L’evoluzione digitale, attraverso applicazioni pratiche e di supporto all’utilizzatore, è in grado di promuovere efficienza, produttività e competitività anche nei dipartimenti di contabilità, bilancio e finanza. Tuttavia si registra una tendenza a rimanere ancora ai margini della sperimentazione tecnologica, ancorati a vecchi modelli di lavoro che mostrano ormai tutta la loro inadeguatezza.
E questo riguarda prepotentemente le professioni contabili, che risultano essere sempre più fragili, e per questo hanno bisogno di evolversi e investire in innovazione per essere competitiva e offrire un servizio più orientato alla consulenza, capace di fornire informazioni decisive per scelte aziendali strategiche.
È questo in sintesi ciò che emerge dalla ricerca realizzata dall’Università di Torino in concerto con l’associazione Tecnologie per l’Accounting e l’Accountability intitolata “La digitalizzazione nelle professioni contabili: sfide e opportunità“. È sempre più forte, infatti, la necessità di trovare soluzioni innovative che possano, da un lato, sfruttare le potenzialità della tecnologia, e dall’altro facilitare il lavoro dei ragionieri, degli esperti contabili e dei dottori commercialisti. Non dimentichiamoci che in Italia 4 milioni di imprese sono assistite da appena 110mila commercialisti, uno squilibrio che il ricorso a soluzioni tecnologiche può temperare.
«C’è una insidiosa rigidità, una tendenza a restare legati a forme di lavoro tradizionali per quanto siano proprio queste a schiacciare lo sviluppo della professione e a creare situazioni di burnout, anche drammatiche – spiega Paolo Biancone, alla guida del team di ricerca insieme a Silvana Secinaro –. A questo si somma la difficoltà a orientarsi nella varietà di offerte, nella scelta della soluzione più idonea alle proprie esigenze. D’altronde la digitalizzazione è sempre più diffusa in innumerevoli campi: contabilità e bilancio non possono fare eccezione».
L’analisi dell’Università di Torino si propone di proseguire nel tempo instaurando un meccanismo di conoscenza che possa accompagnare verso lo sviluppo di nuove applicazioni. Il questionario resta quindi compilabile online e i dati saranno elaborati trimestralmente.
Il successo della fattura elettronica
Il primo elemento rilevato dallo studio è il favore riscontrato per i sistemi di fatturazione elettronica. Dalle risposte dei professionisti intervistati si evince infatti un largo utilizzo degli automatismi legati alla funzione di contabilizzazione delle fatture elettroniche, all’integrazione tra area contabile, fiscale e di bilancio e di redazione della nota integrativa, con il 47% di loro che dichiara di procedere alla contabilizzazione delle fatture elettroniche in modo automatico tramite il dettaglio delle righe. Il 42% riferisce, invece, di farlo attraverso i dati di riepilogo. Il 10% lo fa visionando la fattura e caricando manualmente la registrazione contabile
Software poco sfruttati nelle loro potenzialità
Tra i professionisti emerge la sensazione di non sfruttare appieno i software oggi già a loro disposizione, con il 78% dei rispondenti che ritiene che esistano funzionalità non sono conosciute dall’utilizzatore. Soltanto il 22% dichiara di avere la sensazione di conoscere tutte le funzioni disponibili. Gli utilizzatori dei software di contabilità e bilancio si aspettano dunque maggiore attività informativa da parte delle software house (47%), auto-formazione su documentazione e tutorial (35%) e maggiore attività informativa da parte del concessionario/agente (18%).
Investimenti in nuove tecnologie come opportunità di efficienza
Per quanto riguarda il tema degli investimenti in nuove tecnologie, il 96% degli intervistati ne ha un’opinione positiva associandoli alle opportunità di efficienza che potrebbero venire a crearsi. Il referente per le nuove tecnologie risulta essere per il 40% degli studi (90 risposte) l’azienda fornitrice di software, per il 28% il concessionario o agente di riferimento, infine, per il 27% i colleghi di studio con competenze in ambito tecnologico.
Il futuro della digitalizzazione della contabilità
I ricercatori hanno poi puntato a comprendere se all’interno degli studi professionali siano attive applicazioni tecnologiche specifiche. La robotizzazione e l’intelligenza artificiale risultano essere le “vie tecnologiche” più conosciute dai professionisti che hanno compilato il questionario. In particolare, si riscontra interessanti applicazioni e sviluppi da parte degli studi stessi in tema di elaborazione dati, applicazioni in grado di proporre i mastri contabili in fase di registrazione fatture, aggiornamento scelte dei mastri contabili in base allo storico delle scelte effettuate. Inoltre, si nota come la blockchain, sebbene sia molto studiata e analizzata a livello di letteratura scientifica dai ricercatori internazionali, nella pratica non riscontra conoscenza diffusa e utilizzi massivi.
Analizzando nel dettaglio le risposte, che risultano essere inferiori rispetto alle precedenti parti, sicuramente dovuto anche alla maggiore difficoltà del linguaggio utilizzato per identificare in maniera specifica le ultime tecnologie, si rilevano 26 rispondenti i quali dichiarano l’utilizzo di applicazioni di intelligenza artificiale con logiche di autoapprendimento. Lo stesso numero risulta per le applicazioni di robotizzazione. 15 intervistati dichiarano di non utilizzare nessuna di queste tecnologie. 5 utilizzano la blockchain, quale registro digitale condiviso e non modificabile che registra le transazioni contabili e no. E per il futuro della digitalizzazione della contabilità: il 71% dichiara di voler applicare robotizzazioni ai flussi di lavoro; il 74% di voler applicare l’intelligenza artificiale; il 61% di essere disposti all’applicazione della blockchain.