Con il 31 marzo 2015 è andato completandosi il percorso di adeguamento della nostra Pubblica Amministrazione all’obbligo di Fatturazione Elettronica. Si tratta di un cambiamento epocale, come mai abbiamo avuto modo di riscontrare nel recente passato in Italia.
Un’innovazione pervasiva, che ha coinvolto e rivoluzionato un “intero comparto” – la PA – e ha impattato in modo altrettanto significativo il suo “ecosistema” – le oltre due milioni di imprese che, come Osservatorio, stimiamo essere fornitori della PA. Si apre, ora, una nuova fase, che deve necessariamente innescare un percorso di cambiamento non più procrastinabile per un Sistema Paese che ha bisogno di diventare più efficiente per poter recuperare produttività e tornare a essere competitivo.
La Fatturazione Elettronica ha le carte in regola per essere l’“innesco” in grado di stimolare questo cambiamento? I primi segnali iniziano già – anche se in modo lieve – a cogliersi. Il mercato dell’Offerta di soluzioni e servizi di Digitalizzazione sta vivendo una fase di fermento, che vede l’ingresso di nuovi attori e l’introduzione di nuovi modelli di offerta “stimolati” dall’obbligo di Fatturazione Elettronica alla PA. Il legislatore sta muovendo passi seri e concreti per incentivare la diffusione di “relazioni digitali” tra le imprese, partendo dalla Fatturazione Elettronica tra imprese private (B2B). Le stesse imprese – ma in alcuni casi si tratta di intere Supply Chain – stimolate dall’obbligo, stanno iniziano a rivedere e ristrutturare i propri processi in chiave digitale, iniziando a cogliere i primi benefici.
Le pedine sono state schierate, la prima mossa è stata fatta. È venuto il momento di “giocare”, seriamente, questa partita. Ne parleremo in occasione del Convegno Nazionale di presentazione dei risultati della Ricerca dell’Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione: “Dopo la PA, il Digitale (ri)entra nel Business” che si terrà a Milano il prossimo 19 giugno, presso il Campus Bovisa del Politecnico di Milano (la partecipazione è gratuita, cliccando qui).
*Osservatori Digital Innovation, School of Management del Politenico di Milano