L’Internet Advertising (leggi qui l’analisi dei trend del mercato) sta cambiando pelle anche in Italia, con l’affermarsi, giorno dopo giorno, dell’uso della tecnologia digitale, che rende oggi possibile vendere e acquistare spazi pubblicitari online in maniera totalmente automatizzata. Se ne è parlato oggi a Milano in un evento dedicato, battezzato appunto Programmatic Day. Ad aprire i lavori Andrea Lamperti direttore dell’Osservatorio Internet Media del Politecnico di Milano, che da anni studia il fenomeno, misurandone puntualmente l’evoluzione. «Il Programmatic Advertising in Italia più che raddoppia rispetto al 2014, arrivando a fine 2015 a quota 234 milioni. È quindi pari al 19% del Display Advertising e al 11% del totale Internet Advertising», ha affermato il ricercatore.
È dunque un mercato che sta diventando sempre più maturo. «I publisher stanno superando i pregiudizi iniziali e gli advertiser aumentano i loro investimenti su queste piattaforme», ha confermato Lamperti.
Ma quali sono i formati che meglio si sposano con queste tecniche? «Nel 2016 il mercato del Programmatic sarà trainato in particolare dai formati Video e Native (leggi qui cos’è il Native Advertising)», ha specificato l’esperto, aggiungendo che in futuro «Cresceranno ulteriormente le soluzioni Private e aumenterà l’utilizzo di Data Management Platform per acquistare gli spazi pubblicitari online con logiche data-driven».
Il riferimento è in particolare ai private deal o private marketplace (PMP), ossia le compravendite con almeno una variabile predefinita (ad esempio la presenza di un floor price per la vendita dello spazio), che possono poi prevedere sia modelli di assegnazione a base d’asta sia prezzi garantiti.
Numerosi gli interventi previsti nella giornata, fra cui quello di Paola Colombo di Mediamond (leggi qui la nostra intervista) e Fabrizio Angelini di SenseMakers-ComScore (leggi qui la nostra intervista)