CREDITI

Le aziende in cerca di liquidità scoprono l’opportunità del Supply Chain Finance

Nell’emergenza Coronavirus, il blocco di molti pagamenti sta generando allarme per la liquidità. Alcune grandi imprese italiane hanno immediatamente adottato soluzioni per finanziare i crediti commerciali in sospeso a supporto delle proprie filiere, sia di fornitura che di distribuzione. L’analisi del Politecnico di Milano

Pubblicato il 17 Apr 2020

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La crisi di liquidità che le imprese stanno affrontando a seguito dell’emergenza sanitaria, spinge in Italia il Supply Chain Finance, l’insieme delle soluzioni per finanziare il capitale circolante che fanno leva sul ruolo delle aziende entro la filiera. Sebbene ancora limitato, l’uso di questi strumenti alternativi sta diventando sempre più strategico per le imprese. Lo afferma l’Osservatorio del Politecnico di Milano, che ha rilasciato oggi la sua ricerca annuale, da cui emerge che le soluzioni di credito di filiera valgono oggi 150 miliardi di euro (qui l’infografica con tutti i dati).

In dettaglio, si tratta di Anticipo Fattura (70 mld), Factoring tradizionale (61), Cartolarizzazione (8,5), Reverse Factoring (che permette ai fornitori di sfruttare il merito creditizio di un’azienda cliente per ottenere tassi più bassi 6,2), Carta di Credito (3), Cessione crediti futuri (1), mentre hanno un ruolo minore strumenti quali Confirming, Invoice Trading, Dynamic Discounting.

Lo studio evidenzia un approccio sempre più manageriale nella scelta e supporto di tecnologie digitali come Fatturazione elettronica, Blockchain e Artificial intelligence.

In un momento di crisi economica la capacità di finanziare il capitale circolante – in particolare crediti commerciali e scorte – significa per molte imprese manifatturiere, soprattutto piccole e medie imprese (PMI), la differenza tra sopravvivenza e fallimento.

L’emergenza Covid19 ha infatti comportato l’interruzione di vendite e approvvigionamenti, mentre il blocco di molti pagamenti sta generando allarme per la liquidità. Ecco che alcune grandi imprese italiane hanno immediatamente adottato soluzioni di Supply Chain Finance a supporto delle proprie filiere, sia di fornitura che di distribuzione. Inoltre, il Governo ha varato un’importante misura per consentire l’immissione di liquidità straordinaria a condizioni agevolate, che ben si coordina con l’iniziativa di Assifact, l’Associazione Italiana del Factoring, per supportare il capitale circolante delle imprese Italiane.

In Italia, il Supply Chain Finance da soluzione tattica a supporto di esigenze specifiche, è diventato un’opzione sempre più strategica, ancora di più ora per fronteggiare l’emergenza – afferma Federico Caniato, Direttore dell’Osservatorio Supply Chain Finance -. Le imprese sono attente nel selezionare le soluzioni giuste con il contributo delle nuove tecnologie, creano organizzazioni specifiche e ne valutano le implicazioni in un’ottica olistica di risk management. L’avvento della fatturazione elettronica ha spinto l’interesse e, dopo anni in cui Supply Chain Finance è stato praticamente solo sinonimo di Reverse Factoring, oggi sono diffuse molte soluzioni e si sono affermati modelli decisionali evoluti supportati anche da tecnologie innovative come l’Artificial Intelligence”.

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