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Osservatorio Supply Chain Finance 2024, cresce e si trasforma in Italia il mercato del credito di filiera



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Sempre di più le imprese ricorrono a soluzioni per finanziare il capitale circolante, con un aumento fino a 575 miliardi di euro nel 2023. Soluzioni come il Factoring, il Reverse Factoring e l’anticipo fattura sono le più utilizzate ed emergono innovazioni come il Buy Now Pay Later B2B. Le PMI affrontano sfide nella gestione della liquidità, con una tendenza a preferire opzioni finanziarie tradizionali. I…

Pubblicato il 24 apr 2024



Osservatorio Supply Chain Finance 2024

Nel 2023, il contesto economico italiano, segnato da inflazione e aumento dei tassi d’interesse, ha messo a dura prova la liquidità delle imprese, rendendo il Supply Chain Finance un alleato strategico ancora più cruciale per l’accesso al credito, permettendo alle aziende di finanziare il capitale circolante attraverso le dinamiche e le relazioni proprie della filiera.

Un trend, questo, che si riflette anche nei numeri: dopo aver toccato i 560 miliardi di euro nel 2022, con un incremento del 10,2% rispetto all’anno precedente, il mercato del SCF in Italia ha continuato la sua espansione nel 2023, registrando una crescita stimata tra lo 0,5% e il 3%, per attestarsi a un valore compreso tra i 563 e i 575 miliardi di euro. Sono questi i risultati emersi dall’Osservatorio Supply Chain Finance della School of Management del Politecnico di Milano, presentati durante il convegno “Supply Chain Finance: un nuovo aumento del “tasso” di interesse?”.

Come ha dichiarato Federico Caniato, Direttore dell’Osservatorio Supply Chain Finance: «Nel corso del 2023, il rallentamento macroeconomico tra tensioni geopolitiche e inflazione ha introdotto nuove sfide per le catene di approvvigionamento globali, mentre l’incessante aumento dei tassi d’interesse ha ulteriormente innalzato i costi di finanziamento per le imprese. In questo scenario complesso, il Supply Chain Finance è un elemento chiave per offrire un accesso agevolato al credito per le imprese in difficoltà. Un alleato in grado di soddisfare il bisogno di liquidità e finanziare il capitale circolante, sfruttando le relazioni di filiera che potrebbero ridurre il costo del capitale».

Who's Who

Federico Caniato

Direttore dell’Osservatorio Supply Chain Finance del PoliMi

Federico Caniato

Osservatorio Supply Chain Finance 2024, le soluzioni più utilizzate nel Paese

Tra le varie opzioni disponibili, il Factoring emerge come la più utilizzata, con un valore complessivo di 60,4 miliardi di euro, seguito dall’anticipo fattura (54 miliardi di euro), entrambi stabili rispetto all’anno precedente. Il Reverse Factoring, che sfrutta il merito creditizio del cliente per facilitare la cessione delle fatture ai fornitori, registra una crescita record del 10%, raggiungendo gli 8,9 miliardi di euro.

Seguono, poi, il Confirming – in cui il debitore cedente rilascia all’operatore finanziario un’autorizzazione al pagamento dei fornitori – a 1,6 miliardi di euro (in calo del 2%) e il Purchase Order Finance – che prevede l’utilizzo di un ordine ricevuto da un cliente con elevato merito creditizio come garanzia per un finanziamento -, in aumento del 1% fino a 1,1 miliardi di euro.

Nonostante volumi ancora contenuti, soluzioni innovative come la Carta di Credito B2B, il Dynamic Discounting e l’Invoice Trading mostrano una crescita significativa, rispettivamente del +13%, +32% e +24%.

Si tratta di dati che, in generale, evidenziano una maggiore consapevolezza e adozione di strumenti finanziari alternativi, che contribuiscono a diversificare le opzioni di finanziamento disponibili per le imprese. Inoltre, l’espansione del mercato e la diversificazione delle soluzioni disponibili riflettono l’adattabilità e la resilienza delle imprese italiane, dimostrando come il Supply Chain Finance possa offrire un contributo decisivo alla stabilità e alla crescita economica in un contesto di incertezza.

Una soluzione innovativa: Buy Now Pay Later B2B

Un’innovativa soluzione di SCF che sta emergendo è il “Buy Now Pay Later” (BNPL) B2B. Questo modello permette alle aziende clienti di un grande fornitore di ritardare il pagamento dei prodotti o servizi acquistati fino a 30, 60 o 90 giorni rispetto ai termini tradizionali. Si tratta di un sistema che si basa sulla solidità finanziaria del fornitore, che garantisce il proprio portafoglio clienti presso un’istituzione finanziaria per una valutazione. I clienti beneficiano così della possibilità di ricevere beni o servizi senza un immediato esborso di cassa, mentre il fornitore ottiene il pagamento diretto dall’istituto di credito, meno una commissione di servizio. Una soluzione simile rappresenta una valida alternativa di finanziamento, in particolare per le aziende interessate a sostenere le vendite verso clienti di dimensioni minori.

