STRATEGIE

Funzione Finance e digitale: le cinque priorità dei CFO per i prossimi mesi

Un’indagine di Gartner delinea le sfide da affrontare e le strategie da sviluppare per muoversi con efficacia nel nuovo scenario competitivo. La tecnologia ricoprirà un ruolo essenziale nell’abilitare la cosiddetta finanza autonoma, ma occorrerà anche ripensare cultura aziendale e organizzazione

Pubblicato il 04 Ott 2023

Digital finance

Quali sono le priorità dei CFO per i prossimi mesi, e come si intersecano con le sfide e le criticità che le imprese stanno già affrontando tra cambiamenti climatici, volatilità economica, instabilità geopolitica e l’adozione di nuove, dirompenti, tecnologie?

Se in generale i leader aziendali stanno maturando una crescente propensione al rischio sui piani del digitale e della sostenibilità, i responsabili finanziari sembrano avere di fronte a sé un’unica alternativa: guidare il cambiamento organizzativo su scala puntando sulla cosiddetta finanza autonoma.

A suggerirlo è Gartner, che nel paper “Leadership Vision for 2023 – Top 5 Strategic Priorities for Chief Financial Officers” analizza lo status quo di un campione rappresentativo della scena globale per poi focalizzarsi sulle azioni che i Chief Financial Officer dovrebbero intraprendere per avviare un processo efficace di digitalizzazione delle operazioni che dirigono.

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I margini d’azione dei CFO all’interno delle strategie aziendali

Innanzitutto, bisogna comprendere all’interno di quali prospettive strategiche i CFO potranno sfruttare i propri margini d’azione. Dunque, quali verso quali orizzonti i consigli di amministrazione intendono traghettare le proprie imprese? Gartner identifica tre direttrici principali: la propensione al rischio connessa alle strategie di crescita, l’accelerazione digitale e la sostenibilità.

Il 64% dei consigli d’amministrazione prevede infatti di aumentare la propria propensione al rischio nel biennio 2023-2024 (+7% in più rispetto al 2022) e il 46% è disposto ad accettare un rischio maggiore nell’espansione delle linee di prodotto per ottenere performance migliori.
D’altra parte, la recessione e l’incertezza economica sono considerati i maggiori ostacoli alla crescita (48%), da affrontare facendo sempre più affidamento sulle tecnologie digitali. Per l’esattezza, l’89% dei CdA concorda sul fatto di trovarsi in un mondo post-digitale, ovvero che la digital transformation costituisca ormai una parte implicita delle strategie di sviluppo del business.

Sul piano dell’accelerazione digitale non stupisce dunque che il 60% dei board abbia raggiunto gli obiettivi di ottimizzazione prefissati da questo punto di vista, con il 30% dei leader digitali che ha compiuto progressi significativi lungo la roadmap stabilita.

Il terzo pillar è quello della sostenibilità: l’80% dei consigli di amministrazione prevede un aumento degli investimenti in iniziative ESG nei prossimi due anni, citando i dipendenti come i principali stakeholder quando si tratta di valutare le performance effettive dell’organizzazione.

Le 5 priorità del CFO nel mondo della digital finance

Fatta questa premessa, diventa più semplice inquadrare le aspettative dei CFO nel medio termine. Gartner identifica cinque priorità.

La prima riguarda la capacità guidare le iniziative di trasformazione finanziaria e di cambiamento organizzativo, un obiettivo che per il 60% dei CFO sarà difficile da raggiungere entro il 2023. Il suggerimento è quello di non delegare completamente questo genere di attività: bisogna piuttosto definire gli obiettivi e impegnarsi a partecipare personalmente alla trasformazione, coinvolgendo il personale in ciascuna iniziativa. Allo stesso tempo, i CFO devono sviluppare una visione acuta, tenendo sotto osservazione costante il processo e promuovendo un approccio mirato alla comunicazione.

La seconda priorità ha a che fare con il perfezionamento della data strategy, considerata piuttosto ostica dal 57% dei CFO. Gartner esorta a far convergere qualsiasi progetto implementato in tal senso con le priorità dell’organizzazione, utilizzando il modello Risk Opportunity Appetite Return per generare il maggior valore possibile dagli investimenti.

Il ruolo del digitale

I Chief Financial Officer hanno poi l’obiettivo di allineare la spesa alla crescita. Per fare questo, il ruolo dei team dovrà evolversi da quello di “revisori” a quello di “attivisti del capitale”, riorientando le strutture di costo per concentrarsi sulla differenziazione della spesa e contrastando gli effetti collaterali indesiderati generati dai progetti di crescita più audaci.

Strettamente collegata a questo punto, c’è la quarta priorità: migliorare il coinvolgimento (engagement) del personale finanziario. Un obiettivo che si potrà raggiungere solo comunicando efficacemente con i collaboratori. Lo scopo è quello di creare connessioni personali tra la strategia dell’organizzazione e il lavoro dei dipendenti, creando senso di appartenenza e aumentando la fidelizzazione, soprattutto dei talenti digitali.

Ultimo, ma non per importanza, l’orizzonte tecnologico della funzione finanziaria. I CFO devono adottare elementi di Composable Finance per aumentare la reattività del proprio team alle mutevoli realtà aziendali, costruendo una strategia tecnologica coesa e lungimirante e incorporando soluzioni di frontiera, a partire dall’AI generativa, dal data fabric e dai sistemi autonomi.

La rivoluzione della finanza autonoma

Questi ultimi rappresentano la vera grande novità per chi ricopre il ruolo di responsabile finanziario. Per finanza autonoma si intende una funzione che non è solo automatizzata, ma che è in grado di fornire approfondimenti in tempo reale e predittivi, garantendo la conformità e assicurando maggiore flessibilità nella strategia finanziaria.

Nelle attività di back office, per esempio, diventa possibile adottare algoritmi di Process Mining che catturano tutte le variazioni e le eccezioni nei flussi P2P (Procure-to-Pay) e O2C (Order-to-Cash), mentre assistenti virtuali elaborano le transazioni con i clienti e con i fornitori automaticamente.

Rispetto al middle office, la finanza automatica può fare leva sulla Blockchain per gestire contratti smart che applicano i controlli contabili e le rettifiche intercompany, mentre il Machine Learning identifica e organizza i dati provenienti da varie fonti in un unico repository, migliorando l’accuratezza delle informazioni.

Anche le operazioni di front office possono trarre significativi vantaggi: la Decision Intelligence, basata sull’analisi dei dati, alimenta decisioni tattiche e operative finanziariamente oculate, sfruttando i Predictive Analytics per generare stime sempre più accurate sulle entrate, ponendo le basi per una pianificazione automatizzata, in funzione degli scenari da affrontare.

Il 64% dei CFO intervistati ritiene che la finanza autonoma diventerà una realtà entro i prossimi sei anni, a patto che si stabilisca una solida roadmap tecnologica e si sviluppi la mentalità adatta per realizzare questa trasformazione.

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