Con il Bonus pubblicità 2022 le aziende con sede fiscale in Italia potranno accedere a detrazioni fino al 50% in investimenti in media per tutto quest’anno fino al 31 dicembre 2022, come previsto dai decreti Cura Italia e Rilancio. La proroga è stata introdotta dalla Manovra 2021 per fronteggiare il calo degli investimenti pubblicitari a seguito dell’emergenza Covid-19. La manovra del governo mira a dare un po’ di sollievo e un piccolo boost alle società alle prese con riduzioni dei budget e tagli ai costi, nonché un supporto al settore dell’editoria.
Il marketing è uno degli ambiti in cui i crediti per le aziende possono essere più interessanti. Ma quali sono le agevolazioni a cui è bene prestare attenzione e che si può, magari, provare a richiedere?
Bonus pubblicità: chi può accedervi e come richiederlo
La nuova Legge di Bilancio ha confermato in maniera ufficiale la proroga per il 2022 del credito d’imposta del 50% per tutti gli investimenti pubblicitari delle aziende a mezzo stampa digitale e online. Se nel 2020, infatti, l’agevolazione riguardava tutti i budget investiti in pubblicità, anche a mezzo radio e TV, dal 2021 e anche per tutto il 2022 questi due canali restano esclusi dalla detrazione. Ciò tocca tanto le emittenti locali quanto quelle nazionali, partecipate o meno dallo Stato.
Non potranno andare in detrazione nemmeno budget investiti in advertising, out of home o altra forma di promozione non strettamente “editoriale”. In sostanza, il Bonus pubblicità 2021 riguarda esclusivamente le somme che verranno investite in pubblicità su stampa sia testate cartacee sia digitali come Digital4, comprendendo quindi le testate online.
Deve trattarsi, come già per il 2021, esclusivamente di testate giornalistiche registrate e ufficiali, non valgono Blog o altre piattaforme di contenuto. Il tetto massimo di spesa resta lo stesso del 2020 e 2021, cioè 50 milioni l’anno. Come già per il 2021, anche nel 2022 non è necessario dimostrare un incremento degli investimenti pubblicitari.
Possono accedere tutte le imprese e i professionisti, ma anche enti non commerciali, con sede in Italia, che compilino debitamente il modulo per l’accesso al credito d’imposta. Successivamente deve essere allegata una dichiarazione sostitutiva con il dettaglio di tutti gli investimenti pubblicitari in programma.
La deadline per la presentazione della comunicazione di accesso alla detrazione per l’anno 2022 è il 31 marzo. La sezione dedicata del sito del Governo e dell’Agenzia delle Entrate vengono aggiornati costantemente con le nuove disposizioni.
Crediti pubblicitari per le PMI: Google e le piattaforme Social non prorogano
Nel 2020, molte Big Tech e colossi mondiali del Social Media si sono mobilitati per sostenere il tessuto economico, soprattutto il mondo della piccola-media impresa.
Google aveva stanziato ben 340 milioni di dollari in crediti pubblicitari, che sono stati spendibili fino al 31 dicembre 2020 sulla propria piattaforma di advertising Google Ads, ottenendo il plauso della comunità digitale e imprenditoriale mondiale.
Facebook, sempre limitatamente al 2020, aveva lanciato il “Programma di sostegno per le Piccole Imprese”, stanziando ben 100 milioni di dollari e selezionando 30 Paesi in tutto il mondo a cui destinare questa somma.
Anche TikTok, complice la volontà di lanciare la neonata piattaforma di Ads, aveva stanziato una somma di 100 milioni di euro per il 2020, destinata alle piccole imprese europee con un bacino di utenza potenziale di almeno 100 milioni di clienti.
Tutte iniziative lodevoli che non sono state replicate nel 2021 né sono in programma per la riattivazione quest’anno.
Oltre a bonus pubblicità e investimenti in marketing
Non solo pubblicità e investimenti in marketing, ovviamente: la ripresa economica italiana viene incentivata a più livelli, soprattutto nell’ottica dell’innovazione.
Grazie alla Legge di Bilancio 2022, il credito d’imposta vale ancora sugli investimenti in ricerca e sviluppo, con proroga fino al 31 dicembre 2031, mantenendo: per tutto il 2022 si tratta del 20% fino a 4 milioni di euro, per poi ridursi negli anni successivi al 10% su un massimo di 5 milioni.
Il credito d’imposta per le attività di innovazione tecnologica, design e ideazione estetica è prorogato fino al 2025, mantenendo per il biennio 2022-2023 la misura del 10%.
Importante novità della Manovra è il credito d’imposta per investimenti d’impresa nel Mezzogiorno, applicabile fino al 31 dicembre 2022, per potenziare la digitalizzazione e la ripresa economica del Sud.