Oggi una parte fondamentale del valore di un’azienda è legato ad asset intangibili come il “sentiment” del consumatore e il brand, ma pochi tra i CFO e top manager dell’area finanza, amministrazione e controllo della regione EMEA hanno a disposizione i dati necessari per “misurare” tali asset. Questo il responso fondamentale di “The Digital Finance Imperative”, un’indagine del Chartered Global Management Accountant (CGMA) appunto su 367 manager in 29 paesi di Europa, Medio Oriente e Africa, commissionata da Oracle.
Secondo i partecipanti all’indagine, le risorse intangibili più importanti sono customer satisfaction (75%), qualità dei processi di business (62%) e relazione con il cliente (62%). Con l’avanzare della digitalizzazione dei modelli di business, la misurazione realistica attraverso indici innovativi del valore di business di tali asset assumerà sempre più importanza. Gli intangibili infatti, spiega il report citando uno studio di Ocean Tomo, rappresentano in media l’80% del valore delle aziende che compongono l’indice S&P 500.
Scendendo più in dettaglio sulla ricerca CGMA, solo il 16% degli intervistati è in grado di raggruppare e analizzare i dati per calcolare il customer sentiment, e solo il 16% ha accesso a dati che mostrano l’impatto della forza del brand sul business. E ancora, solo il 29% sostiene di essere in grado di misurare la qualità dei processi di business.
Il rischio dell’aggiramento
«Il settore amministrativo si trova in una posizione privilegiata per diventare il “timone” di un modo moderno di condurre il business, ma per farlo deve essere in grado di estrarre i dati rilevanti dall’intera organizzazione utilizzando sistemi ERP e di performance management moderni e basati su cloud – commenta in un comunicato Laurent Dechaux, Vice President ERP Western Europe di Oracle Applications -. Senza questa capacità c’è il rischio che le linee di business più avanzate nella digitalizzazione aggirino interamente l’area Finance, generando le proprie analisi strategiche per presentarle direttamente al management».
In effetti secondo l’indagine solo il 10% dei dipartimenti Finance è stato coinvolto completamente finora nei processi per fornire misurazioni non-finanziarie
rispetto agli obiettivi strategici. Noel Tagoe, executive director of education di CIMA – una delle due organizzazioni di accounting che compongono la CGMA – e co-autore del report commenta: «La digitalizzazione rende più difficile per le aziende differenziarsi e ottenere valore aggiunto, per cui la qualità del processo decisionale è diventata essenziale per il successo di un’impresa, e il dipartimento Finance può assumere una posizione trainante per questo risultato. Avendo una visione ampia dell’azienda e le competenze necessarie per interagire con diversi interlocutori, è in grado di garantire che le imprese raggruppino, analizzino e utilizzino i dati per migliorare le proprie performance».