Chi ha effettivamente tratto vantaggio dal passaggio alla fatturazione digitale? Quali settori hanno ottenuti i migliori benefici in termini di saving? Ci sono grosse diferenze tra pubblico e privato? A queste e ad altre domande ha risposto lo studio del Gruppo Cmt, società che dal 1991 sostiene le aziende e la pubblica amministrazione nella transizione al digitale, che mette subito in evidenza come non solo la PA, ma anche i privati hanno tratto benefici dall’abbandono della carta.
Una delle prime evidenze che emerge dal servizio sullo studio Fattura digitale, ecco i settori che risparmiano di più, pubblicato da CorCom è che le aziende possono risparmiare sino al 60% grazie alla fatturazione elettronica B2B.
Tra i settori più attenti al saving del digitale l’Arredamento, uno dei settori che stanno sperimentando l’IoT, si segnala come il più performante con un contenimento dei costi che arriva al 66% rispetto agli invii tradizionali, seguono il Farmaceutico con un risparmio del 63%, e il comparto Termoidraulica & Climatizzazione che vede dimezzare i propri costi con il 50% medio dei risparmi. A seguire la Sicurezza (-45%) e gli Studi medici/odontoiatria (-30%), in coda il Food con circa il 20% medio di costi in meno.
Un altro tema importante affrontato dallo studio del Gruppo Cmt riguarda il rapporto tra il costo contatto carta e il costo contatto digitale che include l’elaborazione dei dati, la delivery e la conservazione digitale. A fronte di un valore medio di 1,30 Euro per ogni invio tradizionale, infatti, corrisponde circa 0,60 Euro per la gestione dello stesso contatto in digitale. Infine, oltre ai risparmi economici il servizio mette in evidenza che il digitale permette di ottenere una serie di benefici più difficili da misurare ma altrettanto importanti come il controllo sui recapiti, il miglioramento delle pratiche di sollecito e recupero crediti, l’accorciamento della catena dei pagamenti.