Se le macchine fossero persone, avrebbero una corsia preferenziale verso le posizioni più alte della tua azienda e verrebbero promosse prima di te. Lavorano più duramente, imparano più velocemente, costano meno e hanno un potenziale illimitato e inutilizzato. E questo è un problema, perché il loro rapido “avanzamento di carriera” sta cominciando a preoccupare alcune persone, specialmente nel Finance.
Per molti di noi non è stato un problema quando macchine intelligenti hanno iniziato a sostituire gli operai nelle fabbriche e nelle catene di montaggio, ma ora si stanno costantemente estendendo in nuove aree dell’organizzazione e possono già svolgere alcune attività di basso profilo nei team Finance. Anche al di fuori da questa funzione, lavori che una volta sembravano essere appannaggio esclusivo degli esseri umani, come i patologi, i geologi, i legali, vengono ora eseguiti dai computer. I cosiddetti “colletti bianchi” stanno cominciando a preoccuparsi.
Come CFO, Chief Financial Officer, è naturale chiedersi se sperimenteremo un cambiamento di lavoro nella nostra vita a causa della crescita di soluzioni di machine learning, dell’ottimizzazione dei processi e dell’innovazione nella robotica. La mia opinione personale è che, sì, questi nuovi strumenti prenderanno il nostro posto. Ma non ci spingeranno fuori dalla porta, se sapremo adattarci. Cambieranno il modo con cui lavoriamo oggi, dove creiamo valore e porteranno un grande cambiamento nell’equilibrio tra gli esseri umani, le macchine e la nostra definizione di lavoro.
Tuttavia la questione più sfumata, a mio avviso, è l’impatto che avrà sulle nostre competenze attuali e che cosa ci verrà richiesto per coesistere con successo, collaborare e mantenere il nostro posto di lavoro – anche se in un modo diverso. Sapere se (e quando) affermare la propria esperienza – o trovare un’altra strada e andare dove dati e tecnologie ci porteranno – sta diventando rapidamente una competenza manageriale molto importante.
Cambiare non è mai facile, ma non è sempre una cosa negativa. Anzi, penso che in generale renderà la nostra professione più creativa. Se sei un CFO che snocciola numeri in una piccola organizzazione, dovrai rapidamente ampliare le tue competenze perché il nuovo mondo arriverà più velocemente di quanto pensi. Se sei un CFO strategico, dovrai allargare i tuoi orizzonti, perché sarà possibile fare molto di più prima di quanto pensi. Allo stesso modo, credo che vedremo una crescente richiesta di CFO dal taglio “commerciale” in grado cioè di sostenere i team di vendita nel momento cruciale della chiusura di un contratto e di trovare idee creative di finanziamento, mentre le macchine gestiranno i processi interni di approvazione.
Non credo che dovremmo temere di perdere alcuni aspetti del nostro ruolo, in quanto ci sarà un compromesso tra le macchine che ad esempio assumeranno una maggiore responsabilità per analisi predittive e automazione di processi, mentre i CFO guideranno l’innovazione e la vision dell’azienda. E naturalmente, nel frattempo, dovremo ancora contare sulle persone per gestire e controllare le macchine per noi.
Le macchine stanno dando al settore Finance una forte scossa. A molti di noi saranno richieste più creatività e capacità di leadership che non sono tradizionalmente associate al nostro ruolo. Alcuni di noi si troveranno perfettamente a proprio agio in questo nuovo contesto, mentre altri non lo ameranno. Ma pensando al passato, la rivoluzione industriale che avvenne nei secoli XVIII e XIX significò superare i limiti dei nostri muscoli. Duecento anni dopo, ci troviamo in quella stessa fase, ma ci dobbiamo confrontare con la nostra mente – che grazie alle opportunità della tecnologia può essere moltiplicata all’infinito.
Sono diventata un CFO sapendo bene che a un certo punto della mia carriera sarei stata spostata da macchine intelligenti – ma non sostituita. Sarò obbligata ad adattarmi e ad evolvere. E questo, a mio avviso, sarà un’occasione straordinaria di crescita, di nuovi risultati e di riscoperta.