Quando viene deliberata la realizzazione di un’opera di interesse pubblico, come ad esempio un tratto ferroviario o autostradale, le proprietà immobiliari che insistono sull’area dell’opera vengono espropriate e i proprietari ricevono un indennizzo da parte dello Stato. Può sembrare un processo lineare, ma in realtà vi sono numerose aree grigie di cui la maggior parte dei cittadini non è a conoscenza.
Primo fra tutti, il fatto che molte persone non sono consapevoli della negoziabilità dell’indennizzo, o del fatto che questo non viene liquidato in soluzione unica. Altro caso riguarda le proprietà adiacenti alle opere, i cui proprietari hanno diritto a indennità di svalutazione di cui spesso non sono consapevoli.
Per un comune cittadino, l’apertura di un contenzioso richiede tempo e risorse, rischia di incorrere in intoppi burocratici ed è spesso fonte di stress, soprattutto se affrontata individualmente. È in casi come questo che il Litigation Funding si dimostra uno strumento efficace per tutelare i propri diritti legali.
Che cos’è il Litigation Funding
Si tratta di un’azione di finanziamento delle controversie legali da parte di terzi e rappresenta una delle innovazioni più significative nel panorama giuridico internazionale degli ultimi anni. È una pratica che nasce dalla common law di stampo anglosassone e sta guadagnando terreno anche in Italia, offrendo nuove opportunità tanto per i legali quanto per le parti coinvolte nelle controversie.
Come funziona il finanziamento delle controversie
In termini pratici, il Litigation Funding prevede che un’entità terza, spesso un fondo di investimento specializzato, finanzi le spese legali di una delle parti in causa in cambio di una percentuale del risarcimento ottenuto in caso di vittoria.
Se la causa viene persa, il finanziatore non riceve nulla, assumendosi quindi un rischio significativo. Di contro, in contesti nei quali una parte ha una causa valida ma non dispone delle risorse finanziarie o del tempo necessari per sostenere l’apertura di un contenzioso, il Litigation Funding può coprire numerose spese, tra cui onorari degli avvocati, costi per perizie tecniche, e altre spese processuali. Gli espropri rientrano in quest’ultima casistica.
Il Litigation Funding nel contesto italiano: una pratica sempre più diffusa
In Italia, la pratica del Litigation Funding è ancora relativamente nuova, ma sta rapidamente guadagnando attenzione. Tradizionalmente, il sistema legale italiano è caratterizzato da lunghi tempi di risoluzione delle controversie e da costi elevati, fattori che tendono scoraggiare molte persone dal perseguire le vie legali.
Il Litigation Funding offre una soluzione a questi problemi, permettendo a chi ha ragione di portare avanti la propria causa senza doversi preoccupare delle spese legali.
Uno dei principali vantaggi del Litigation Funding in Italia è che può contribuire a riequilibrare le dinamiche di potere nelle cause legali. Spesso, le grandi aziende o le entità con risorse finanziarie superiori possono intimidire o scoraggiare le parti più deboli dal procedere con una causa. Il finanziamento delle controversie livella il campo di gioco, permettendo anche ai meno abbienti di avere una possibilità equa di successo in tribunale.
L’intuizione di Defynd
Fondata nel 2020, Defynd è stata creata con l’obiettivo di fornire a privati e imprese assistenza finanziaria e legale nella gestione delle procedure in cui è parte la pubblica amministrazione o i concessionari di un pubblico servizio.
Il modello di business di Defynd è basato sul concetto del “success fee”, proprio appunto del Litigation Funding, che prevede di ricevere un compenso solo nel caso di un esito favorevole del contenzioso con l’ente espropriante.
Forte del proprio team di legali, agronomi, ingegneri e architetti, e delle economie di scala che derivano dal prendere in carico molteplici istanze di esproprio interessate dalla stessa opera, Defynd è, nella maggior parte dei casi, in grado di negoziare per i propri assistiti condizioni assai più favorevoli rispetto all’offerta iniziale che viene proposta dall’espropriante.
Solo in caso di esito favorevole l’assistito pagherà l’onorario previsto, mentre nel caso – statisticamente improbabile alla luce dei risultati finora ottenuti -, in cui il contenzioso avesse esito sfavorevole, riceverà l’indennizzo originariamente proposto dall’ente. Una situazione di “win-win” vantaggiosa per tutte le parti in causa.
In quattro anni dalla sua fondazione, Defynd ha gestito con esiti positivi 75 contenziosi di esproprio in tutta Italia, ottenendo in media indennizzi del 120% più vantaggiosi rispetto alle offerte iniziali.
Per gli espropriati che, invece, hanno la necessità di liquidare immediatamente gli indennizzi o non desiderano avviare un contenzioso, Defynd ha introdotto Senzaspettare.it, un servizio di cessione del credito che consente di incassare immediatamente il 100% dell’indennizzo evitando la procedura che prevede la liquidazione dell’80% all’avvio della procedura e della rimanenza a consuntivo, anche a distanza di anni. L’azienda rinegozia l’indennizzo e, in caso di successo, riconosce al cliente una commissione sulla differenza rinegoziata.
Risultati alla mano, il Litigation Funding è una pratica che, applicata con competenza a casi legali valide, ha un’elevatissima, per non dire sistematica, probabilità di successo e oggi il mercato italiano presenta importanti prospettive di crescita per quegli imprenditori che sanno cogliere l’opportunità di entrare in un terreno che dal punto di vista del business è ancora tutto da sviluppare.