In Italia il giro d’affari legato al Supply Chain Finance (SCF) ha raggiunto i 509 miliardi di euro nel 2021, con una crescita del 21% sull’anno precedente. È, infatti, questo il valore record dei crediti commerciali, mentre le rimanenze nello stesso anno sono state pari a 295 miliardi (+7,2%), i debiti commerciali uguali a 558 miliardi (+23,4%) e gli acconti a 85 miliardi (+18%).
In generale, il ciclo di cassa si è confermato in netto miglioramento, mediamente sui 19 giorni, mentre si sono ridotti i tempi di incasso, attestandosi sui 71 giorni, nonché di pagamento (96 giorni) e di copertura del magazzino (44 giorni).
I risultati dell’Osservatorio Supply Chain Finance 2023
È quanto emerge dai risultati dell’ultima ricerca dell’Osservatorio Supply Chain Finance del Politecnico di Milano. Risultati che, nell’evidenziare i trend positivi di questa filiera nonostante il periodo dominato dall’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse, prevedono una sua ulteriore espansione nel 2022. L’incremento stimato infatti è tra il 3 e il 15%, quindi su valori compresi tra 525 e i 585 miliardi di euro. Già oggi, circa un quinto di questo mercato è servito da soluzioni di Supply Chain Finance, quelle su cui si sofferma la disamina dell’Osservatorio.
“In un contesto segnato da un aumento significativo dei costi di acquisto e di produzione oltre che dei tassi di interesse, il Supply Chain Finance si sta affermando sempre più come strumento strategico per le imprese, soprattutto per piccole e medie, per la gestione della liquidità, ma anche per il miglioramento delle prestazioni di sostenibilità e la mitigazione del rischio di filiera” ha avuto modo di sottolineare Federico Caniato, Direttore dell’Osservatorio Supply Chain Finance 2023.
Considerazioni a cui si sono aggiunte quelle di Antonella Moretto, Direttrice del medesimo Osservatorio: “Il mercato italiano del Supply Chain Finance è ripartito, trainato soprattutto dalle soluzioni di filiera e innovative. L’ecosistema si sta evolvendo e le piattaforme sono diventate il principale strumento attraverso cui i diversi provider collaborano e creano valore per le imprese e le filiere. La sostenibilità continua a essere una tematica centrale nella costruzione di soluzioni che integrano i criteri ESG e che finanziano attori oltre il primo livello di fornitura”.
Le principali soluzioni SCF e le evidenze del 2022
Nell’analisi dell’Osservatorio, il panorama delle soluzioni SCF è costellato da diverse modalità che consentono alle imprese di finanziare il capitale circolante. Ecco, di seguito, le principali evidenze.
Factoring
È la cessione di crediti commerciali a operatori specializzati, una modalità che aveva visto un calo durante la pandemia e che recupera il terreno perduto con un incremento del 5%, pari a 60,4 miliardi di euro.
Reverse Factoring
Si riferisce alla partnership che serve a favorire la cessione delle fatture ai fornitori sfruttando il merito creditizio del cliente. I dati dell’Osservatorio assegnano all’utilizzo di questi strumenti un incremento del 13%, per una quota complessiva di 8,1 miliardi di euro.
Anticipo Fatture
Rappresenta l’accordo stipulato da un’azienda con la propria banca, che prevedere l’anticipo di liquidità su una o più fatture ancora da saldare in cambio di un interesse sull’importo da ricevere. Questa procedura cresce del +16% e tocca i 55 miliardi di euro.
Carta di credito B2B
La carta virtuale che permette di avere flessibilità nei pagamenti tra cliente e fornitore ha un’impennata del 19% e si attesta sui 2,4 miliardi di euro.
Purchase Order Finance
Coincide con l’utilizzo di un ordine ricevuto da un cliente con elevato merito creditizio come garanzia per un finanziamento. Con un +2% supera il miliardo di euro.
Confirming
È la soluzione con la quale il debitore cedente rilascia all’operatore finanziario un’autorizzazione al pagamento dei fornitori. È una delle soluzioni con la percentuale di crescita maggiore: +38% pari a 1,6 miliardi di euro.
Dynamic Discounting
Costituisce lo strumento tecnologico tramite il quale avviene il pagamento anticipato a fronte di uno sconto proporzionale ai giorni di anticipo. Con il +83%, per 500 milioni di euro, è la modalità che dimostra trend di incremento fra i più elevati.
Invoice Trading
Le piattaforme di marketplace che adottano questo modello consentono da una lato la cessione del credito, dall’altro di investire a terze parti nelle fatture emesse dalle aziende. Anche l’Invoice Trading manifesta segnali di grande vitalità, con un +90% grazie al quale raggiunge il picco più alto di sempre, 400 milioni di euro.
I 5 top trend sul futuro del Supply Chain Finance
Oltre a tracciare una mappa dell’offerta SCF “tradizionale” e del suo andamento, l’Osservatorio ha anche identificato alcuni mega-trend che interessano lo scenario del Supply Chain Finance.
Il primo viene definito SCF Platform Thinking, un ambiente aperto in cui molteplici istituti finanziari e prestatori di servizi possono offrire soluzioni di SCF, di pagamento, di assicurazione del credito, a una o più aziende in maniera tale da avere un unico canale per tutti questi prodotti.
Il secondo è quello del Sustainable SCF. In pratica, fornitori e clienti vengono valutati sulla base delle prestazioni ESG e, in caso di valutazione positiva, possono accedere a condizioni facilitate e migliori. Ciò che rallenta l’affermazione di questo modello al momento è la mancanza di una certificazione standardizzata, anche se la recente Corporate Sustainability Due Diligence Directive varata dell’Europa imporrà dal 2024 a tutte le grandi imprese e alle PMI quotate di rendicontare le informazioni di sostenibilità.
La terza tendenza da monitorare è quella definita Deep Tier Financing con cui è possibile fornire supporto finanziario, oltre il primo livello di fornitura, ai supplier presenti più a monte della filiera. Queste soluzioni potrebbero intercettare anche i criteri di sostenibilità, poiché assicurano una visione completa sull’intera Supply Chain.
Un altro trend preso in esame dall’Osservatorio è quello delle soluzioni di SCF Risk Management. Alcune di queste sfruttano tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale per identificare, monitorare e gestire i rischi di filiera. Un’esigenza oggi resa necessaria dalla complessità degli attuali scenari, caratterizzati da fenomeni come conflitti, tensioni geopolitiche, barriere commerciali, carenza di prodotti, costi lievitati delle materie prime e inflazione alle stelle.
Infine, un’ultima tendenza richiamata dall’Osservatorio è quella verso la trasparenza e la regolamentazione che dovrebbe facilitare la contabilizzazione delle soluzioni di SCF, aiutando così le imprese a propendere per la loro adozione.