L’utente deve quindi creare un feed di Google Shopping, al quale inviare periodicamente gli aggiornamenti del proprio inventario online. Il caricamento dei prodotti nel feed potrà avvenire secondo diverse modalità: in maniera automatica, grazie ad alcuni plugin o sfruttando delle funzionalità del CMS utilizzato per il proprio e-commerce, oppure manualmente, caricando dei file (come dei fogli Excel, ad esempio, o degli XML) all’interno del proprio account Merchant (volendo, si può utilizzare anche un client FTP, come specificato nelle istruzioni di Google).
Indipendentemente dalla modalità prescelta, le informazioni da inserire per ogni prodotto sono sempre le stesse. Per riuscire a posizionarsi tra i risultati di Google Shopping sarà necessario inserire identificatore, nome del prodotto, tipo di prodotto, categoria del prodotto, link all’inserzione sul proprio ecommerce, disponibilità e prezzo del prodotto, modalità di spedizione e peso del pacco.
Google Merchant, inoltre, integra anche le funzionalità di Google Ads. Ciò vuol dire che i commercianti avranno l’opportunità di poter creare anche delle campagne pubblicitarie su determinati prodotti, così da poter comparire anche tra i risultati sponsorizzati di Google Shopping e della ricerca Google “generica”.