DIGITAL CFO

EY: nel DNA del Chief Financial Officer di oggi c’è anche il digitale

Un alto potenziale nella capacità di influenzare la strategia di business e i percorsi di trasformazione aziendali fa del CFO un ruolo cruciale. Nel nuovo identikit di questa figura perdono priorità le competenze tradizionali di analisi, controllo e reporting, e salgono le attività più strategiche dove le digital skill sono indispensabili

Pubblicato il 31 Mag 2017

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Nella grande arena dei cambiamenti globali accelerati dalla digital transformation non poteva di certo mancare il ruolo del CFO, Chief Financial Officer, che nella più recente analisi di EY sembra stia cambiando il proprio DNA verso competenze sempre meno tecniche e più strategiche, dove la digitalizzazione (delle attività stesse del CFO, della funzione Finance che presiede, e della sua capacità di accompagnare nel modo migliore i percorsi di trasformazione digitale delle aziende) diventa un pilastro portante.

“The DNA of the CFO” è uno studio che EY ha avviato per la prima volta nel 2010 con la consapevolezza che il Finance è una delle funzioni con il più alto potenziale di influenza sulle strategie e gli obiettivi di business e che quindi il CFO è una figura chiave negli scenari di digital transformation. Nel 2016 la società di analisi (parte del gruppo Ernst & Young) ha interpellato 769 Finance Leader in America, Europa, Middle East e Asia-Pacific per tracciare gli elementi che caratterizzano appunto il nuovo DNA del CFO.

Digital, dati, rischi, e stakeholder: le 4 forze che rivoluzionano il ruolo del CFO

La primissima evidenza che si rileva dallo studio EY è la pressione sotto la quale stanno vivendo oggi i CFO, caratterizzata principalmente da quattro forze:

Studio EY: le 4 forze che premono sul ruolo del Cfo

1) Digital: il 58% degli intervistati dice di avere come priorità una maggiore focalizzazione sui temi della digitalizzazione; in particolare ammettono di dover ancora compiere passi in avanti nella comprensione delle smart technology e degli advanced analytics.

2) Dati: il 57% dei financial leader che hanno aderito allo studio ammette di avere qualche carenza sul fronte del rilascio e dell’analisi dei dati ma al tempo stesso ne comprende la strategicità e ritiene sia un’altra area sulla quale intervenire nell’immediato.

3) Rischi: il 57% dei CFO vede nel risk management un’area molto critica, sia nel senso negativo del termine (ossia tema delicato da gestire) sia nel senso positivo (con un forte potenziale sul business), e ritiene che proprio su questi temi la tecnologia possa giocare un ruolo determinante, soprattutto nelle analisi predittive per la prevenzione delle frodi e degli incidenti.

4) Rapporti con gli stakeholder: ben il 71% degli intervistati cita gli stakeholder come forza pressante, soprattutto nelle aziende soggette a forte regolamentazione (come quelle quotate); interessante notare come anche gli aspetti etici, ambientali, sociali, evidenzia lo studio, diventino sempre più importanti nella definizione della reputazione di un’azienda e, quindi, nel suo rapporto con clienti, fornitori, partner e dipendenti.

Tirando le somme, ciò che appare subito evidente da questa prima analisi generale del report targato EY è che tra le prime tre ‘forze pressanti’ sul nuovo ruolo del CFO ci sono voci saldamente connesse con la tecnologia, segno inconfutabile che nel nuovo DNA del CFO ci sarà un mix sempre più evidente di finanza e digitale.

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