Tra le sfide che i retailer di tutto il mondo si trovano ad affrontare nel 2023, ce n’è specialmente una che ormai ha assunto carattere emblematico all’indomani della pandemia, quella della resilienza. E non è un caso se una recente ricerca condotta da BCG (Boston Consulting Group) in collaborazione con il World Retail Congress associ nel titolo l’aggettivo “resilient” e il sostantivo “resilience” al mondo del retail.
Diventare resilienti, secondo la società di consulenza statunitense, è la chiave per rispondere all’incertezza che domina il tempo presente e, per ottenerla, un ruolo chiave lo gioca l’Intelligenza Artificiale (AI).
Instabilità geopolitica
Lo studio “Amid uncertainty, AI gives retailers a path to resilience“ traccia la fisionomia del resilient retail prendendo le mosse dalle interviste a più di 550 leader del settore. Questi ultimi sono stati interpellati per conoscere i loro principali timori e le azioni che stanno mettendo in atto nell’attuale congiuntura.
In cima alla lista delle preoccupazioni, oggi, si collocano l’aumento del costo dei beni, il calo della spesa dei consumatori e la volatilità della Supply Chain. Temi che prescindono dall’ambito specifico in cui opera il retailer, dalle sue dimensioni e dal luogo in cui si trova.
Inflazione
Dal punto di vista dei costi, l’indice dei prezzi alla produzione ha superato l’indice dei prezzi al consumo. Contemporaneamente, a questo si aggiunge che gli economisti prevedono nel 2023 un drastico rallentamento della crescita globale della spesa reale dei consumatori, dal 7,9% del 2021 all’1,7%.
Riguardo alle catene della fornitura, le maggiori preoccupazioni riguardano, oltre alla nota instabilità geopolitica anche le elevate le tariffe di trasporto. Basti pensare che quelle dei container al 30 marzo 2023 erano ancora superiori del 21% rispetto alla media del 2019.
Una situazione difficile ma con qualche segnale positivo
Su questi tre fenomeni l’AI e le tecnologie di Advanced Analytics dovrebbero facilitare il percorso verso la resilienza del retail “in mezzo all’incertezza”. Tanto più che non ci sono solo cattive notizie e le prospettive future non appaiono totalmente fosche.
Nonostante una situazione assai complessa, che giustifica il clima diffuso di incertezza, ci sono infatti dei lievi segnali positivi. L’economia mondiale sembra si stia stabilizzando e l’inflazione ha cominciato a frenare la sua corsa.
Ne consegue che le previsioni sul rischio di recessione non dovrebbero avverarsi. Anche nel nostro Paese, come si ricava dall’Osservatorio Innovazione digitale nel Retail del Politecnico di Milano, si assiste nel 2022 a un incremento del +4,7% delle vendite al dettaglio di prodotto nonché a una riduzione delle chiusure dei punti vendita.
A livello italiano e internazionale, le soluzioni avanzate dai retailer alternano approcci tradizionali ad altri in cui il digitale e l’AI possono contribuire a fare la differenza. Si tratta di una quota minoritaria, a onor del vero, visto che la stragrande maggioranza delle aziende – sottolinea il report di BCG – sta perdendo l’opportunità di adottare soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale che promettono di migliorare la resilienza e di offrire un vantaggio strutturale a lungo termine.
Pricing dinamico e offerte personalizzate
Il primo esempio in proposito è quello che vede circa il 55% del campione far fronte alla lievitazione dei costi tramite l’aumento dei prezzi al consumo e la rinegoziazione con i fornitori. Una strategia che frena l’emorragia di consumatori ma che non rappresenta la scelta ottimale. Al contrario, con il ricorso all’Intelligenza Artificiale per la definizione dinamica dei prezzi, è possibile determinare i prezzi in funzione del singolo cliente, del negozio o del canale, centrando l’obiettivo di fidelizzare e preservare la marginalità.
In sostanza, l’AI nel retail può creare una strategia di pricing di nuova generazione con variazioni dinamiche e offerte personalizzate. Tramite gli algoritmi di Machine Learning, è possibile fare previsioni, simulare piani promozionali ottimizzati, monitorare sia la domanda sia le azioni della concorrenza.
BCG ha sperimentato l’efficacia di questo metodo affiancando un retailer statunitense. L’implementazione dell’AI ha richiesto uno sforzo non indifferente, ma ha garantito un vantaggio competitivo rilevante per l’intera organizzazione. Il risultato della trasformazione su larga scala, infatti, ha fatto sì che il retailer incrementasse il profitto lordo, migliorando allo stesso tempo la percezione di convenienza da parte dei clienti.
Affrontare calo della domanda e volatilità della Supply Chain
Un altro esempio di applicazione dell’AI nel retail punta a contrastare il calo della domanda, che in Europa ad esempio dovrebbe generare una contrazione pari allo 0,2%.
Il 73% degli intervistati dello studio BCG dichiara che le proprie organizzazioni stanno utilizzando alcune tattiche: la più comune è l’investimento nei programmi fedeltà, seguita dall’ottimizzazione nell’offerta dei prodotti, dalle promozioni sul prezzo e dalla Customer Experience digitale. Tutte opzioni efficaci a cui l’Intelligenza Artificiale può aggiungere un’esperienza altamente personalizzata e multicanale, trasformando campagne di marketing indifferenziate in un’offerta ritagliato addosso a ciascun cliente.
Infine, oltre al caro prezzi e al rallentamento della domanda, il terzo snodo su cui l’AI può supportare i retailer impatta sulla continua volatilità della Supply Chain. Dinamiche globali come la guerra in Ucraina o il blocco del Canale di Suez nel 2021 dimostrano l’interconnessione e la fragilità delle catene di approvvigionamento. Per questo motivo quasi la metà dei partecipanti al sondaggio sostiene di voler migliorare gli strumenti di gestione delle scorte, mentre altri si stanno concentrando nel diversificare la loro base di fornitori.
Il vero valore dell’AI
Sono in pochi, però, a cogliere il valore che l’AI “embedded” porterebbe negli strumenti di gestione delle scorte e nella strategia complessiva di Supply Chain.
In virtù degli insight ottenuti tramite l’Artificial Intelligence, infatti, le organizzazioni possono diventare più flessibili e pronte a reagire: dalla previsione della domanda di prodotti per il rifornimento all’analisi delle tendenze di acquisto, fino all’anticipo delle perturbazioni climatiche che si riverberano sui trasporti. La ricchezza di informazioni in tempo reale è la leva attraverso cui conoscere le cause della volatilità nell’intera Supply Chain. È la leva, perciò, per fare diventare resilienti i retailer grazie all’AI.