Le sfide delle PMI Italiane nella gestione della liquidità e del capitale circolante

Da uno studio realizzato dall’Osservatorio Supply Chain Finance in sinergia con Workinvoice è emerso come la gestione della liquidità e del capitale circolante rivesta un’importanza strategica per le piccole e medie imprese del panorama italiano. Circa un terzo delle PMI (33%) percepisce la propria disponibilità finanziaria come insufficiente o fortemente carente, evidenziando l’urgenza di accedere a risorse finanziarie in tempi brevi. In questo contesto, più della metà delle Piccole e Medie Imprese (57%) manifesta la necessità di ottenere credito in meno di una settimana, e un significativo 30% ha bisogno di finanziamenti addirittura entro 24/48 ore.

«Il Supply Chain Finance ha ancora un grande potenziale di diffusione in particolare tra le piccole imprese – spiega Antonella Moretto, Direttrice dell’Osservatorio Supply Chain Finance -. Dalla nostra indagine, le PMI italiane esprimono la necessità di nuove soluzioni di finanziamento, ma conoscono ancora poco le opportunità del SCF. Le imprese vanno supportate nell’educazione verso le forme di finanziamento più innovative, che al contempo devono garantire processi rapidi e snelli di approvazione, insieme a un supporto umano che possa guidare e sostenere le PMI nelle scelte finanziarie».

Who's Who

Antonella Moretto

Direttrice dell’Osservatorio Supply Chain Finance del PoliMi

Antonella Moretto

In generale, però, nonostante la disponibilità di strumenti finanziari disponibili, le PMI tendono a privilegiare soluzioni finanziarie tradizionali, quali prestiti bancari e linee di credito revolving, grazie alla maggiore familiarità con questi strumenti rispetto a quelli offerti dal Supply Chain Finance, tra cui il Factoring si distingue come l’opzione più frequentemente adottata. Quando si esplorano le conoscenze e l’utilizzo di specifiche soluzioni di finanziamento, emerge infatti che strumenti alternativi e digitali come il Minibond, l’Invoice Trading o il Dynamic Discounting, insieme alle soluzioni di Supply Chain Finance, non sono ancora ampiamente conosciuti o impiegati.

Al di là del vantaggio di tassi d’interesse competitivi, per le PMI è fondamentale che le soluzioni finanziarie offrano processi di approvazione rapidi e un servizio clienti che garantisca un supporto umano costante. In particolare, le micro e piccole imprese sottolineano l’importanza di processi semplificati, che minimizzino i requisiti documentali, e di un accompagnamento consulenziale nel corso dell’adozione di queste soluzioni finanziarie.

Queste evidenze sottolineano una duplice sfida per il settore finanziario: da un lato, l’esigenza di promuovere una maggiore conoscenza e comprensione delle soluzioni di finanziamento innovative e digitali tra le PMI; dall’altro, l’importanza di adattare l’offerta di prodotti finanziari alle specifiche esigenze di liquidità, velocità di erogazione e supporto consulenziale richieste dalle piccole e medie imprese italiane. La capacità di rispondere a queste esigenze sarà determinante per sostenere la crescita e la resilienza delle PMI nel contesto economico attuale.

Osservatorio Supply Chain Finance 2024, i megatrend: verso un futuro digitale e sostenibile

Guidato dalla tecnologia e dalla crescente attenzione alla sostenibilità, il panorama del SCF è in costante evoluzione con le piattaforme digitali stanno diventando sempre più centrali e con l’integrazione di tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale per migliorare l’efficienza dei processi.

L’Osservatorio ha individuato quattro megatrend che promettono di plasmare il futuro del Supply Chain Finance lungo il 2024.

Piattaforme digitali e tecnologie avanzate

Le piattaforme digitali stanno diventando il cuore pulsante del SCF: si tratta di strumenti essenziali per semplificare, accelerare e rendere più efficienti tutti i processi interni, migliorando la collaborazione tra i diversi attori della catena di approvvigionamento.

Gestione predittiva dei rischi abilitata dall’AI

L’AI diventa un alleato strategico nella gestione dei rischi nel SCF, fornendo strumenti che permettono di prevedere il rischio di credito attraverso un’analisi approfondita della probabilità di default dei partner.

Focus sulla sostenibilità

L’attenzione verso la sostenibilità è un driver chiave per lo sviluppo di soluzioni di Supply Chain Finance sostenibili, un interesse alimentato sia dalle normative in evoluzione, sia dall’impegno delle aziende per pratiche più responsabili. La diffusione di rating di sostenibilità e l’adozione di criteri valutativi uniformi per i fornitori sono passi essenziali verso l’integrazione di strategie green, insieme alla formazione dei fornitori su questi temi.

Evoluzione normativa

Le modifiche legislative rappresentano un altro fattore che potrebbe influenzare significativamente il settore del SCF. Ad esempio, la proposta europea che prevede pagamenti obbligatori entro 30 giorni potrebbe impattare le performance finanziarie delle aziende. Inoltre, l’obbligo di divulgazione delle soluzioni di SCF adottate e le discussioni sull’introduzione dell’euro digitale nel contesto B2B prefigurano una maggiore digitalizzazione dei processi di pagamento, potenzialmente rivoluzionando l’intero ciclo dell’ordine.

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